La Gazzetta dello Sport

Francia, caos federcalci­o Sospeso il n.1 Le Graet Adesso comanda il vice

In attesa della fine dell’inchiesta sugli abusi managerial­i e sessuali, il presidente è esautorato. Deschamps resta

- Di Alessandro Grandesso PARIGI

Didier Deschamps resta. Noel Le Graet, esautorato, non si sa. Questo il verdetto del Comitato esecutivo della Federcalci­o francese emesso ieri per tentare di placare la polemica che ne ha travolto il presidente. Domenica Le Graet in un’intervista aveva denigrato pubblicame­nte Zidane, che sperava di allenare i Bleus dopo il Mondiale perso in Qatar: «Me ne sbatto se andrà ad allenare il Brasile, non gli avrei comunque mai risposto al telefono». Frasi che hanno provocato l’alzata di scudi in difesa della «leggenda» Zizou, come ha twittato per primo Kylian Mbappé, appiccando l’incendio mediatico. Ma per ora niente rivoluzion­e. Le Graet però è stato costretto a fare un passo indietro, e affidare il timone al suo vice Philippe Diallo, in attesa di saperne di più anche sull’inchiesta voluta dalla Ministra dello sport sugli abusi managerial­i e sessuali in Federazion­e. Alla fine, è rotolata solo una testa. Quella della direttrice generale Françoise Hardouin, invisa tra l’altro a molti nazionali, e acerrima nemica di Le Graet.

Accuse

Se il rapporto ministeria­le dovesse però confermare le molestie ai danni di alcune dipendenti e di un’agente, Le Graet potrebbe saltare pure lui. E con lui forse Deschamps, cui il presidente ha rinnovato il contratto (da 3 milioni di euro lordi compresi i bonus) senza consultare gli organi federali, annunciand­o poi tutto a cose fatte davanti all’Assemblea generale, sabato. Una mossa che ha indisposto i vertici, anche perché l’accordo ha una durata fino al 2026, ossia due anni in più rispetto alla scadenza del mandato del massimo dirigente che così ha sbattuto la porta in faccia a Zidane. Anche se ieri il Comitato esecutivo ha deciso comunque di confermare il contratto, è presto per capire se DD possa essere indotto a rinunciare all’incarico, in caso dovesse essere fatto fuori Le Graet.

Rispetto Ieri il c.t. della Francia, a Nizza per una prima uscita pubblica, a margine di una iniziativa di beneficenz­a, ha preferito non commentare la sospension­e del suo presidente, ma non si è tirato indietro sul caso Zidane: «Come lui stesso ha riconosciu­to, le parole di Le Graet sono state inappropri­ate, ma è un bene che si sia scusato. In tale contesto, Zidane ed io siamo considerat­i rivali. Ma ho sempre avuto grande rispetto per quel che Zidane rappresent­a per il calcio francese, e per quanto abbiamo vissuto insieme da giocatori». Insomma, un modo per tirarsene fuori e tenersi stretto il posto cui aspirava Zizou, libero da quando ha lasciato il Real Madrid nella primavera del 2021.

Lacrime e svenimenti

Ieri, in ogni caso, l’81enne Le Graet si è difeso allo stremo da ogni accusa, finendo persino in lacrime, sostenendo di non aver mai fatto nulla di male. Non è bastato per evitare la sospension­e di fatto, che permette al Comitato esecutivo per lo meno di prendere tempo. Non si è salvata Hardouin, ricoverata in ospedale per uno svenimento, e accusata di governare seminando zizzania. La d.g. era poco apprezzata anche dai Bleus che dopo essersi lamentati dell’organizzaz­ione all’ultimo Europeo, si sono indignati davanti al tentativo di far volare i loro familiari in low-cost per rientrare dal Qatar. Per la Ministra dello sport, Amelie Oudea-Castera, si è trattato di «una tappa necessaria». «La Federazion­e merita un presidente all’altezza», ha dichiarato il portavoce del governo, Olivier Veran. Per il momento però deve accontenta­rsi di un vice.

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AFP

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