MILAN ISTRUZIONI DI RISCATTO
E I SENATORI, PROVA D’APPELLO RINCORSA IN A E DERBY A TUTTI I COSTI
Da Giroud a Leao, il tecnico si affida ai big che hanno deluso in Coppa Italia col Toro. «Dobbiamo fare tutti di più, e farlo meglio» Ok Rebic e Origi
aereo decollato nel pomeriggio di ieri da Milano e diretto a Riad farà prima uno scalo in Puglia. Un biglietto anche per Vasquez, Kjaer, Origi e Rebic, pronto per la Supercoppa e non ancora per il campionato, mentre per Stefano Pioli il problema non è imbarcare la voglia («I miei sazi? Assolutamente no, ci è solo mancata lucidità») ma ritrovare la scia: «Negli occhi dei miei ho letto determinazione. Dobbiamo fare tutti qualcosa in più, e farlo meglio. Abbiamo imparato da queste lezioni». Il Milan è stato rimandato in campionato dopo il 2 a 2 contro la Roma e bocciato senza appello al primo esame di Coppa Italia. Oggi pomeriggio ha l’occasione per invertire la rotta, mercoledì in Arabia Saudita la possibilità di mettere sotto l’Inter e riportarsi in alta quota. E’ nel dentro o fuori di Riad che la squadra si gioca il secondo obiettivo stagionale, quello che a oggi sembra il più accessibile. «Vogliamo vincere un trofeo» ha ribadito Pioli, che solo così potrà considerare la stagione pienamente soddisfacente. Lecce servirà per rimettersi in pista in campionato, Riad permetterà già di tagliare un traguardo: oggi Pioli testerà la squadra da opporre all’Inter, con l’eccezione di Vranckx per lo squalificato Tonali e di un dubbio che accompagnerà anche le ultime ore tra De Ketelaere e Diaz, che nel caso verrebbe conservato per il derby. Più che gli uomini, sempre gli stessi salvo rare variazioni, valuterà lo spirito di squadra: e visto che sono i senatori a dettare il ritmo, è soprattutto da loro che l’allenatore si aspetta un deciso cambio di passo. Quello che non hanno portato contro il Torino, in Coppa Italia: altro che velocizzare l’azione verso la vittoria, da Theo a Leao, i big subentrati hanno contribuito a rallentare il gioco. E a completare il paradosso: gol subito in superiorità numerica con una rapida ripartenza degli avversari. «Uno dei pochi gol incassati così», sottolinea Pioli. Da parte rossonera non pareva esserci tanta premura: in un video sui social si vede Tomori prendersela con Leao per aver ritardato la battuta di un calcio d’angolo.
Riscatto
Ora invece il Milan vuol tornare a correre: «E’ normale che ci sia un occhio più critico nei nostri confronti. Ma ricordiamoci la rimonta scudetto della scorsa stagione. Dobbiamo fare ancora più punti di un anno fa: nello spogliatoio ho appeso la classifica del nostro ultimo girone d’andata: girammo a quota 42, ora dobbiamo fare meglio. E poi vogliamo la Supercoppa, è una partita che dirà tanto». Dopo il testa a testa dell’ultimo campionato, il Milan punta a rimettere sotto l’Inter: un derby che vale un trofeo, non serve aggiungere altro per giustificare l’attesa. Per il resto, invece, non c’è da tempo da perdere: Leao dovrà affrettarsi e tornare a essere decisivo, Giroud non può più perdere l’appuntamento con il gol. Da quando è al Milan è successo soltanto in un’occasione che, da titolare, restasse a secco per più di tre partite consecutive in campionato. E Bennacer dovrà ripagare subito la fiducia dopo il ricco rinnovo di contratto.
Mercato
Un annuncio che ha festeggiato anche Pioli, certo di esultare ancora: «Sono sicuro che arriveranno presto altre buone notizie... Oddio sicuro, diciamo che me lo auguro». Ogni riferimento al rinnovo di Leao non è puramente casuale.
Sul resto del mercato: «L’unico problema è stato non essere al completo, per il resto non c’è bisogno di intervenire». Pioli ovviamente sposa la linea illustrata in tv dal d.t. Maldini, recepita dalla proprietà (ieri, con la squadra, è partito anche l’a.d Furlani). Oggi ogni altra discussione sul rendimento degli ultimi arrivati può attendere. Il Milan cerca il riscatto in campionato e un trofeo da aggiungere alla bacheca, materia per chi ha più esperienza di vittorie. Davide Calabria potrebbe raddoppiare il numero di Supercoppe Italiane nel palmares personale: era in rosa nel 2016, ma inutilizzato in finale. Sogna invece il primo trofeo da alzare da capitano. Nessun altro del gruppo attuale era presente a Doha, nella sfida vinta ai rigori contro la Juventus. Era un Milan a fine ciclo, che presto avrebbe aperto le porte all’era cinese. Questa invece è l’alba della gestione americana di Cardinale: anche per questo è necessario rifare luce subito sul campionato e far splendere un nuovo trofeo. Allontanerebbe le ombre di questo ultimo periodo.