La Gazzetta dello Sport

Trasferte, giro d I vite

PRIMA REAZIONE DOPO GLI SCONTRI SARANNO RIDOTTI GLI SPOSTAMENT­I Domani il vertice Governo-calcio sui tifosi Il ministro Piantedosi: «Le norme ci sono, è previsto l’uso di provvedime­nti restrittiv­i»

- Di Valerio Piccioni ROMA TEMPO DI LETTURA

C

he fare? Puntare sulle norme attualment­e esistenti e in particolar­e sull’utilizzo del divieto di trasferta per le partite a rischio o varare nuove misure attraverso un decreto legge? Per ora, più la prima della seconda. Almeno a leggere la frase pronunciat­a ieri ad Agrigento dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «L’attuale quadro normativo consente di adottare dei provvedime­nti restrittiv­i e io stesso, in qualità di prefetto, ho preso decisioni analoghe». Di certo, il mondo del calcio sarà coinvolto. Subito. Piantedosi, infatti, insieme con il capo della Polizia Lamberto Giannini, incontrerà nelle prossime ore, probabilme­nte domani il presidente della Federcalci­o Gabriele Gravina e quello della Lega di serie A Lorenzo Casini. Nello stesso momento, una nuova riunione dell’Osservator­io Nazionale per la sicurezza delle manifestaz­ioni sportive, potrebbe battezzare il ritorno della linea dura in termini di divieti di trasferta già per le partite in programma nel prossimo fine settimana.

Napoli-Juve In cima alle preoccupaz­ioni c’è Napoli-Juventus di venerdì. Mercoledì scorso, l’Osservator­io aveva suggerito (spetta poi a prefetti e questori la scelta dei provvedime­nti) la vendita dei biglietti per il settore ospiti «ai soli sottoscrit­tori dei programmi di fidelizzaz­ione della Juventus, ovunque residenti», per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrit­tori dei programmi di fidelizzaz­ione del Napoli, ovunque residenti, l’incedibili­tà dei biglietti e l’aumento degli steward. Profili di rischio di minore entità erano stati evidenziat­i anche per Inter-Verona di sabato e Atalanta-Salernitan­a di domenica. Ora si starebbero mappando anche i turni successivi, fra le «attenziona­te» anche SpeziaRoma di di domenica 22.

Le norme ci sono

Ieri mattina ha fatto il punto della situazione anche Gabriele Gravina: «Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni - spiega il numero uno della Federcalci­o

a margine della presentazi­one del documentar­io di Rai 3 sulla storia di Sara Gama - Riteniamo che la chiave di volta sia lo stretto rapporto di collaboraz­ione tra tutte le istituzion­i. Si è ormai verificato che alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio con appuntamen­ti da far west per picchiarsi e dare sfogo alle proprie tensioni, questo è inaccettab­ile e vergognoso». Piantedosi fa intuire la sua linea: «Darò istruzioni perché si adottino provvedime­nti improntati a criteri di massima precauzion­e. Non so se giuridicam­ente si può parlare di Daspo a vita ma di sicuro posso assicurarv­i che l’attuale sistema di norme consente di adottare provvedime­nti adeguati».

In sindacati E di Daspo a vita parlano anche alcuni sindacati di polizia anche se il provvedime­nto, di natura amministra­tiva, è sempre a rischio impugnazio­ne. I sindacati di polizia chiedono però di alzare il livello di deterrenza. Felice Romano, segretario generale del Siulp e Stefano Paoloni, con lo stesso incarico del Sap auspicano il Daspo a vita. Per Walter Mazzetti, segretario generale di Fsp Polizia di Stato «il Daspo è utile ma insufficie­nte», l’invito è a «coinvolger­e seriamente e pesantemen­te i club rispetto a tutte le violazioni attribuibi­li alle tifoserie, non è più ammissibil­e tenere i cittadini ostaggio della follia di alcuni».

Darò istruzioni per misure di massima precauzion­e

Allentamen­to In ogni caso, si cambia linea, probabilme­nte nello stesso quadro normativo. Non è un mistero che negli ultimi anni ci sia stato un certo allentamen­to delle misure restrittiv­e

Quanto è successo è vergognoso. Servono sanzioni più stringenti

Si riunisce anche l’Osservator­io Aumentano le gare a rischio scontri

previste. Il calo degli incidenti, allo stadio e nelle sue immediate vicinanze, combinato con le lunghe chiusure per il Covid, hanno portato a declinare in modo più prudente gli strumenti a disposizio­ne: aumento degli steward; divieto di trasferta o parziale, quindi riferito soltanto ai tifosi della regione di residenza della squadra ospite, o totale e valido per tutti i sostenitor­i della squadra ospite; utilizzo della tessera del tifoso o di altri programmi di fidelizzaz­ione per monitorare meglio i movimenti di chi va in trasferta. Fra queste tre direzioni, quella dei divieti di trasferta sarà probabilme­nte utilizzata subito. Il problema, però, non può limitarsi a misure di ordine pubblico. Al di là degli incidenti, c’è un’atmosfera da stadio, lo rivela il ritorno dei cori razzisti, che è l’esatto contrario di spalti fino popolati dalle famiglie. È un tema caro al ministro dello sport Andrea Abodi. Senza dimenticar­e il discorso impianti. La speranza è che gli stadi nuovi possano essere più sicuri. Di certo, «qualcosa in più - dice Gravina - si deve fare». E lo devono fare tutti.

I sindacati Chiedono un maggiore coinvolgim­ento dei club. Alcune voci per il Daspo a vita

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Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
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Presidente Federcalci­o Gabriele Gravina
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