IL «SUO» CAPITANO
Wise ricorda quel Chelsea «Quanto ci siamo divertiti Il mio cuore è lì con lui»
Dopo il tweet di martedì di John Terry («Forza e continua a lottare, Luca. Tutti ti pensiamo, preghiamo per te e ti trasmettiamo il nostro amore e la nostra forza»), ieri per Vialli è arrivato anche il messaggio di Dennis Wise. Il centrocampista inglese, che è stato prima compagno di squadra e poi il capitano del Chelsea allenato da Gianluca, è adesso l’amministratore delegato del Como, dall’aprile 2019 di proprietà della Sent Entertainment Ltd, società di media e intrattenimento con sede a Londra.
Incoraggiamento Lui e l’ex 9 della Nazionale sono rimasti in contatto nonostante il passare del tempo e così, attraverso la Gazzetta dello Sport, Wise gli ha voluto mandare un incoraggiamento per sostenerlo durante la sua partita più difficile: «Gianluca è un amico – ha detto il dirigente del club lariano e una persona che ammiro. Insieme nel corso degli anni abbiamo avuto tanti successi e ci siamo divertiti parecchio. Spero che stia meglio. Il mio cuore è con lui». Poche parole, ma sentite per Gianluca che era arrivato a Londra, nelle vesti di centravanti, nell’estate 1996. Era stato un affare pazzesco per la società di Stamford Bridge visto che era sbarcato da parametro zero a 32 anni, dopo aver alzato la Champions League 1995-96 con la Juventus. Nel febbraio 1998, dopo l’esonero di Ruud Gullit, era diventato allenatore-giocatore ed è rimasto sulla panchina dei Blues fino al settembre 2000, quando è stato esonerato. Nell’avventura comune al Chelsea, Wise e Vialli hanno vinto due Fa Cup (199697 e 1999-2000), una Coppa di Lega (1997-98), una Supercoppa inglese (2000), una Coppa delle Coppe (1997-98) e una Supercoppa europea (1998). L’ultimo trofeo, la Supercoppa inglese (o Community Shield) è arrivato una manciata di giorni prima della separazione tra Gianluca e il club: anche quel giorno, il 13 agosto 2000, Wise indossava la fascia da capitano e il Manchester United di Sir Alex Ferguson e David Beckham andò ko per 2-0 complici le reti di Hasselbaink e Melchiot. L’ultimo festeggiamento in campo, insieme, ma non la fine di un’amicizia che va avanti e ora, se possibile, è più forte che mai.