La Gazzetta dello Sport

Addio Vincenzo Malagò per 40 anni nella Roma: è stato vicepresid­ente

- Di Valerio Piccioni ROMA

«Mia madre e mio padre fantastici. Mi hanno permesso di fare tutto». Giovedì mattina Giovanni Malagò era stato ospite della trasmissio­ne tv «I fatti vostri». Ed aveva raccontato un po’ della sua vita partendo proprio da una foto con il papà Vincenzo. Papà Vincenzo che gli aveva telefonato proprio durante la trasmissio­ne. I due si sentivano spesso parlando di tutto: Roma, Coni, famiglia. Ieri pomeriggio, invece, Vincenzo Malagò ha accusato un malore ed è morto all’età di 90 anni.

Roma, Roma, Roma

Vincenzo Malagò era il padre di Giovanni ma anche molte altre cose. È stato un imprendito­re di successo con la sua Samocar, Ferrari e Maserati con le vetrine davanti a Villa Borghese, e uomo di sport a tutto tondo. Giulio Onesti, presidente del Coni per 32 anni, lo considerav­a un punto di riferiment­o nelle pubbliche relazioni. Gianni Petrucci, uno dei suoi successori oggi presidente del basket, ricorda che proprio Onesti gli fece conoscere papà Malagò in occasione della visita di alcuni dirigenti sportivi internazio­nali. Nella sua biografia sportiva, però c’è soprattutt­o un grande amore. Un amore chiamato Roma. Roma che ieri ha espresso il suo cordoglio in una nota. Vincenzo Malagò ne fu consiglier­e, vicepresid­ente, ma soprattutt­o tifoso. Aveva cominciato prestissim­o a dare una mano lavorando anche sul mercato. E quel 10 luglio 1958, c’era anche lui al tavolo di «Nino», a via Borgognona, a un minuto da Piazza di Spagna, in cui si definì uno degli affari clamorosi della storia del calcio capitolino, il passaggio dello svedese Arne Selmosson, per tutti Raggio di Luna, dalla Lazio alla Roma per 135 milioni.

«Con il cuore vorrei...»

Malagò fu consiglier­e gialloross­o per 40 anni. Vide di tutto, dalla Rometta al secondo scudetto. Poi, a un certo punto della storia, «rischiò» di diventare presidente. Successe nei giorni che seguirono l’arresto del numero uno di quegli anni, Giuseppe Ciarrapico. Vincenzo Malagò, che si era occupato delle relazioni esterne di Italia ‘90, era vicepresid­ente. Fu la prima persona che l’allora presidente Figc Antonio Matarrese convocò per verificare lo stato dell’arte dell’ultimo aumento di capitale del club. Malagò restò a galla fra i possibili candidati e disse chiarament­e: «Magari ci riuscissi, con il cuore vorrei, però non credo ci riuscirò». Non ci riuscì, ma uscì di scena con classe. Aiutò Franco Sensi a orientarsi nella ragnatela dei disastrati conti gialloross­i. Nella foto che immortala la nuova Roma post Ciarrapico c’è ancora lui al centro. Per presentare i nuovi proprietar­i: con Sensi c’è (per poco) anche Pietro Mezzaroma. E quando venne il momento di uscire dalla società, invitò i giornalist­i a pranzo per ringraziar­e tutti. A quel punto, la Roma cominciò a viverla dopo tanti anni dall’esterno. Ma in realtà il coinvolgim­ento restò sempre grande. I funerali si svolgerann­o lunedì alle 11 alla chiesa di Santa Maria Angeli, la stessa dell’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic, uno degli ultimi acquisti della sua Roma da dirigente.

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Vincenzo Malagò, scomparso a 90 anni, con la Roma nel cuore
Un pezzo di storia Vincenzo Malagò, scomparso a 90 anni, con la Roma nel cuore

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