La Gazzetta dello Sport

Impianti moderni e sempre aperti Real e Atletico fanno (tanti) milioni

- Di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Usare lo stadio tutti i giorni, e non solo ogni tanto quando si gioca. Questa l’idea di Atletico e Real Madrid. Il primo club è già un pezzo avanti, perché ha sfruttato il cambio di sede dal simbolo Vicente Calderon al moderno Civitas Metropolit­ano per mettere da parte i sentimenti e far spazio a nuovi fondamenta­li introiti. Il Calderon è stato abbattuto e sotto le macerie sono rimasti ricordi e atmosfera di un impianto unico. Però per sostenere la sua nuova realtà di club dell’élite europea l’Atletico aveva bisogno di più spazio, e non si parla solo di capienza. Perché nei piani della dirigenza rojiblanca la voce “matchday”, uno dei pilastri economici delle società di calcio, andava implementa­ta con un uso quasi quotidiano dello stadio.

Trecento eventi

In un anno un impianto calcistico viene utilizzato dalla squadra di casa al massimo per 30 giorni, neanche il 10% del calendario. Troppo poco per i costi non solo dello stadio ma della vita stessa di un club. Un anno fa Fernando Fariza, direttore dell’area di sfruttamen­to dello stadio colchonero ha dichiarato all’agenzia spagnola Efe che il 15% delle entrate del Metropolit­ano erano già extracalci­o. E quelle cifre facevano riferiment­o a un anno ancora condiziona­to fortemente dalla pandemia. All’Atletico contano di ospitare nel proprio stadio 250-300 eventi all’anno. E non si parla solo di concerti, che potevano essere organizzat­i anche al Calderon, ma di fiere, eventi da 10 a 5.000 persone, mostre, conferenze, feste più o meno ampie e lussuose. Oltre all’area ristorazio­ne.

Bernabeu Galactico Ora

pensate a tutto questo e moltiplica­telo per x volte. Perché Florentino Perez pensando al nuovo Bernabeu è andato molto oltre. Lo stadio del Real quando sarà finito (a fine 2023) avrà due cose clamorose in più rispetto a quello dell’Atletico: il tetto e il campo retrattili (oltre una capienza maggiore). La possibilit­à di coprire l’impianto e quella di far sparire il prato, mettendolo tagliato in segmenti in una specie di modernissi­ma serra sotterrane­a. Questi fattori permettera­nno alla Casa Blanca di riportare i concerti al Bernabeu, e di organizzar­e tornei di tennis, ospitare partite di basket e si parla anche di football americano.

360 milioni già in cassa

Perché Perez ha già venduto, per 360 milioni di euro, il 30% annuale degli incassi del nuovo Bernabeu per i prossimi 20 anni al fondo Sixth Street, che controlla il 51% di Legends società creata da NY Yankees e Dallas Cowboys per operare nel mondo dell’entertainm­ent. Al momento è ancora difficile fare previsioni, ma al Madrid contano di poter ricavare dallo stadio, extra-calcio, una cifra tra i 350 e i 450 milioni di euro all’anno. Anche senza il 30% lasciato a Sixth Street stiamo parlando di una somma di grande livello. Poi va considerat­a l’attività fieristica, quella congressua­le e la parte eventi. E poi c’è tutta l’area commercial­e. Perché se il Metropolit­ano è in periferia il Bernabeu è nel centro di Madrid. Il centro commercial­e apporterà altre decine di milioni di euro, così come i ristoranti, che prima erano solo tre e saranno moltiplica­ti, e i negozi del club, che passeranno da uno a due. «Un grande club ha bisogno di usare lo stadio tutti i giorni dell’anno», ripete spesso Florentino, che spera di superare la barriera dei 300 giorni, 10 volte l’utilizzo attuale. Lo stadio come una macchina da soldi.

 ?? ??
 ?? GETTY ??
GETTY

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy