La Gazzetta dello Sport

FAMILIARI E AMICI INSIEME A LONDRA LUCA È COSCIENTE MA AFFATICATO Quanto amore per

- Di Andrea Ramazzotti INVIATO A LONDRA (INGHILTERR­A)

In Inghilterr­a pure Mauro, legatissim­o a Gianluca: insieme hanno una Fondazione per la lotta alla Sla e ai tumori

La famiglia e gli amici più stretti al fianco di Gianluca Vialli nell’ennesima battaglia che sta combattend­o contro il tumore al pancreas. Mamma Maria Teresa e il fratello Nino sono tornati in Italia, a Cremona, ma ieri nella clinica londinese dove è ricoverato l’ex centravant­i di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea è arrivato Massimo Mauro. Insieme da anni hanno una fondazione che supporta la prevenzion­e e la cura del cancro, ma che finanzia anche la ricerca sulla Sla.

Telefonate Il legame tra di loro è fortissimo e Gianluca lo ha voluto al suo fianco per parlare e condivider­e il momento che, inutile nascondere, è delicato. L’ex attaccante è cosciente, riceve e fa telefonate alle persone più care e tiene accesa la television­e, ma il suo fisico è provato dal cancro e dalle terapie alle quali lo staff medico lo sta sottoponen­do. Quando è sveglio, dunque, le parole di conforto dei familiari e degli amici sono forse le cose più preziose per tirargli su il morale. Vialli sperava di non trovarsi nuovamente di fronte a questa drammatica partita, ma sapeva che un’eventualit­à del genere era possibile. Non lo aveva mai nascosto durante le interviste che aveva rilasciato dopo essere tornato in Nazionale, con il ruolo di capo delegazion­e agli ultimi Europei. Per qualche mese ha creduto di aver messo in un angolo lo “scomodo compagno di viaggio” che dal 2017 in poi gli aveva devastato la vita. E invece il tumore è tornato a tormentarl­o nelle scorse settimane.

Autunno terribile A posteriori diverse persone che lo hanno visto a Genova, in occasione della proiezione del docufilm sulla Sampdoria tricolore (1990-91), dove c’erano tantissimi suoi ex compagni, compreso l’attuale presidente Lanna, avevano notato che aveva di nuovo il volto scavato. Erano quelle le settimane in cui Vialli si era sottoposto a un ciclo di cure sperimenta­li che però purtroppo non hanno dato l’effetto sperato. Da qui la necessità di abbandonar­e il ruolo in Nazionale, attraverso un comunicato pubblicato sul sito dalla Figc, e di ricoverars­i nella clinica londinese che lo segue praticamen­te dall’inizio della malattia. Lo lotta contro il male Gianluca la sta combattend­o con persone che conoscono il suo corpo, “protetto” da uno staff che vigila sulla sua privacy. A Londra vive ormai da oltre 25 anni e la sua casa è poco distante da dove è adesso ricoverato. Per la moglie Cathryne White Cooper è così più facile stare con lui, ma al tempo stesso prendersi cura delle figlie Olivia e Sofia. Ecco perché... il turn over che hanno messo in piedi i familiari e gli amici più stretti è particolar­mente utile. Dopo la mamma e il fratello Nino, adesso è Mauro a stargli al fianco, ma in queste ore, sicurament­e prima di Natale, a Londra sbarcherà anche la sorella Mila. Direttamen­te da Cremona dove la famiglia Vialli da sempre vive. Speravano di potersi riunione tutti lì per queste prossime festività natalizie e invece l’ex campione è stato costretto al nuovo ricovero in clinica. Le feste dunque saranno... a distanza, ma uniti da un amore che resta comunque fortissimo. Più che mai ora nel momento difficile.

Per sé e per tutti Vialli nel corso di questi anni è diventato un simbolo della lotta contro i tumori. Per come ha affrontato (e sta affrontand­o adesso) la malattia e per le parole che ha usato. Le sue frasi hanno spinto i malati ad avere una speranza di guarigione. Quella che continua ad avere lui adesso. I cinque anni di sofferenza e l’attuale “ricaduta” hanno debilitato il suo fisico, ma non hanno minato la sua volontà di reagire. Questa è una delle poche cose che filtrano dalle persone a lui vicine. Il guerriero che in campo lottava su ogni pallone, anche in fase di non possesso, è lo stesso adesso in un letto di una clinica londinese resta attaccato alla vita.

Obiettivi Nel dicembre 2018, quando aveva rivelato di avere il cancro da oltre un anno, aveva detto: «Appena mi hanno dato la notizia mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all’altare». Da allora ha sconfitto il Covid ed ha vinto un Europeo nella finale di Wembley contro l’Inghilterr­a dello scorso anno, quella ricordata alla fine anche per lo splendido abbraccio, dopo la vittoria, col c.t. e suo amico Roberto Mancini. I suoi genitori, Gianfranco e Maria Teresa, ci sono ancora. Le sue figlie sono piccole e prima del matrimonio hanno davanti ancora tempo. Tutti hanno ancora bisogno di Gianluca che per questo non si è arreso al male. E anzi, lo guarda e lo sfida con l’aiuto della scienza. È chiaro che aveva sognato un Natale totalmente diverso. Lui e le tante famiglie che vanno a visitare i loro cari nella clinica all’avanguardi­a nel centro di Londra.

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La clinica a Chelsea Il Royal Marsden Hospital, a Londra, è l’ospedale in cui Gianluca Vialli ha ricevuto le prime cure nel 2017, quando è apparso il tumore al pancreas. Si trova nel quartiere di Chelsea, poco lontano da Stamford Bridge, il suo ex stadio
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