La Gazzetta dello Sport

LO SCOPRITORE GARCIA «IL C.T. UOMO CHIAVE DEL SUPER MAROCCO» «VOTO REGRAGUI»

Rudi: «L’ho lanciato io Ha creato un gruppo fantastico, presto sarà in un club in Europa»

- Di Massimo Cecchini

C’era un ragazzo che non sappiamo se amasse i Beatles o i Rolling Stones, però aveva una corsa elegante e l’espression­e intelligen­te di chi sa come il mondo, se preso per il verso giusto, potrebbe diventare anche uno straordina­rio parco giochi. Ecco, ad osservare quel ragazzo a bordocampo, Walid Regragui, futuro commissari­o tecnico del Marocco sorpresa del Mondiale, c’era un giovane uomo di una trentina d’anni, che nello sguardo aveva quel “di più” di coloro che faranno parlare di sé. Si chiamava Rudi Garcia e adesso è al telefono con noi, mentre corre in taxi per andare in aeroporto, dove lo attende un volo per Riad e una squadra - l’Al Nassr – che in questo momento è sulla bocca di tutti perché potrebbe essere la futura destinazio­ne di Cristiano Ronaldo.

3Garcia, si trova al crocevia di un paio di grandi storie calcistich­e.

«Se mi vuole chiedere di Cristiano Ronaldo, la saluto subito. Lei mi conosce, di questa vicenda non parlo. Aspettiamo. Tanto il nostro campionato sta per ricomincia­re».

3Di Regragui, però, ci può dire molto.

«Be’, di lui sicuro. Siamo amici. Ci sentiamo spesso. Pensi che quando ero alla Roma, mi venne a trovare e stette alcuni giorni a Trigoria per vedere i miei allenament­i».

3 Come lo ha conosciuto?

«Ero allenatore a Corbeil-Esson

Rudi Garcia è nato a Nemours il 20 febbraio 1964. Da calciatore ha giocato con Lilla, Caen e Martigues. Diventato allenatore, ha guidato St.Etienne, Digione, Le Mans, Lilla, Roma, Marsiglia, Lione e ora l’AlNassr. Ha vinto un campionato e una Coppa di Francia col Lilla nes, in quinta divisione, e stavo cominciand­o quella che sarebbe stata la mia profession­e. Un giorno mi capita di andare a vedere la partita della nostra terza squadra e vedo un calciatore di fascia destra che gioca bene e si muove in modo elegante. Era Walid. Da quel momento si può dire che non ci siamo più lasciati. Per prima cosa l’ho promosso subito nella mia squadra e insieme abbiamo vinto il campionato, salendo in quarta divisione». 3 Come era da calciatore? «Uno di quelli che in campo dava tutto. E poi un leader».

3Non ci dica che già si vedeva che sarebbe diventato un allenatore.

«Macché, aveva solo 19 anni. Era un ragazzino, ma la personalit­à ce l’aveva».

3Quando

lei ha fatto carriera, però, l’ha abbandonat­o.

«No, al Saint-Etienne lo volevo prendere, ma poi ebbe l’occasione di andare al Racing di Parigi, e per lui era una buona opportunit­à. Comunque l’ho riavuto per sei mesi al Digione. Era stato vittima di un infortunio e io l’ho rilanciato. E anche quando ero al Lilla ci avevo fatto un pensierino».

3Regragui, però, da allenatore è meglio che da calciatore.

«Le dico solo che ha cominciato la sua carriera da primo allenatore nel 2014 e ha già vinto quattro trofei importanti. E poi, in pochi mesi, ha cambiato il volto del Marocco. Ma io me l’aspettavo: è l’uomo giusto al posto giusto».

3 Come ha fatto per costruire un percorso così straordina­rio?

«Noi ci confrontia­mo spesso sul nostro lavoro, però principalm­ente parliamo della gestione del gruppo. Ecco, Walid ha una intelligen­za emotiva fantastica. È davvero bravissimo nel fare in modo che ogni calciatore capisca quello che deve fare».

Faccia un esempio

3

«Facile: Amrabat. È un giocatore formidabil­e e visto che sta alla Fiorentina dovreste conoscerlo bene. Lui di solito ama toccare tanto il pallone prima di appoggiarl­o ai compagni. Ebbene, è riuscito a convincerl­o a dare via la palla il prima possibile e così è diventato uno dei più forti del Mondiale. E non dimentichi­amo il lavoro che ha fatto con Ziyech e Mazraoui. Loro avevano lasciato la nazionale, ma Walid è riuscito a convincerl­i a tornare e ora corrono e difendono come matti. Significa che ha trasmesso qualcosa di speciale, e l’ho capito osservando una cosa».

3 Non ci tenga sulle spine...

«Lei lo sa, in Qatar faccio il commentato­re per una tv francese, perciò ero allo stadio per la partita con il Portogallo. Sinceramen­te pensavo che, con Mazraoui fuori e dopo aver giocato i supplement­ari contro la Spagna, il Marocco non ce l’avrebbe fatta. Invece hanno giocato una grande partita e alla fine ho visto un abbraccio fra Regragui e Ziyech. Ho fatto un video: sa quanto durava? Quasi trenta secondi. È segno che questo gruppo ha davvero un legame speciale a tenerli legati».

3Regragui è pronto per allenare in Europa?

«Me lo chiedono tutti. Secondo me vuole vincere prima la prossima Coppa d’Africa, ma dopo arriverà il suo momento».

3E ora c’è la Francia. Lei avrà il cuore diviso a metà.

«No, io sono francese e spero che vinca la mia nazionale, ma non nego che, se passasse il Marocco, sarei tanto felice per Walid. Certo, la Francia è favorita, ma adesso tutti hanno capito che la squadra del mio amico è capace di qualsiasi cosa».

3Sicuro. Ha persino eliminato il “suo” Cristiano Ronaldo...

«C’è poco campo, ora cade la linea. Mi saluti Roma...»

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Walid Regragui (in alto), 47 anni mentre viene festeggiat­o dai suoi giocatori. Rudi Garcia, 58 anni, ora all’AlNassr
GETTY Tra Francia e Qatar Walid Regragui (in alto), 47 anni mentre viene festeggiat­o dai suoi giocatori. Rudi Garcia, 58 anni, ora all’AlNassr

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