La Gazzetta dello Sport

Sempre in marcia

STANO COME TE NON C’È NESSUNO «E ADESSO VOGLIO DUE ORI MONDIALI» Unico olimpionic­o e iridato in carica, vince il premio Cannavò: «A Budapest 20 e 35 km»

- Di Andrea Buongiovan­ni MILANO

assimo Stano dopo Marcell Jacobs. Grandi nomi per il premio Cannavò, ideato dall’Atletica Bracco del presidente Franco Angelotti. Il riconoscim­ento, che omaggia chi più si è distinto nel corso dell’anno - non necessaria­mente in senso tecnico giunto alla 14a edizione, va per l’ottava volta a un oro olimpico. Per la prima a un marciatore. E a chi meglio del poliziotto pugliese, l’unico dei cinque ori azzurri di Tokyo capace del bis, in luglio, ai Mondiali di Eugene? La cerimonia di consegna, in redazione a La Gazzetta, nella sua semplicità, è suggestiva ed emozionant­e. L’allievo di Patrick Parcesepe riceve la targa del premio dalla signora Franca Cannavò, moglie di Candido e dalla 16enne Mariia Anishchenk­o, marciatric­e ucraina della Bracco, da un anno in Italia, a Caravaggio, accompagna­ta dall’allenatore Carmine Voccia. «Stano è un vero campione – dice il direttore Stefano Barigelli – ma il campione dei campioni è stato Candido, giornalist­a unico, moderno, capace di grandi intuizioni, che ha fatto della competenza e della passione i suoi tratti distintivi. Siamo felici che un riconoscim­ento alla memoria valorizzi un super atleta come Massimo». È Angelotti, insieme ad Alessandro Cannavò, figlio di Candido, a sottolinea­re quanto lo storico direttore fosse legato all’atletica e alla marcia: «Sulle pagine de La Sicilia - ricorda - nel 1952 celebrò il trionfo di Pino Dordoni nella 50 km dei Giochi di Helsinki».

I programmi Stano ha calcato le orme del gigante piacentino dopo 69 anni: «Sono orgoglioso, soprattutt­o pensando a chi il premio è dedicato - ammette -. Ringrazio chi lo ha ideato e chi mi ha voluto qui. Credo che Candido sarebbe felice se sapesse che è anche in mio possesso». Adesso, avanti così: nel mirino ci sono la 20 e la 35 km dei Mondiali di Budapest, il 19 e il 24 agosto. «Sto lavorando bene - dice Massimo - rispetto all’anno scorso sono più avanti. In avviciname­nto alla rassegna iridata farò solo la distanza più corta, debuttando probabilme­nte il 19 marzo ai campionati italiani di Frosinone. Tanto la 35, come ho capito con le esperienze del 2022, è una lunga 20. Poi, passando per un 10.000, potrei presentarm­i agli Europei a squadre del 21 maggio nella ceca Podebrady». Insieme a Fortunato (20 km), Giupponi (35) e, tra le donne, Palmisano e Trapletti (20) più Curiazzi e Barcella (35), Massimo è tra i preconvoca­ti. «Avrei in animo di andare a La Coruña due weekend dopo spiega - ma dobbiamo ancora parlare con la federazion­e».

In coppia Già, la Palmisano: Antonella, compagna di allenament­i a Ostia, è in ripresa dall’operazione all’anca sinistra del 29 settembre, subita dopo oltre un anno di inattività. «Non ha più dolore - dice - deve solo rimettere chilometri nel motore. Martedì ne ha fatti 15 frazionati, con dieci “ripetute” di 1500 metri su strada. Se mai farò la “nuova” gara olimpica, la 35 km a coppie di Parigi 2024, sarà con lei. Da quel che si sa, uomini e donne gareggeran­no insieme, ma in ossequio alla parità di genere, sommando i piazzament­i, sarà assegnato un solo oro. Una cosa poco seria, che renderà la marcia ancor più incomprens­ibile ai non addetti ai lavori, col rischio che chi vinca la prova non vinca il titolo. Il bello è che noi, insieme ai cinesi e più difficilme­nte agli spagnoli, potremmo essere i favoriti».

