ARBITRI NEL FUTURO VIETATO SBAGLIARE «È UNA FERRARI: VA SAPUTA USARE»
In Supercoppa debutta il fuorigioco semiautomatico. Rocchi: «Tempi ed errori ridotti». Basta casi-Candreva
ra abbiamo una Ferrari. E una Ferrari va saputa usare. Se ti danno uno strumento da 100 devi saperlo maneggiare da 100: sennò non lo usi. Ma i ragazzi sono prontissimi». Guida Gianluca Rocchi, idealmente. L’avvertimento è chiaro: sbagliare, ora, sarà quasi impossibile. Ieri, al Centro Broadcasting della Lega Serie A di Lissone - il Tempio del Var - è stato presentato il SAOT, acronimo di Fuorigioco semiautomatico. «È un aiuto importante - racconta il designatore Can A e B -: servirà sempre la parte umana, è uno strumento in più che accorcia i tempi e riduce gli errori; ci costringerà ancor di più a utilizzare i “Var” di altissimo livello».
Un milione di euro Debutto del Saot alla EA Sports Supercup del 18 gennaio, Inter-Milan. Era presente anche l’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo. «È un orgoglio che dopo l’Occhio di Falco e il Var siamo la prima lega a utilizzarlo - dice l’ad -. Quanto è costato? Più di un milione di euro ma grazie alla cifra spesa si aprono scenari interessanti. Quali? La raccolta di informazioni e dati verrà messa a disposizione delle squadre ma servirà anche per i pacchetti degli scommettitori e in futuro per la ricodelle partite per i videogiochi o nel metaverso (il fruitore creerebbe un “avatar” per vedere la gara da dentro, ndr). Con questo sistema non ci saranno più casi-Candreva». Candreva che, ricordiamo, in Juve-Salernitana non venne visto perché l’immagine non era a disposizione del Var, con conseguente annullamento del gol ai bianconeri.
Telecamere e carriere Il Saot prevede 12 telecamere (8 dell’occhio di falco e 4 del broadcaster), il giocatore tracciato in 29 punti, immediatezza della decisione. Ma l’uomo sarà sempre in visione perché tutto passa dal Var e perché il fuorigioco passivo o attivo dovrà comunque passare dai varisti. «La separazione delle carriere? La farei anche ora - aggiunge Rocchi -: con l’avvento del Saot la differenza sarà ancora più marcata. L’obiettivo è ridurre gli arbitri da campo e aumentare quelli davanti al monitor». Ah: le immagini del Saot si vedranno a casa e non allo stadio.
Effettivo e Abisso Gianluca Rocchi ha mostrato “slide” interessanti. Tempo effettivo: in Italia si giocano di media 54’ come in Premier League; svetta la Champions con 56’. «Abbiamo recepito il messaggio dal Mondiale, ovstruzione vero quello di cercar di giocare di più. Ai ragazzi (gli arbitri, ndr) ho chiesto di essere molto severi per ridurre i tempi persi e morti: calci di rinvio, di punizione che durano anche 1’40”, Ofr. Oggi a livello di recuperi siamo attorno ai 7’30” fra primo e secondo tempo». Prima o poi si arriverà al tempo effettivo. Serve pazienza. Intanto sono calati i rigorini. «Il numero dei rigori si è abbassato, è tornata a essere la massima punizione - continua il designatore -: nell’ultima giornata ne abbiamo concessi 4 ma uno era meglio non concederlo (SampNapoli, ndr)». Ogni riferimento ad Abisso e Valeri non è casuale.
Allenatori e Regione
Un’altra battaglia di Rocchi è l’eliminazione della territorialità. Esempio: Sozza (Seregno) che arbitra l’Inter. «Ringrazio Spalletti e Inzaghi per aver apprezzato: se nel 2022 devo limitarmi nel mettere il più bravo perché è di una certa sezione, beh, allora siamo al Medioevo». Altro tema, gli show degli allenatori. «Non siamo contro gli allenatori - continua Gianluca Rocchi - ma vedere certi spettacoli non va bene. Il nostro sogno è di avere zero allontanamenti e di finire le gare con i tecnici nelle rispettive panchine». A Rocchi, poi, chiedono di un futuro da presidente dell’AIA. «Ho un contratto fino al 30 giugno, non posso abbandonare l’incarico a stagione in corso». Né è possibile la doppia carica. In futuro, però, si vedrà.