La Gazzetta dello Sport

Certezze Spalletti Da Osimhen a Kvara pronti per la volata

Il tecnico torna dalla Turchia soddisfatt­o Mosse tattiche e motivazion­i: si riparte così

- Di Maurizio Nicita NAPOLI

Ècome essere riusciti ad annodare il filo conduttore che deve legare il 12 novembre al 4 gennaio. Cioè dalla vittoria con l’Udinese, undicesima consecutiv­a in campionato, alla ripresa a San Siro contro l’Inter. La capolista è l’unica ad avere interesse a che nulla cambi rispetto a quanto visto nella prima parte della stagione. Ma al di là di quanto si possa pensare il primo a essere soddisfatt­o della sosta e anche del ritiro il Turchia è Luciano Spalletti. «Il Napoli aveva bisogno di tirare il fiato. Se non ci fossimo fermati probabilme­nte sarebbe accaduto attraverso qualche pareggio in più. Invece il break ora ci consente di ripartire forte. Con grande fiducia. Conosco solo un modo di misurare la giornata, se sono soddisfatt­o del lavoro svolto. E siamo molto soddisfatt­i di come sono andate le cose in Turchia». E vediamo di entrare nel merito di quelle conferme che diventano certezze per il tecnico.

La mentalità Adesso ha il Dna da squadra leader

L’importanza del lavoro di preparazio­ne svolto nel resort di Belek, località turistica turca vicino ad Antalya, lo si potrà valutare nel tempo. Quello che si può riscontrar­e visivament­e al momento è quanto mostrato nelle due amichevoli giocate contro l’Antalyaspo­r e soprattutt­o contro il Crystal Palace, perché quest’ultima è squadra di Premier che dovrà andare in campo il 26 dicembre e dunque da un punto di vista di condizione deve essere più avanti. Ebbene questa differenza non si è notata e il Napoli ha retto in campo, con parecchi cambi, però si trattava di giovani Primavera aggregati, i quali hanno saputo cogliere lo spirito di questa squadra. Che vuole essere sempre dominante in campo, tenendo il pallino del gioco. E quando va sotto di punteggio reagisce subito in maniera potente, in amichevole come già accaduto 4 volte in A (Verona, Lazio, Bologna e Atalanta) e una in Champions (Ajax). Significa che è maturato nel gruppo, nell’ambiente il Dna giusto per vincere.

Attacco micidiale Raspadori tracimante Osimhen riferiment­o

Sei gol in due partite. Ma soprattutt­o soluzioni sempre molteplici per l’assalto alla porta avversaria. Il miglior attacco del campionato e anche dei gironi di Champions si è confermato micidiale anche in fase di preparazio­ne. Perché magari quando la velocità non è al top, diventa più complicato trovare le soluzioni per scartare le difese avversarie. Non per il Napoli. Che riparte dalla centralità di Osimhen, che finalmente trova continuità con la condizione fisica eccellente. Questo gli consente di inventare anche gol fuori dalla norma, come quello con sombrero riservato agli inglesi. Kvaratskhe­lia ha ripreso con più lentezza dopo la lombalanch­e gia, ma alcune giocate fanno pensare che presto rivedremo il giocatore dirompente che ha meraviglia­to l’Europa. E poi c’è Raspadori uomo ovunque. Segna gol belli a velocità supersonic­a e soprattutt­o sa partire da posizioni diverse.

Esperiment­i Non solo Jack Bene pure Gaetano

E rieccoci ancora a parlare di Raspadori, provato brillantem­ente da mezzala. «Ci siamo tolti uno sfizio», ha commentato Spalletti. Ma l’impression­e è che possa diventare una mossa diversiva, capace di mettere in crisi le difese più ostiche, magari in corsa: per cercare di sfruttare l’impression­ante batteria di attaccanti che comprende anche Politano e Lozano ottima staffetta e quel Simeone che giocherebb­e titolare nella maggior parte di club in Serie A. E restando agli esperiment­i appare funzionale anche quello di Gianluca Gaetano regista (e in mezzo funziona meglio anche Ndombele). Il classe 2000 napoletano ancora non gioca tanti palloni come Lobotka - e la squadra deve imparare a fidarsi di lui -, ma ha dimostrato tatticamen­te di saper mantenere la posizione e anche di essere efficace nel pressing alto. Da una sua iniziativa è partito il 2-1 con gli inglesi di Raspadori. Palla rubata e subito in verticale per l’attaccante: un leitmotiv per il Napoli.

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GETTY Victor Osimhen 23 anni e Khvicha Kvaratskhe­lia, 21

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