PIOLI BOCCIATO «Una grande delusione Poco lucidi in 11 contro 10»
«Avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni. Spiace uscire dalla Coppa»
Il Milan e Pioli tirano una riga sul primo obiettivo stagionale e la sconfitta fa male, considerato che far corsa in Champions è complicatissimo e in campionato il Napoli è a +7. La Supercoppa con l’Inter a metà della prossima settimana rischia di essere l’unica occasione di chiudere la stagione con un trofeo. Siamo solo a gennaio, è vero, ma Stefano Pioli ha impostato la partita come un’occasione per le riserve e le alternative hanno deluso. A deludere è anche il risultato, ovviamente: «Abbiamo fatto una partita seria, decisa e aggressiva, contro una squadra difficile — ha detto Pioli —. In superiorità non abbiamo avuto lucidità e qualità per andare in vantaggio. È una grossa delusione, spiace veramente».
Due Milan È una conferma di un trend di tutto il campionato: il Milan è legato a doppio filo ai suoi titolari e gli arrivi dell’estate, invece di dare una marcia in più, lo mettono spesso in difficoltà. Lo sviluppo della partita, piatta un po’ per tutti dall’inizio alla fine, conferma: il Milan è stato pericoloso quasi solo nel finale di secondo tempo e nei supplementari, quando Pioli ha mandato in campo i migliori, i fedelissimi. Ad aggiungere peso alla bocciatura, il fatto che il Toro abbia giocato in dieci per un’ora: nonostante la qualità di Hernandez, Leao, Giroud e compagni, il Milan non ha dato grande fastidio a Milinkovic, che non ha fatto parate epiche. I milanisti, delusi, guardano anche il tabellone di Coppa: ai quarti, contro Fiorentina o Samp ci sarebbe stata una grande occasione di centrare la semifinale.
Pericolo Lecce E adesso? Adesso il Milan andrà a Lecce, trasferta non semplice, sostanzialmente con la squadra di oggi. Il piano dei rientri procede lento e un solo titolare cambierebbe lo spirito della squadra, Maignan,
che però ha ancora 40-50 giorni di recupero. Il rinnovo di Bennacer, atteso per domani, non cambierà il clima nero della settimana, iniziata con il difficilissimo post-Roma, partita che ha condizionato anche questo ottavo. I gol subiti domenica hanno allontanato il Milan dal Napoli e lasciato una sensazione di delusione a Milanello.
Oltre a questo, però, il Milan deve guardare indietro e ripensare anche al brutto dicembre con le sconfitte contro Arsenal, Liverpool e soprattutto Psv.
Alternative Il contributo delle alternative, certo, resta un tema per il futuro. Pioli ha cominciato con Gabbia, Dest, Pobega, Vran
ckx e De Ketelaere e il messaggio è stato chiaro da subito: titolari a riposo perché gennaio è lungo e intenso, alternative con una chance per dimostrare. Come è andata? Male. In una partita grigia in generale, nessuno ha cambiato l’inerzia. Pobega ha faticato molto, soprattutto tecnicamente, Vranckx ci ha messo sempre il fisico ma non ha mai dato nulla in fase offensiva, De Ketelaere è stato piatto ma anche sfortunato: quel colpo di testa finito sul palo gli avrebbe cambiato l’umore per la giornata e forse per la stagione. A questo punto, è complicato capire chi possa essere utile a Lecce e in Supercoppa. Pioli si affiderà ai titolari ma dovrà capire chi può sostituire Tonali sabato.
Atmosfera Juric, in tutto questo, si conferma allenatore molto complicato per Pioli. Il 30 ottobre al Grande Torino finì 2-1 per il Toro e la serata per il Milan fu davvero negativa. Ieri è stata una partita diversa ma il Milan nei 90 minuti non ha mai davvero spaventato Milinkovic. E allora, torna in mente che Juric aveva fermato Pioli anche ad aprile 2022, nella volata scudetto: quella volta, a Torino, finì 0-0, gli ultimi punti persi prima della striscia vincente dello scudetto. L’atmosfera sul Milan però era diversa: allora si era in crescita, si sognava l’impresa, lo scudetto in fondo al rettilineo attirava. Qui, invece, siamo al primo, grande momento di difficoltà del Milan tricolore.
Due Milan Dalla Coppa arriva la conferma che il rendimento della squadra è legato ai titolari