La Gazzetta dello Sport

La vendetta di C Arlo

- Di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

artedì hanno chiesto ad Ancelotti se prepara i rigori, e Carlo aveva risposto onestament­e di no. I suoi uomini nella semifinale di Supercoppa di Spagna col Valencia non ne hanno sbagliato nemmeno uno e così in finale ci va il Madrid, che difenderà il titolo conquistat­o già due volte in tre edizioni con questa formula a quattro squadre. Giocherà domenica contro la vincente di Betis-Barcellona, in programma oggi.

Niente abbracci, niente sorrisi, niente battute o complicità. Come sarebbe stato lecito attendersi se a increspare un’amicizia solida e di lunga data non fosse arrivata l’acrimonios­a succession­e sulla panchina del Napoli nel dicembre 2019. Poi i due italiani si sono piazzati ai vertici delle rispettive aree tecniche, ignorandos­i per tutta la sera a distanza di pochi metri. A fine partita Rino si è di nuovo avvicinato a Carlo, gli ha dato la mano e poi una pacca sul petto. Carlo l’ha incassata senza battere ciglio né alzare il sopraccigl­io. Di nuovo, distacco.

Carlo c’è rimasto male tre anni fa ed evidenteme­nte non ha ancora voglia di perdonare o di riallaccia­re i rapporti col suo ex pupillo.

I cambi di Rino La partita è stata più calda, perché il Valencia ha cercato di ridurre l’evidente distanza tecnica dagli avversari con applicazio­ne e intensità. Gattuso, una sola vittoria nelle ultime 8 di Liga con 4 sconfitte, le ultime due di fila, ha cercato di scuotere i suoi cambiando sistema, posizioni e uomini. Una piccola rivoluzion­e che ha dato i suoi frutti. Valencia trasformat­o, mentalment­e e fisicament­e, rispetto alle cadute con Villarreal e Cadice. Lato, un terzino sinistro, mandato a fare l’ala destra, i due ragazzi di origine turca Cenk e Çomert, scelti come inedita coppia centrale. Musah e Almeida, che di mestiere fanno altro, davanti alla difesa. L’esterno Samuel Lino piazzato nella buca del suggeritor­e.

Carattere e costrutto

Dal frullatore di Gattuso è uscita una squadra che ha impiegato qualche minuto a ritrovarsi, rischiando di affondare su un nu

mero incredibil­e di Benzema e una conclusion­e dalla distanza di Valverde, ma poi ha mostrato carattere e costrutto. Il primo per non abbattersi, quando al 38’ Çomert ha affossato Benzema lanciato in area da Militao, mandandolo sul dischetto: per il francese decimo gol stagionale. E il secondo quando, dopo un respiro della ripresa, Lato col sinistro da destra ha trovato Samuel Lino sul palo opposto: Lucas Vazquez distratto, colpo di stinco poco ortodosso ma efficace per il pareggio, di uno dei giocatori migliori del Valencia, prima ispirato e poi letale. Il Madrid ha confermato la sua scarsa impermeabi­lità: sono solo 7 le partite senza incassare sulle 25 giocate.

Portieri decisivi

Il pareggio del Valencia è stata l’unica conclusion­e seria per quasi tutto il secondo tempo, che si è protratto tra sbadigli ed infortuni vari (Lucas Vazquez, Militao, Samuel Lino) fino alla fiammata finale del Real Madrid: un colpo di testa di Benzema, una grande uscita di Mamardashv­ili su Vinicius, un gran tiro di Valverde. E nei supplement­ari ancora portieri protagonis­ti: prima il georgiano su Vinicius e poi Courtois, gigantesco su Fran Perez che aveva già sprecato una bella occasione poco prima.

Madrid infallibil­e

Dopo 133 minuti di gioco complessiv­i si è arrivati così ai rigori. Pur non preparando­li Benzema, Modric, Kroos e Asensio sono stati infallibil­i: solo il croato ha lasciato qualche chance a Mamardashv­ili. Per il resto conclusion­i perfette. Cavani ha segnato, ma Çomert ha mandato la palla sopra la traversa. Bei penalty di Moriba e Guillamon, errore decisivo di Gayà. Il Real Madrid va a difendere il titolo conquistat­o a Riad un anno fa contro l’Athletic, il Valencia esce scornato da una serata coraggiosa e rincuorant­e sotto il profilo del gioco. Ma Gattuso penserà anche ad altre cose. E sul piano umano peseranno più della sconfitta.

 ?? ?? Festa blanca Asensio, 26 anni, e Benzema, 35, corrono verso Thibaut Courtois, 30 per festeggiar­e il rigore parato e la vittoria
Festa blanca Asensio, 26 anni, e Benzema, 35, corrono verso Thibaut Courtois, 30 per festeggiar­e il rigore parato e la vittoria

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