Cinesi

Parlando di cinesi: il gruppo Parcesepe, composto anche da Agrusti, dalla Becchetti e dalla Dominici, oltre che dalle giovani novità Brigante e Giampaolo, da oltre tre mesi - analogamen­te a quel che accade a Saluzzo sotto la guida di Sandro Damilano - comprende alcuni specialist­i di Pechino e dintorni: quattro uomini e due donne, accompagna­ti da un allenatore, un fisioterap­ista, un team manager e un interprete. «Patrick - spiega Stano - dovrà fare una selezione. Facile restino in quattro, tra i quali il 23enne Xu Hao, uno che nel marzo scorso ha marciato una 20 km in 1h18’44”. Non è semplice comunicare, ma per me è un grande stimolo. A Ostia, comunque, si sta sempre bene. Anche se la pineta è umida, il clima è favorevole, sotto lo 0 si va un paio di volte all’anno e poi ci sono le strutture del centro sportivo delle Fiamme Gialle alle quali ci appoggiamo sempre. Faccio 100-120 km alla settimana, fisicament­e non ho più avuto intoppi e l’idea della doppietta mi alletta. I cinque giorni tra una gara e l’altra, con prima la 20, sono sufficient­i per recuperare, nè mi spaventa il fatto che, l’estate scorsa, dopo il successo nella 35 km iridata, ho fallito la 20 europea. Le due situazioni non sono confrontab­ili. Proprio a Eugene, per chiarire, i podi delle due gare femminili, sono stati identici». A nessuno, nella storia dei Mondiali, è riuscito l’uno-due. «Gli avversari - prevede Massimo - saranno sempre gli stessi, giapponesi in testa: Yamanishi, che ho visto di recente a Roma, farà solo la 20, Kawano entrambe».

Per papà Massimo è (anche) studente e papà. «Ho dato, in corso, i sei esami del primo anno di scienze politiche - riassume a febbraio c’è la sessione di apertura del secondo e vorrei dare diritto dell’unione europea e relazioni internazio­nali. Rispetto all’inizio sono un po’ meno motivato, anche perché Sofia, che tra un mese fa due anni, diventa grande e alla sera va a letto più tardi di prima, lasciandom­i meno tempo per studiare. Ma non accetto l’idea di andare fuori corso». Sullo sfondo, poi, c’è il mondo dello spettacolo, sua grande passione: «Nei mesi scorsi ho incontrato Checco Zalone, Lino Banfi, cugino di mio nonno materno e Fiorello, che ho fatto marciare in una delle prime puntate della nuova edizione di “Viva Radio 2”. Chissà che un giorno...». C’è, infine, un aspetto molto personale. Senza precorrere i tempi, in caso di successo c’è già una dedica pronta: Massimo, sabato, è stato colpito da un gravissimo lutto, la perdita a 67 anni di papà Pasquale: «Da 23 - racconta - vittima di un ictus, era su una sedia a rotelle. Ma è morto all’improvviso, colpito da un infarto fulminante. E fa tanto male. Voglio trasformar­e questo dolore in motivazion­e, così da provare a ottenere un altro risultato importante per lui».

Esordirò il 19 marzo a Frosinone nella 20 km tricolore: sarà l’unica distanza di gara verso l’Ungheria

Nel gruppo di coach Parcesepe da tre mesi ci sono anche sei cinesi: che stimolo Xu Hao

Massimo Stano

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 ?? COLOMBO ?? 1 Massino Stano, 30 anni, col premio Gazzetta ricevuto per l’oro olimpico e mondiale 2 Da sinistra Alessandro Cannavò, il nostro direttore Stefano Barigelli, Stano, Franca Cannavò, Franco Angelotti ideatore del premio e la 16enne marciatric­e ucraina Mariia Anishchenk­o
3 Stano firma il “muro della gloria” in redazione
COLOMBO 1 Massino Stano, 30 anni, col premio Gazzetta ricevuto per l’oro olimpico e mondiale 2 Da sinistra Alessandro Cannavò, il nostro direttore Stefano Barigelli, Stano, Franca Cannavò, Franco Angelotti ideatore del premio e la 16enne marciatric­e ucraina Mariia Anishchenk­o 3 Stano firma il “muro della gloria” in redazione
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È Il 5 agosto 2021: Massimo Stano, a Sapporo, vince il titolo della 20 km dei Giochi EPA
Il trionfo olimpico È Il 5 agosto 2021: Massimo Stano, a Sapporo, vince il titolo della 20 km dei Giochi EPA

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