Sprint Champions BLACKOUT
E L’INCOMPIUTA IL GIOCO ORA SI VEDE POI PERÒ I ROVINANO TUTTO Biancocelesti primi se le partite durassero un tempo. Persi 13 punti dopo l’intervallo Immobile: «Ma ora basta, ripartiremo»
l nuovo anno è iniziato come peggio non poteva per la Lazio. Un solo punto in due partite, contro avversari non irresistibili come Lecce e Empoli. Sembrava che il calendario volesse dare una mano alla formazione biancoceleste per farla ri-partire con il piede giusto dopo la sosta per i Mondiali. E invece, proprio nel momento in cui era chiamata a spiccare il volo, la Lazio si è smarrita. Come spesso le era già accaduto anche negli ultimi anni in situazioni analoghe. Nulla è perduto, la zona Champions, che è il grande obiettivo stagionale, è lì, a soli tre punti. Quindi, ancora assolutamente raggiungibile. Ma serve una svolta immediata.
Troppi black-out Così non va
Tredici punti persi nei secondi tempi, quattro nel recupero (se le partite durassero un tempo la Lazio sarebbe prima). Attraverso questi numeri è fin troppo facile analizzare quali siano i problemi della Lazio. La squadra non riesce ad arrivare fino in fondo. O, quanto meno, non riesce a farlo sempre. Parte bene, poi si perde al momento di chiudere. Non è un problema fisico, i dati statistici lo confermano. È una questione, per dirla alla Sarri, di cilindrata mentale. Come se la squadra non riuscisse per limiti strutturali a mantenere una concentrazione feroce per tutta la partita. «È un problema per il quale non è facile trovare una soluzione - ammette Maurizio Sarri, che oggi compie 64 anni -. Ci alleniamo sempre con la massima intensità, sia a livello fisico sia a livello mentale, ma evidentemente non è sufficiente». Per questo il tecnico parla di cilindrata mentale. E aggiunge, un po' sconsolato: «Arrivare tra le prime quattro alla fine del campionato sarebbe un miracolo calcistico». I due schiaffi presi da Lecce ed Empoli hanno però lasciato il segno. Nello spogliatoio c’è la voglia di ripartire, di mettersi alle spalle queste delusioni. Lo si è percepito ieri nel corso della cena per festeggiare il 123° compleanno del club. «Ultimamente non siamo stati dei fulmini di guerra - ha detto il capitano Immobile - Ma vi promettiamo che adesso faremo i fuochi di artificio. Dobbiamo assolutamente ripartire».
L’ATTACCO Servono i gol di tutta la squadra
Negli ultimi 6-7 anni l’attacco è sempre stato il punto di forza della squadra biancoceleste. Quest’anno lo è un po’ meno. Colpa anche dell’infortunio che ha messo fuori causa per un mese proprio Immobile. Occorre ritrovare al più presto la consueta prolificità, che va assicurata non solo da Ciro e dagli altri attaccanti, ma pure dal resto della squadra (finora i gol di difensori e centrocampisti si sono fatti attendere). Occorre ritrovare al più presto quella prolificità, anche perché la difesa, dopo aver dato l’illusione di essere finalmente diventata pienamente affidabile, nelle ultime partite prima della sosta e poi nelle prime due del nuovo anno, ha ricominciato a fare acqua (10 gol subiti nelle ultime 6 giornate, erano stati 5 al passivo nei precedenti 11 turni).
IL DODICESIMO Luis Alberto è imprescindibile
Eternamente a metà strada tra l’essere un genio incompreso o il salvatore della patria, Luis Alberto ha offerto a singhiozzo la sua classe e le sue invenzioni. Fino a quando il mercato resterà aperto sarà complicato uscire dall’equivoco, ma la Lazio deve farlo in fretta se vuole ricominciare a viaggiare spedita. Anche da dodicesimo uomo (come di fatto è stato utilizzato nella prima parte di campionato) di Luis Alberto non si può fare a meno. Meglio ancora se da titolare, come era con Inzaghi e come è stato pure con Sarri nella seconda parte della scorsa stagione. Ad elementi di classe come il Mago non si rinuncia se si vuole andare lontano.
IL CALENDARIO Sfide decisive a fine gennaio
Il calendario sembrava un fedele alleato in questo inizio di 2023. Non si è invece rivelato tale. Pertanto fare previsioni non è semplice. Quel che è certo è che, dopo il match di domenica a Reggio Emilia col Sassuolo, la Lazio sarà attesa da due partite molto delicate all’Olimpico: uno scontro con una big (il Milan) ed uno con una quasi-big (la Fiorentina). Per come si è messa la situazione sono tre gare decisive per il futuro dei biancocelesti.