La Gazzetta dello Sport

Southampto­n che impresa Il City va ko dopo due mesi

I Saints, ultimi in Premier, fanno fuori Guardiola in Coppa di Lega. Avanti pure il Forest

- Di Davide Chinellato

Il Grande Freddo

Per Gattuso e il suo Valencia in Medio Oriente un pieno di amarezza: per gli errori dal dischetto di Çomert, che ha sparato alto, e del capitano Gayà che si è fatto ipnotizzar­e da Courtois. Ma soprattutt­o per il contorno emozionale della sfida, che ha portato alla luce la ruggine che si è incrostata sul rapporto tra Rino e Carlo. Sul prato del King Fahd, lo stadio di Riad, Arabia Saudita che ospita questa Supercoppa di Spagna tra i due allenatori italiani è andato in scena un saluto educato. E pertanto freddo. L’attesa era notevole. «Io sono il più giovane, quindi tocca a me andarlo a salutare», aveva detto Gattuso l’altro ieri, e così è stato. Rino si è avvicinato a Carlo tendendogl­i la mano, Carlo gliel’ha data. Nulla più.

Il miracolo di St. Mary’s. Nel suo stadio, il Southampto­n ultimo in classifica in Premier League fa fuori il Manchester City dalla Carabao Cup, guadagnand­osi un posto in semifinale dove affronterà il Newcastle. Il Nottingham Forest, che ha eliminato ai rigori 4-3 i Wolves (1-1 nei 90’), trova lo United. Il 2-0 finale, la prima volta che Guardiola perde un quarto di finale di una coppa nazionale in 15 tentativi nella sua avventura inglese, è il più che meritato risultato di una partita che i Saints hanno giocato a viso aperto, capitalizz­ando con le due reti (Mara al 23’ e una meraviglia di Djenepo al 28’, entrambi al primo gol stagionale) la supremazia del primo tempo, prima di subire l’inevitabil­e reazione dei campioni d’Inghilterr­a. La squadra di Pep, con De Bruyne e Haaland inizialmen­te in panchina, si è presentata con un assetto simile a quello con cui domenica ha dominato il Chelsea in FA Cup. Ma stavolta ha fallito.

Flop Il City aveva dominato la Carabao Cup tra il 2018 e il 2021 e, parole di Guardiola, voleva riprenders­i quel trofeo lasciato nella scorsa stagione al Liverpool. Invece si schianta a sorpresa a Southampto­n, finalista nel 2017 e capace coi suoi giovani, che fin qui in Premier hanno deluso, di mettere in piedi un vero miracolo, far fuori in gara secca la squadra riferiment­o d’Inghilterr­a, in quella che è probabilme­nte la sua peggior partita stagionale. Le bocciature sono pesanti: per Julian Alvarez, ancora centravant­i titolare al posto di Haaland e pe

ricoloso solo una volta; per Kalvin Phillips, che stecca la prima dall’inizio col City mostrando quanta differenza c’è tra lui e Rodri nel ruolo di centrocamp­ista davanti alla difesa. Battuta a vuoto anche per Phil Foden, riproposto da vice De Bruyne nel

primo tempo ma mai nel vivo del gioco, e per Kyle Walker, che Guardiola ha schierato per i primi 45’ centrale di difesa e che si è perso Mara in occasione del primo gol. Un passo indietro inatteso, su cui il City dovrà riflettere in vista del derby di Manchester sabato in Premier.

Sorrisi Come per il Southampto­n, la semifinale conquistat­a dal Nottingham Forest è una bella svolta rispetto alle delusioni del campionato, dove la squadra di Cooper è impegnata nella battaglia per non retroceder­e. Dopo l’1-1 del 90’ si è andati subito ai rigori: errore decisivo del giovane Hodge e apoteosi Forest.

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Pensieroso Pep Guardiola, 51 anni

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