La Gazzetta dello Sport

Un Palladino da applausi viaggia a ritmo Europa Già conquistat­i 17 punti

In panchina soltanto da 11 partite, il tecnico sarebbe settimo dietro a Roma (18) e Lazio (20)

- MONZA di Matteo Brega

Un’andatura da coppe europee. Lo dicono i numeri, non le suggestion­i. Il Monza di Raffaele Palladino viaggia a ritmi fortissimi: 17 punti raccolti dalla settima alla diciassett­esima giornata. Undici partite per una media di 1,55 punti a gara sistemano il Monza in scia alla Roma (18 punti) con vista sulla Lazio (20). I brianzoli di Palladino con l’anno nuovo hanno saputo approcciar­e anche il pareggio, segno che era mancato lungo il cammino dell’allenatore. Prima a Firenze e poi contro l’Inter hanno saputo comprender­e la robustezza di un punto preso per volta, della saggezza dell’atterraggi­o morbido tra il rischio di una sconfitta e la brillantez­za di una vittoria. E così il Monza tra smontare dal 2022 e rimontare sul 2023 ha infilato tre risultati utili consecutiv­i: vittoria contro la Salernitan­a e pareggi contro Fiorentina e Inter. Palladino sta inserendo le sue idee. Il suo essere seguace di Gian Piero Gasperini e Ivan Juric non è un limite. Il suo Monza non è facilmente leggibile: non è standardiz­zato.

Mai uguale a se stesso

Prendete Ciurria: sistemato lungo la fascia destra contro la Juventus e per molte altre partite, è poi finito contro l’Inter a fare il trequartis­ta e il terzino destro. Senza Rovella e Sensi ha trovato l’equilibrio con Ranocchia e Pessina scegliendo

anche Machin contro i nerazzurri sabato sera. E davanti Mota Carvalho è un tipo di centravant­i unico in questa rosa, ma che sa fare anche la seconda punta, sempre contro l’Inter.

Il gruppo

«Penso di aver dato le mie idee, di aver trasmesso serenità al gruppo e di aver cercato di trasmetter­e le idee chiare che avevo fin dall’inizio coinvolgen­do tutti» - aveva detto sabato sera dopo il pareggio contro l’Inter. Palladino ha impostato il rapporto con i suoi giocatori sul filo dell’equilibrio: non amici, ma nemmeno distacco. È il passaggio forse più complicato nel momento in cui si smette di giocare e si inizia ad allenare. «Ho detto subito che avevo bisogno di tutti quanti, li ho coinvolti tutti - ha aggiunto l’allenatore del Monza spiegando il suo ingresso nello spogliatoi­o

dei brianzoli -. A gennaio sfoltiremo qualcosa magari, ma avevo bisogno di tutti perché la forza di un gruppo e di una squadra sono quelli che giocano meno. Se ti alzano il livello loro ti fanno allenare meglio gli altri e rendono gli allenament­i intensi con il loro grande spirito». Il mercato appunto. A gennaio non è previsto alcun ribaltone come quello estivo. Prima bisognerà organizzar­e le uscite per aiutare lo stesso allenatore a gestire il gruppo durante la settimana e poi semmai si valuterann­o le opportunit­à in entrata. Ma tutto in nome delle idee di gioco di questa squadra. Fedele a se stessa ma mai uguale a se stessa. E’ il Monza di Palladino che corre a ritmo europeo.

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LAPRESSE La guida Raffaele Palladino, 38 anni, allena il Monza dalla 7a giornata

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