La Gazzetta dello Sport

Acciacchi e gerarchie il croato non si ritrova Se parte può riaprirsi la pista Ziyech

- Di Marco Fallisi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ante Rebic è quel giocatore che ondeggia sempre ai confini del mercato milanista: non è mai stato un incedibile e il suo nome finisce sempre nella lista dei “sacrificab­ili”, poi il vento cambia, Ante trova il modo di rilanciars­i e di far cambiare idea sul suo conto. In questa stagione l’attaccante croato sembrava essersi portato avanti col lavoro: subito titolare alla prima di campionato contro l’Udinese (Giroud non era al meglio) e subito una doppietta, proprio come quella, sempre ai friulani, che aveva fatto scoccare la scintilla col Diavolo tre anni fa. Quella partenza lanciata, però, si è rivelata un’illusione ottica, perché Rebic è scivolato presto in seconda fila: gli altri, Giroud e Leao, a prendersi la ribalta e lui ad accontenta­rsi delle briciole. Tra un acciacco e l’altro, poi, come gli capita ormai da due stagioni a questa parte. E così in casa rossonera si interrogan­o: aspettare che il cannoniere del primo Milan di

Pioli torni al top e ritrovi l’ispirazion­e dei bei tempi (dura, oggi siamo a 3 gol in 14 presenze tra A e Champions), o guardarsi intorno per investire su profili diversi? Le due cose potrebbero andare a braccetto in questo mercato, se qualcuno si facesse avanti per Rebic. Magari dalla Bundesliga, là dove il croato si è rilanciato dopo le prime esperienze deludenti tra Fiorentina e Verona (la scorsa estate il Wolfsburg aveva chiesto informazio­ni...). Arrivato dall’Eintracht nello scambio con André Silva e riscattato nel 2020, Rebic è costato relativame­nte poco (restano circa 4 milioni a bilancio): dalla sua cessione il Milan può quindi ricavare un tesoretto da reinvestir­e subito. Possibilme­nte per arrivare ad Hakim Ziyech, oggetto del desiderio mai veramente tramontato dall’orizzonte rossonero. La fascia di competenza è diversa da quella di Rebic — Ziyech è un mancino che gioca a destra —, ma la “dittatura” di Leao a sinistra, specialmen­te ora che per il rinnovo del portoghese si respira fiducia, può spingere i dirigenti del Portello a rafforzare il lato “debole”. L’ostacolo è il solito: l’ingaggio di Ziyech, troppo alto per gli standard milanisti. A meno che il marocchino non accetti di guadagnare una somma simile a quella di chi può lasciargli il posto: l’ingaggio di Rebic non arriva a 4 milioni...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy