La Gazzetta dello Sport

Non è solo colpa sua ma il belga si spegne troppo presto

- Di Alessandra Gozzini MILANO HA DETTO

Non è solo colpa di Charles De Ketelaere se il Milan si è fermato di colpo, un attimo dopo aver preso lo svincolo d’uscita dalla Coppa Italia, uno degli obiettivi stagionali dichiarati. Ma è uno dei protagonis­ti negativi dello stop improvviso e dannoso: Charles, stella del mercato estivo, è in pista perché nella serata di ieri Pioli si è affidato alle riserve. E le riserve ancora una volta hanno dimostrato che la distanza dai titolari è troppo netta. Un esempio su tutti: Pobega e Vranck, insieme, non fanno Kessie, perso in estate. Senza Giroud, l’attacco non sfonda. Rafa non ha uno sprinter che possa sostituirl­o: ma il d.t. Maldini ha ribadito che il club non correrà ai ripari a gennaio.

Altro flop

Da cinque a 120’ in tre giorni: l’accelerata, unita alla tecnica in velocità, sarebbe una delle caratteris­tiche migliori di De Ketelaere. Dai cinque minuti giocati contro la Roma, domenica scorsa, quando si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato (in copertura in area sul raddoppio di Abraham), alla maglia da titolare di ieri. Dentro per tutti e 120’, ma ancora con il freno a mano tirato. Prima da centravant­i, poi da 10, poi ancora senza una precisa zona di competenza quando gli schemi erano ormai saltati: sicurament­e più dentro al gioco, ingranaggi­o acquisito della macchina Milan, ma troppo poco convinto e perciò inconclude­nte. Va detto che a mettergli i bastoni tra le ruote ci pensa anche la sfortuna: il suo tentativo di testa, all’indietro, su azione d’angolo si stampa sul palo e poi facile presa di Milinkovic. Il portierone del Toro si mette in mezzo anche in un altro paio di conclusion­i, mentre in un’altra occasione Charles vorrebbe scattare in pole con un colpo di tacco, ancora da corner, che finisce a lato. Da lì, più nulla. Pioli aveva concesso un po’ di riposo ai titolari, richiamati in corsa per necessità: Ketelaere aveva iniziato occupando l’area di rigore. O girandoci intorno come gli è più usuale. In tutte le versioni, ancora insufficie­nte.

Su De Ketelaere è stato fatto un progetto lungo. È giovane e dobbiamo essere equilibrat­i. Tonali ha insegnato tanto...

Le scuse Maldini, oggi d.t. rossonero e un tempo icona della difesa, aveva tentato il tackle prima della partita, a spazzare via i giudizi negativi: «Parliamo di un giocatore di 21 anni, sul quale è stato fatto un progetto a lunga scadenza. Non si può pensare che una partita di Coppa Italia a gennaio sia l’ultima spiaggia: serve equilibrio». Non è l’ultima spiaggia ma il Milan non è ancora quel paradiso che Charles immaginava mesi fa, quando ancora spingeva sull’accelerato­re per affrettare il trasferime­nto in rossonero. Dall’inizio scattante in campionato, titolare e migliore in campo ad agosto contro il Bologna, la velocità di marcia è diminuita: sono seguite tutta una serie di prestazion­i a ritmo ridotto, deludenti. Ieri lui e il Milan non hanno approfitta­to neppure di un avversario costretto a rallentare per via dell’inferiorit­à numerica, da metà ripresa in poi: ha invece subito il gol da Adopo su una ripartenza, nel secondo tempo supplement­are. E mentre il Toro correva a festeggiar­e coi tifosi, il Milan era già fermo sotto la Sud: Calabria con le mani giunte a chiedere scusa.

Paolo Maldini

 ?? LAPRESSE ?? Ancora a secco Charles De Ketelaere, 21 anni, si mangia le mani: il belga è il manifesto della delusione rossonera
LAPRESSE Ancora a secco Charles De Ketelaere, 21 anni, si mangia le mani: il belga è il manifesto della delusione rossonera

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