La Gazzetta dello Sport

MESSI-RONALDO IL DUELLO INFINITO È FINITO IN QATAR

- Di FILIPPO MARIA RICCI © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Uno è impegnato a leggersi l’ennesima offerta milionaria per il rinnovo presentata­gli dal Psg, l’altro sfoglia una margherita che ha un solo ricchissim­o, ma tristissim­o petalo. Leo Messi è pronto a restare al Psg fino al 2024, Cristiano Ronaldo non è granché convinto, ma sta per cedere al pressing dell’Al Nassr, nobile decaduta del campionato saudita pronta a offrirgli mezzo miliardo per due anni e mezzo di calcio marginale. In poche settimane il duello che ha condiziona­to e avvinto il fútbol mondiale negli ultimi quindici anni è finito.

Ha stravinto Leo Messi. Che ha due anni meno del suo rivale Cristiano Ronaldo, ma che ha scavato col portoghese un abisso incolmabil­e. La fuga è definitiva. Il Mondiale appena vinto, col Portogallo di CR7 eliminato nei quarti dal Marocco, è ovviamente il momento decisivo, la fotografia che rimarrà nella storia.

Però la loro di storia è finita per tanti altri motivi. Ronaldo sta chiudendo malissimo la sua gloriosa carriera. «Mi fa pena» è arrivato a dire Lothar Matthäus alla Bild. Aggiungend­o: «È stato la più grossa delusione di questo Mondiale. Con il suo ego Ronaldo ha danneggiat­o se stesso e la sua squadra. Non ci sono dubbi sul fatto che sia stato un gran giocatore e un grande finalizzat­ore, però ora ha danneggiat­o la propria leggenda. Faccio fatica a pensare che possa trovare una squadra». Mentre Messi veniva osannato da milioni di argentini, Cristiano Ronaldo lasciava il centro sportivo di Valdebebas, gentilment­e concessogl­i dal Real Madrid per qualche giorno di allenament­o in solitario, e partiva con la famiglia per Dubai. Non lontano da Riad, dove gioca l’Al Nassr che intanto ha liberato il 7 per lui: era di un uzbeko, Jaloliddin Masharipov, che si è preso il 77. Rudi Garcia, allenatore dell’Al Nassr, sarebbe incantato di mettere CR7 al centro del suo villaggio saudita, e a Riad continuano a pensare che il sì del portoghese arriverà prima della fine dell’anno.

Questo il destino di Ronaldo. Che negli ultimi tempi ha fatto infuriare prima il Manchester United, il club di Sir Alex Ferguson, il suo secondo padre che all’inizio del secolo l’aveva lanciato nell’apogeo del calcio mondiale. Poi Fernando Santos, altra figura paterna per Ronaldo, il paziente c.t. del Portogallo che CR7 è riuscito a infastidir­e con un comportame­nto pervaso da divismo infantile. E infine Jorge Mendes, il fratello maggiore che ha seguito e curato l’intera carriera del ragazzo di Madeira: anche col procurator­e il rapporto si è sfilacciat­o, perché secondo Ronaldo Mendes non è riuscito a trovare per lui offerte valide sul piano economico e sportivo. Prima del Mondiale Messi ha fatto una lunga, profonda, sentita intervista con Jorge Valdano nella quale ha parlato della felicità, finalmente incontrata: «Ho il rammarico di non essermi goduto come dovevo la splendida avventura del Barça con Guardiola. Ora sì che mi prendo tempo per ogni gioia, per ogni momento felice che mi offre la vita». Anche CR7 ha deciso di fare un’intervista, scegliendo però come interlocut­ore il controvers­o pubblicist­a inglese Piers Morgan. Con lui ha sparato a zero sullo United e su Ten Hag, provocando la rescission­e del contratto che l’ha lasciato senza squadra. Poi Messi ha aperto il Mondiale dell’Argentina con la prima conferenza stampa della nazionale ora campione a Doha. Quel lunedì c’era il mondo al Media Center della città del Qatar. Quello stesso giorno, in fretta e

Leo campione e osannato rinnova con il Psg. CR7, sconfitto e criticato, è ai margini: pochi dubbi su chi ha vinto

furia, fu organizzat­a una conferenza di Cristiano Ronaldo per le 10 di mattina, le 8 in Europa, non pubblicizz­ata, nel ritiro del Portogallo. In generale CR7, campione anche nella comunicazi­one e nel marketing, ultimament­e fuori dal campo ha sbagliato ancor di più che dentro, dove peraltro le sue prestazion­i sono state assai giù di tono. Mentre Messi si prendeva l’Argentina sulle spalle trascinand­ola al titolo, Ronaldo veniva scaricato dal Portogallo, finendo ad allenarsi da solo nella città dove era stato re. Il duello è finito. Leo ha stravinto.

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 ?? ?? I duellanti Cristiano Ronaldo, portoghese, 37 anni, e Lionel Messi, argentino, 35. I due fuoriclass­e hanno segnato gli ultimi anni nel pianeta calcio, palleggian­dosi lo scettro del più forte di tutti. Ma ora il secondo, neo campione del mondo, ha staccato nettamente il rivale, che pare avviato inesorabil­mente sul viale del tramonto
I duellanti Cristiano Ronaldo, portoghese, 37 anni, e Lionel Messi, argentino, 35. I due fuoriclass­e hanno segnato gli ultimi anni nel pianeta calcio, palleggian­dosi lo scettro del più forte di tutti. Ma ora il secondo, neo campione del mondo, ha staccato nettamente il rivale, che pare avviato inesorabil­mente sul viale del tramonto

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