LA COPPIA DEI SOGNI
Victor & Kvara non si fermano più De Laurentiis: «Napoli fantastico»
Certi miracoli, forse, riescono solo al calcio. Un ragazzo nigeriano e uno georgiano nascono e crescono a 5.636 chilometri di distanza in linea d’aria - ma sono più di ottomila se qualcuno fosse così folle da volerci andare via terra - per poi ritrovarsi in un altrove, anche questo lontanissimo, che sembra la porta del paradiso. Il triangolo magico ha ai vertici Lagos, Tbilisi e Napoli, Ecco, mentre i fuochi artificiali cominciano a illuminare la notte di Fuorigrotta, sembra che Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia abbiano trovato un senso a un lungo viaggio, che assomiglia tanto a quello del Napoli, all’inseguimento di uno scudetto lontano quasi trentatré anni. Il giro di campo che a fine partita li avvicina e li allontana nella marea di un gruppo in festa sulla pista d’atletica, ha tanto l’aria di essere una prova generale di quello che potrebbe succedere a tarda primavera, se la scaramanzia lascerà il posto alla felicità piena, compiuta, di cui questo 5-1 ai danni di una derelitta Juventus sembra essere l’azione muscolare che serviva per scacciare i fantasmi.
Fine del tabù La “manita”che Edo De Laurentiis mostra in favore di telecamere, in fondo, è il pugno sbattuto sul tavolo del campionato. Ad accentuare questa sensazione c’è anche il fatto che Osimhen, con la doppietta (e assist) ai bianconeri, ha fatto evaporare quel tabù che non lo avevo mai visto segnare alle tre grandi storiche del campionato. Per questo le reti, stavolta, hanno anche il sapore della liberazione e della strapotenza, visto che la dozzina fin qui messa a segno in Serie A - a cui aggiungere un acuto in Champions - lo ribadisce capocannoniere di un campionato in cui i partenopei sono da dieci, come i punti di vantaggio che adesso hanno su Milan e Juve. «È stata una notte fantastica - dice Osimhen con gli occhi lucidi, mentre grida anche “Forza
Napoli” -. Rispetto gli avversari, ma voglio fare le congratulazioni a questo Napoli fantastico. Avevamo bisogno di questi punti. Adesso dobbiamo continuare così. Per quanto mi riguarda, sono orgoglioso di questi due gol e di aver dato il mio contributo al gruppo. Abbiamo una grande squadra, come la Juventus, ma siamo stati bravi in questa battaglia. Adesso credo che abbiamo buone chance di vincere lo scudetto, ma non ci pensiamo per ora. Cerchiamo solo di vincere più possibile e di seguire gli insegnamenti di Spalletti». E proprio il tecnico a fine partita santifica la prova del suo straordinario centravanti. «Victor è il più forte di tutti. È coraggioso, con potenzialità e margini di miglioramento impressionanti». E sembrerebbe una minaccia al campionato, se l’allenatore non trovasse un sorriso.
Kvara invita al silenzio
E a proposito di sorrisi, i denti possono snudarsi anche quando si parlava della crisi post-natalizia di Kvaratskhelia. L’armeno contro la squadra di Allegri è stato semplicemente letale, un gradino appena sotto il suo “fratello” venuto dalla Nigeria. Così non sorprende che l’armeno, giunto a 9 gol e 9 assist fra campionato e Coppa, adesso sieda accanto a Messi e Neymar, gli unici capaci di servire un piatto con almeno sette reti e e sette assist (contando i rigori procurati) nei cinque massimi campionati europei. Una compagnia nobile, che fa lievitare la stima che Kvara si sta conquistando nel calcio mondiale e che, dopo la rete, gli fa portare il dito davanti al naso, proprio per zittire quelle critiche che pochi giorni di rinnovata Serie A gli avevano riservato. Ma la notte di Napoli non è fatta per le polemiche. Persino il sanguigno presidente Aurelio De Laurentiis sa sciogliersi davanti a tanta bellezza postando su Twitter: «Estasiato da una squadra fantastica! Sarà impossibile dimenticare questa serata!». Lo dicono tutti. Quelli che uscendo cantano “E se ne va, la capolista se ne va”. Quelli che cominciano a sciamare lungo la tangenziale o il lungomare suonando il clacson. Quelli che, semplicemente chiusi dentro casa, pensano che la lunga attesa stavolta potrebbe finalmente finire. Osimhen e Kvaratskhelia, infatti, cancellano bisogni e autorizzano sogni. Che non si spengono neppure quando le luci del Maradona si affievoliscono come quelle di un teatro all’ultima replica. Diego, raffigurato sulla pista, sorride sempre. Stanotte forse più che mai.
Osimhen sale a 12 gol: «Noi più bravi della Juve». Il georgiano torna a segnare Il presidente: «Estasiato, sarà impossibile dimenticare»
Anche Spalletti incorona il centravanti, che allunga al comando della classifica marcatori del campionato: «È il più forte di tutti e ha ancora margini di crescita impressionanti...»