Berger «LECLERC FERRARI
DA TITOLO E MOTORE AL TOP SE LA FARÀ MENO ERRORI...»
«Charles veloce e più esperto è destinato a fare un passo avanti»
L’ex pilota del Cavallino: «Le strategie si possono correggere, conta avere un’auto sempre competitiva. Per Vasseur, nuovo capo, sarà la sfida più difficile»
a conosciuto gli anni bui della Ferrari e quelli della rifondazione. La morte del grande Enzo, il ritorno di Luca di Montezemolo come presidente e l’arrivo del team principal Jean Todt, l’uomo del destino. L’avventura in rosso di Gerhard Berger è durata dal 1987 al 1989 e poi dal 1993 al 1995, prima di passare il testimone a Michael Schumacher. Fu lui a vincere a Monza nel 1988, un mese dopo l’addio al fondatore del Cavallino, e sempre lui a trionfare a Hockenheim nel 1994, regalando alla scuderia di Maranello una vittoria che mancava da quattro anni. Oggi c’è un altro francese al timone della Ferrari, si chiama Frederic Vasseur, ed è una suggestione inevitabile accostare il presente al passato.
3Berger, da ex ferrarista come vede la rossa nel 2023?
«L’anno scorso avevano il motore migliore in assoluto, nonostante qualche problema di affidabilità, e la macchina era buona. Se riusciranno a ottenere lo stesso livello di prestazioni anche quest’anno, saranno competitivi. Nel 2022 sono pesati molto gli errori di strategia del muretto. Però è qualcosa che si può correggere evitando di ripetere gli stessi sbagli».
3Che campionato si aspetta?
«Nella Formula 1 attuale è difficile fare previsioni prima di vedere tutte le macchine in pista. Di certo la Red Bull sarà ancora la squadra da battere. Hanno puntato sulla stabilità e hanno un team vincente, che ha dominato l’ultimo Mondiale. Poi mi aspetto che la Mercedes torni molto forte, perché hanno compreso i difetti della vettura dello scorso anno e sanno come sistemarli. La Ferrari, invece, ha cambiato management, e questo rappresenta un’incognita».
3Sorpreso dal cambio al vertice che ha portato alla sostituzione di Mattia Binotto?
«Sono circolate molte indiscrezioni prima dell’annuncio, per cui non è stata una sorpresa. Tuttavia non sono abbastanza addentro alla vicenda per giudicare se sia stata una decisione giusta o sbagliata».
3Che cosa pensa di Vasseur?
«Lo conosco da molto tempo, ma non abbastanza a fondo da esprimere un’opinione sulla sua capacità come team principal. Conosce bene il motorsport, ha ottenuto successi in tante categorie, ma la F.1 è una sfida difficile ed essere a capo della Ferrari è la cosa più difficile che ci sia in F.1... Bisognerà giudicarlo a fine anno».
3Un
parere sui piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz?
«Sono molto forti».
3 Leclerc è pronto per vincere il titolo?
«L’anno scorso è stato molto veloce, ma mi è sembrato ancora in una fase di apprendimento, mentre quest’anno mi aspetto che faccia un ulteriore passo avanti, perché il processo di maturazione è completo. È arrivato a un punto di svolta della sua carriera e ormai ha quasi la stessa esperienza di Max Verstappen. Con la macchina giusta può lottare per il Mondiale».
3Pensa che possa tornare in lizza per il titolo anche Lewis Hamilton?
«Non ho alcun dubbio. Se avrà una Mercedes competitiva, lo vedremo di nuovo giocarsi il campionato. Lewis è un grande pilota e resta ancora velocissimo. Troppo vecchio? Forse sulla carta, ma non nella realtà».
3Una volta ha detto che Hamilton è l’unico nella storia ad averle ricordato per la guida il suo grande amico Ayrton Senna, compagno degli anni della McLaren. È ancora così? «Metto allo stesso livello Ayrton, Lewis e ora anche Verstappen, per quello che ha dimostrato nelle ultime due stagioni».
3Che cosa le piace di Max? «L’aggressività nei duelli, il controllo straordinario della vettura
Leclerc a un punto di svolta L’anno scorso è sembrato ancora in fase di apprendimento ma ora la sua maturazione è completa
e il fatto che sia un ragazzo che mantiene il basso profilo».
3La Red Bull può risentire dei nuovi equilibri di potere dopo la morte del patron Dietrich Mateschitz?
«No, perché la struttura del team è rimasta la stessa. Al vertice ci sono sempre Helmut Marko, Christian Horner e il direttore tecnico Adrian Newey, con una organizzazione super collaudata».
3La
scomparsa di Mateschitz ha lasciato un vuoto profondo, lei lo conosceva bene.
«È stato uno dei miei migliori amici per quasi quarant’anni. Quando ha fondato l’azienda, io sono stato il primo sportivo che ha voluto sponsorizzare. Il rapporto di collaborazione fra me e la Red Bull è cominciato nel 1985, prima che tornassi alla Ferrari, e Mateschitz mi ha sempre sostenuto. Era un uomo di successo negli affari, un carattere socievole e soprattutto una persona con grandi qualità (in seguito il sodalizio fra i due austriaci è continuato quando Berger è diventato azionista della Toro Rosso nel 2006; n.d.r.)».
3La
vedremo ancora come dirigente o consulente in F.1?
«No, lo escludo. Ho venduto il Dtm all’Adac (l’Automobile Club tedesco; n.d.r.) perché loro erano molto interessati e io volevo ridurre gli impegni, a 63 anni, per dedicare più tempo a me stesso. La serie è cresciuta, diventando un prodotto interessante ma anche molto impegnativo da gestire, e io ho anche altre tre aziende, con un centinaio dipendenti, di cui occuparmi».
3L’Audi
nel 2026 sbarcherà nei GP, dopo aver firmato una partnership con la Sauber, ritiene che vinceranno subito?
«Hanno una mentalità competitiva, punteranno subito a vincere delle gare e a lottare per il titolo, come ogni grande Costruttore. Possiedono risorse, uomini e tecnologie per riuscirci».
3Le
«Lo spettacolo è stato molto bello ⏻
TEMPO DI LETTURA 4’52” nel 2021, con la lotta fra Verstappen
piace la F.1 attuale?
e Hamilton, un po’ meno l’anno scorso a causa del dominio della Red Bull. Ma la F.1 è in buona salute. C’è un grande interesse attorno al mondo dei GP, una grandissima esposizione mediatica e una buona organizzazione sui circuiti. Domenicali sta facendo davvero un ottimo lavoro».
3 Non era facile per Liberty Media raccogliere l’eredità di Ecclestone.
«Bernie ha sviluppato la F.1 facendola diventare uno sport globale. Con Liberty c’è stata un’esplosione del business sul mercato americano, anche grazie alla serie tv di Netflix e ai tanti giovani che si sono appassionati».
3Vedrà qualche gara dal vivo quest’anno?
«Una o due, come al solito: forse andrò in Bahrain e a Monza, oppure al Red Bull Ring».
3Da ex ferrarista, sarebbe felice se la rossa riconquistasse il titolo piloti che manca dal 2007 con Raikkonen?
«È difficile, ma mi auguro davvero che ci riescano. Sarebbe bello se la Ferrari tornasse campione del mondo».
«Verstappen forte quanto Senna e Hamilton restando semplice»