La Gazzetta dello Sport

Da Casadei e Bianco fino a Colpani Regia e gol nel futuro azzurro

- Matteo Dalla Vite INVIATO A COVERCIANO (FI)

di

Regia e non solo: questo è il concetto. Regia con, anche, fantasia e interventi­smo. Oggi il posto fisso, immobile, statico, “uniperform­ante” non esiste quasi più. Le nuove leve hanno un dono: sono “multitaski­ng”. E allora vedi potenziali registi che diventano mezzeali e viceversa, ragazzi che giocano anche centrali difensivi ma che hanno nel dna l’ipotesi forte di diventare registi (Bamba) per il domani. E’ il futuro, che ieri (e oggi) si è tinto d’azzurro e che d’azzurro semmai si vestirà per gli anni che verranno.

Tre gol da regista Prendete Cesare Casadei: nella squadra B del Chelsea – e pochi giorni fa è stato accolto in prima squadra per un’amichevole – il cervese cresciuto nelle giovanili dell’Inter ha disputato varie gare e in tre ruoli diversi: regista puro (tre volte e gol a Everton, Crystal Palace e Manchester United U21) mezzala e anche trequartis­ta. E’ la filosofia del calcio ultramoder­no: sai far niente sei non sai fare un po’ di tutto dentro al tuo recinto consono di calcio. Cesare Casadei è uno dei ragazzi che ieri sono arrivati a Coverciano per la seconda ondata delle risorse azzurre: allenament­i e prove tattiche, mentre stamattina ci sarà la partitella. Mancini e gli altri tecnici federali osservano: da Casadei in poi, potenziali registi crescono. Ma registi “multitaski­ng”, di quelli ultramoder­ni, perché se è vero che a uno come l’ex nerazzurro piacciono come modelli Brozovic, Milinkovic-Savic e Barella, beh, in lui ci sono veramente cromosomi di tutto. E prodromi di futuro. Cesare è stato pagato dai Blues 15 milioni più 5: hanno visto il domani, a Londra. E il ragazzo ha voluto ritagliars­elo là. Proprio nei giorni scorsi, dopo gol che hanno dato lustro alla seconda squadra del Chelsea, Casadei è stato appunto preso dalla prima squadra allenata da Potter: 26’ contro l’Aston Villa. L’inizio di una storia che forse comincia a dare i suoi frutti.

Bamba Attenzione anche a Ibrahima Bamba, nato a Vercelli, in forza al Vitoria Guimaraes: lo fanno spesso giocare difensore centrale ma la sua rapidità, la sua visione di gioco e di tocco svelto lo hanno fatto crescere un po’ più avanti, nella casella dell’avvio delle azioni. Svariati sono i video in cui, anche da centrocamp­ista centrale, si mette a giocare con personalit­à: è un esempio lampante, il ragazzo con origini nella Costa d’Avorio, del giocatore che fa e può fare diverse cose, da guida davanti alla difesa, da regista basso come da centrale difensivo. Il fatto che l’Atalanta abbia cominciato a seguitlo da tempo, dimostra che il ragazzo ha diverse verità nel taschino: da mostrare, un giorno, al campionati­o italiano e chissà anche in azzurro. Il resto, semmai, arriverà da sé. Perché la materia c’è.

Visione di gioco, fantasia e pure tante reti: a Coverciano il c.t. Mancini prepara e valuta gli interni che sanno fare più ruoli

Monza Poi, spostiamoc­i a Monza: Andrea Colpani, 23 anni, ha giocato ben cinque partite da centrocamp­ista centrale. Sa anche fare il trequarti, un po’ come Filippo Ranocchia, altro elemento “Transforme­r” della banda di Palladino: 6 presenze fino a oggi, due da regista, due da trequartis­ta e le altre da mediano. Esempio lampante di un ragazzo “multiruolo”, perché questo è il concetto e perché è così che va il mondo della Terra di Mezzo oggi. Colpani e Ranocchia (di proprietà della Juventus) hanno statura e tecnica: più il secondo del primo è abituato e bravo a “girare” pr il campo, ma è evidente che in entrambi ci siano macrogranu­li di possibilit­à.

Bianco

Chi, invece, sa di regista classico è Alessandro Bianco della Fiorentina: non ha ancora esordito in A ma si è fatto 70’ in Conference League lavorando da mezzala ma anche nei due davanti alla difesa nel 4-2-3-1 di Italiano. Altro esempio di ragazzo che può viaggiare per altri lidi senza che ne risenta la prestazion­e. Questi sono i ragazzi trasformis­ti. Mancini prende appunti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy