Sempre in marcia
STANO COME TE NON C’È NESSUNO «E ADESSO VOGLIO DUE ORI MONDIALI» Unico olimpionico e iridato in carica, vince il premio Cannavò: «A Budapest 20 e 35 km»
assimo Stano dopo Marcell Jacobs. Grandi nomi per il premio Cannavò, ideato dall’Atletica Bracco del presidente Franco Angelotti. Il riconoscimento, che omaggia chi più si è distinto nel corso dell’anno - non necessariamente in senso tecnico giunto alla 14a edizione, va per l’ottava volta a un oro olimpico. Per la prima a un marciatore. E a chi meglio del poliziotto pugliese, l’unico dei cinque ori azzurri di Tokyo capace del bis, in luglio, ai Mondiali di Eugene? La cerimonia di consegna, in redazione a La Gazzetta, nella sua semplicità, è suggestiva ed emozionante. L’allievo di Patrick Parcesepe riceve la targa del premio dalla signora Franca Cannavò, moglie di Candido e dalla 16enne Mariia Anishchenko, marciatrice ucraina della Bracco, da un anno in Italia, a Caravaggio, accompagnata dall’allenatore Carmine Voccia. «Stano è un vero campione – dice il direttore Stefano Barigelli – ma il campione dei campioni è stato Candido, giornalista unico, moderno, capace di grandi intuizioni, che ha fatto della competenza e della passione i suoi tratti distintivi. Siamo felici che un riconoscimento alla memoria valorizzi un super atleta come Massimo». È Angelotti, insieme ad Alessandro Cannavò, figlio di Candido, a sottolineare quanto lo storico direttore fosse legato all’atletica e alla marcia: «Sulle pagine de La Sicilia - ricorda - nel 1952 celebrò il trionfo di Pino Dordoni nella 50 km dei Giochi di Helsinki».
I programmi Stano ha calcato le orme del gigante piacentino dopo 69 anni: «Sono orgoglioso, soprattutto pensando a chi il premio è dedicato - ammette -. Ringrazio chi lo ha ideato e chi mi ha voluto qui. Credo che Candido sarebbe felice se sapesse che è anche in mio possesso». Adesso, avanti così: nel mirino ci sono la 20 e la 35 km dei Mondiali di Budapest, il 19 e il 24 agosto. «Sto lavorando bene - dice Massimo - rispetto all’anno scorso sono più avanti. In avvicinamento alla rassegna iridata farò solo la distanza più corta, debuttando probabilmente il 19 marzo ai campionati italiani di Frosinone. Tanto la 35, come ho capito con le esperienze del 2022, è una lunga 20. Poi, passando per un 10.000, potrei presentarmi agli Europei a squadre del 21 maggio nella ceca Podebrady». Insieme a Fortunato (20 km), Giupponi (35) e, tra le donne, Palmisano e Trapletti (20) più Curiazzi e Barcella (35), Massimo è tra i preconvocati. «Avrei in animo di andare a La Coruña due weekend dopo spiega - ma dobbiamo ancora parlare con la federazione».
In coppia Già, la Palmisano: Antonella, compagna di allenamenti a Ostia, è in ripresa dall’operazione all’anca sinistra del 29 settembre, subita dopo oltre un anno di inattività. «Non ha più dolore - dice - deve solo rimettere chilometri nel motore. Martedì ne ha fatti 15 frazionati, con dieci “ripetute” di 1500 metri su strada. Se mai farò la “nuova” gara olimpica, la 35 km a coppie di Parigi 2024, sarà con lei. Da quel che si sa, uomini e donne gareggeranno insieme, ma in ossequio alla parità di genere, sommando i piazzamenti, sarà assegnato un solo oro. Una cosa poco seria, che renderà la marcia ancor più incomprensibile ai non addetti ai lavori, col rischio che chi vinca la prova non vinca il titolo. Il bello è che noi, insieme ai cinesi e più difficilmente agli spagnoli, potremmo essere i favoriti».
Cinesi
Parlando di cinesi: il gruppo Parcesepe, composto anche da Agrusti, dalla Becchetti e dalla Dominici, oltre che dalle giovani novità Brigante e Giampaolo, da oltre tre mesi - analogamente a quel che accade a Saluzzo sotto la guida di Sandro Damilano - comprende alcuni specialisti di Pechino e dintorni: quattro uomini e due donne, accompagnati da un allenatore, un fisioterapista, un team manager e un interprete. «Patrick - spiega Stano - dovrà fare una selezione. Facile restino in quattro, tra i quali il 23enne Xu Hao, uno che nel marzo scorso ha marciato una 20 km in 1h18’44”. Non è semplice comunicare, ma per me è un grande stimolo. A Ostia, comunque, si sta sempre bene. Anche se la pineta è umida, il clima è favorevole, sotto lo 0 si va un paio di volte all’anno e poi ci sono le strutture del centro sportivo delle Fiamme Gialle alle quali ci appoggiamo sempre. Faccio 100-120 km alla settimana, fisicamente non ho più avuto intoppi e l’idea della doppietta mi alletta. I cinque giorni tra una gara e l’altra, con prima la 20, sono sufficienti per recuperare, nè mi spaventa il fatto che, l’estate scorsa, dopo il successo nella 35 km iridata, ho fallito la 20 europea. Le due situazioni non sono confrontabili. Proprio a Eugene, per chiarire, i podi delle due gare femminili, sono stati identici». A nessuno, nella storia dei Mondiali, è riuscito l’uno-due. «Gli avversari - prevede Massimo - saranno sempre gli stessi, giapponesi in testa: Yamanishi, che ho visto di recente a Roma, farà solo la 20, Kawano entrambe».
Per papà Massimo è (anche) studente e papà. «Ho dato, in corso, i sei esami del primo anno di scienze politiche - riassume a febbraio c’è la sessione di apertura del secondo e vorrei dare diritto dell’unione europea e relazioni internazionali. Rispetto all’inizio sono un po’ meno motivato, anche perché Sofia, che tra un mese fa due anni, diventa grande e alla sera va a letto più tardi di prima, lasciandomi meno tempo per studiare. Ma non accetto l’idea di andare fuori corso». Sullo sfondo, poi, c’è il mondo dello spettacolo, sua grande passione: «Nei mesi scorsi ho incontrato Checco Zalone, Lino Banfi, cugino di mio nonno materno e Fiorello, che ho fatto marciare in una delle prime puntate della nuova edizione di “Viva Radio 2”. Chissà che un giorno...». C’è, infine, un aspetto molto personale. Senza precorrere i tempi, in caso di successo c’è già una dedica pronta: Massimo, sabato, è stato colpito da un gravissimo lutto, la perdita a 67 anni di papà Pasquale: «Da 23 - racconta - vittima di un ictus, era su una sedia a rotelle. Ma è morto all’improvviso, colpito da un infarto fulminante. E fa tanto male. Voglio trasformare questo dolore in motivazione, così da provare a ottenere un altro risultato importante per lui».
Esordirò il 19 marzo a Frosinone nella 20 km tricolore: sarà l’unica distanza di gara verso l’Ungheria
Nel gruppo di coach Parcesepe da tre mesi ci sono anche sei cinesi: che stimolo Xu Hao
Massimo Stano