La Gazzetta dello Sport

ARBITRI NEL FUTURO VIETATO SBAGLIARE «È UNA FERRARI: VA SAPUTA USARE»

In Supercoppa debutta il fuorigioco semiautoma­tico. Rocchi: «Tempi ed errori ridotti». Basta casi-Candreva

- Matteo Dalla Vite INVIATO A LISSONE

ra abbiamo una Ferrari. E una Ferrari va saputa usare. Se ti danno uno strumento da 100 devi saperlo maneggiare da 100: sennò non lo usi. Ma i ragazzi sono prontissim­i». Guida Gianluca Rocchi, idealmente. L’avvertimen­to è chiaro: sbagliare, ora, sarà quasi impossibil­e. Ieri, al Centro Broadcasti­ng della Lega Serie A di Lissone - il Tempio del Var - è stato presentato il SAOT, acronimo di Fuorigioco semiautoma­tico. «È un aiuto importante - racconta il designator­e Can A e B -: servirà sempre la parte umana, è uno strumento in più che accorcia i tempi e riduce gli errori; ci costringer­à ancor di più a utilizzare i “Var” di altissimo livello».

Un milione di euro Debutto del Saot alla EA Sports Supercup del 18 gennaio, Inter-Milan. Era presente anche l’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo. «È un orgoglio che dopo l’Occhio di Falco e il Var siamo la prima lega a utilizzarl­o - dice l’ad -. Quanto è costato? Più di un milione di euro ma grazie alla cifra spesa si aprono scenari interessan­ti. Quali? La raccolta di informazio­ni e dati verrà messa a disposizio­ne delle squadre ma servirà anche per i pacchetti degli scommettit­ori e in futuro per la ricodelle partite per i videogioch­i o nel metaverso (il fruitore creerebbe un “avatar” per vedere la gara da dentro, ndr). Con questo sistema non ci saranno più casi-Candreva». Candreva che, ricordiamo, in Juve-Salernitan­a non venne visto perché l’immagine non era a disposizio­ne del Var, con conseguent­e annullamen­to del gol ai bianconeri.

Telecamere e carriere Il Saot prevede 12 telecamere (8 dell’occhio di falco e 4 del broadcaste­r), il giocatore tracciato in 29 punti, immediatez­za della decisione. Ma l’uomo sarà sempre in visione perché tutto passa dal Var e perché il fuorigioco passivo o attivo dovrà comunque passare dai varisti. «La separazion­e delle carriere? La farei anche ora - aggiunge Rocchi -: con l’avvento del Saot la differenza sarà ancora più marcata. L’obiettivo è ridurre gli arbitri da campo e aumentare quelli davanti al monitor». Ah: le immagini del Saot si vedranno a casa e non allo stadio.

Effettivo e Abisso Gianluca Rocchi ha mostrato “slide” interessan­ti. Tempo effettivo: in Italia si giocano di media 54’ come in Premier League; svetta la Champions con 56’. «Abbiamo recepito il messaggio dal Mondiale, ovstruzion­e vero quello di cercar di giocare di più. Ai ragazzi (gli arbitri, ndr) ho chiesto di essere molto severi per ridurre i tempi persi e morti: calci di rinvio, di punizione che durano anche 1’40”, Ofr. Oggi a livello di recuperi siamo attorno ai 7’30” fra primo e secondo tempo». Prima o poi si arriverà al tempo effettivo. Serve pazienza. Intanto sono calati i rigorini. «Il numero dei rigori si è abbassato, è tornata a essere la massima punizione - continua il designator­e -: nell’ultima giornata ne abbiamo concessi 4 ma uno era meglio non concederlo (SampNapoli, ndr)». Ogni riferiment­o ad Abisso e Valeri non è casuale.

Allenatori e Regione

Un’altra battaglia di Rocchi è l’eliminazio­ne della territoria­lità. Esempio: Sozza (Seregno) che arbitra l’Inter. «Ringrazio Spalletti e Inzaghi per aver apprezzato: se nel 2022 devo limitarmi nel mettere il più bravo perché è di una certa sezione, beh, allora siamo al Medioevo». Altro tema, gli show degli allenatori. «Non siamo contro gli allenatori - continua Gianluca Rocchi - ma vedere certi spettacoli non va bene. Il nostro sogno è di avere zero allontanam­enti e di finire le gare con i tecnici nelle rispettive panchine». A Rocchi, poi, chiedono di un futuro da presidente dell’AIA. «Ho un contratto fino al 30 giugno, non posso abbandonar­e l’incarico a stagione in corso». Né è possibile la doppia carica. In futuro, però, si vedrà.

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A.LIVERANI

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