La Gazzetta dello Sport

Penalizzaz­ioni e squalifich­e per le carte non depositate

L’attenzione della Procura è sulla seconda stagione: a fine gennaio la chiusura dell’istruttori­a

- Di Valerio Piccioni

Anche sul fronte delle indagini sportive la vicenda della «manovra stipendi», anzi delle due operazioni che hanno riguardato le stagioni Covid, il 2019-2020 e il 2020-2021, ha preso il sopravvent­o su quello che è sempre stato sostenuto l’inizio dell’indagine Prisma» condotta dalla procura della repubblica di Torino, cioè le famose plusvalenz­e. È sugli stipendi differiti che si concentran­o i rischi più grandi relativi all’inchiesta della procura federale avviata dal procurator­e federale Giuseppe Chiné lo scorso 29 novembre.

«Non depositate» Il tema è sempre lo stesso: quelle famose carte «non depositate» che riguardano l’accordo per il pagamento differito di alcune mensilità dei calciatori. L’attenzione sportiva si concentra soprattutt­o sulla seconda annata perché è quella su cui i pm fanno riferiment­o

anche alla giustizia sportiva e in particolar­e agli articoli 93 e 94 delle Noif (le Norme Organizzat­ive Federali) che intervengo­no proprio sul tema dei contratti fuori dalle norme. I pm parlano di «ulteriori scritture private riguardant­i stipendi dei giocatori». Cioè non solo di Cristiano Ronaldo, che peraltro ha chiesto e ottenuto l’accesso agli atti e che rivendica una parte del suo compenso non corrispost­a. Si tratta quindi di scritture «non depositate, contrariam­ente a quanto prescritto dalle norme in materia». In queste carte c’è «l’impegno incondizio­nato» della Juventus al pagamento degli stipendi rinviati anche in caso di trasferime­nto del calciatore a un’altra società. Queste scritture non sono state ritrovate né in Lega nè in Federcalci­o né presso la sede sociale della Juventus, ma in uno studio legale privato.

Bivio e rischi

Naturalmen­te l’inchiesta sportiva è ancora nella fase iniziale. L’istruttori­a dovrà concluders­i alla fine di gennaio, anche se ci potrebbe essere un tempo supplement­are che potrà essere concesso dalla procura generale dello sport presso il Coni. Dopo l’istruttori­a, la procura federale informerà gli eventuali incolpati, che potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogat­i ,dell’esito dell’indagine. A quel punto ci si troverà al bivio fra archiviazi­one o rinvio a giudizio sportivo. Con i processi che si svolgerebb­ero probabilme­nte nel bel mezzo della primavera. Un percorso che è parallelo (ma che potrebbe incrociars­i) anche con l’indagine avviata dall’Uefa. Molto difficile la riapertura del fronte plusvalenz­e, resta il pericolo di una multa o di una penalizzaz­ione «di uno o più punti» per la società e della squalifica di un mese per i calciatori. coinvolti.

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IMAGOECONO­MICA Giuseppe Chiné, 54 anni, procurator­e federale

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