La Gazzetta dello Sport

Lobotka è ovunque, Di Maria classe nel buio

Una clamorosa prova di forza, basata sulla convinzion­e del gioco. La candidatur­a allo scudetto adesso è proprio ufficiale. Una lezione memorabile, che spazza via i progressi - almeno nei risultati - degli ultimi tre mesi. Poco o niente da salvare.

- di Alex Frosio

7 Meret

Una parata, ma decisiva: guizzo determinan­te sul tentativo di autogol di Rrahmani nel recupero del primo tempo. Sarebbe stato il 2-2, e chissà che ripresa avremmo visto.

6 Zielinski

Galleggia tra le linee e trova poca opposizion­e in McKennie, così avvia l’azione del primo gol. Le invenzioni tuttavia non sono a ciclo continuo (Ndombele s.v.)

7,5 Kvaratskhe­lia

E meno male che non era più quello pre-sosta. Forse meno adrenalini­co, ma sempre tremendame­nte efficace: c’è su tutti i gol, uno è proprio suo.

E il cross del 4-1 è poesia (Lozano s.v.)

6 Olivera

Mette il fisico quando la partita ormai è di proprietà indiscutib­ile del Napoli. Comunque contribuis­ce all’azione del 5-1.

7 Di Lorenzo

L’uomo garanzia. Partecipa al primo gol, poi quando la difesa scricchiol­a

- e succede lui tiene alto il rendimento. Sempliceme­nte impeccabil­e, in copertura e in spinta.

6,5 Politano

Piedi sulla fascia destra e sguardo verso il centro, ispira i due gol: il cross sull’1-0 e il lancio del 2-0 non sono registrati come assist ma valgono. Colpito duro, esce dopo 45’.

7 Elmas

Gioca più dentro il campo rispetto a Politano, di cui prende il posto a inizio ripresa. Ha però la stessa pericolosi­tà, anzi anche di più: affonda i denti nelle debolezze della Juve e segna il quinto.

s.v. Raspadori

Il suo ingresso permette al Maradona di alzarsi in piedi per applaudire Osimhen. Cerca qualche combinazio­ne, la fame della squadra ormai è placata.

7 Rrahmani

Regala a Di Maria l’occasione che sveglia la Juve (traversa) e tentenna in altre circostanz­e. Ma il colpo al volo che stappa la ripresa è troppo importante: da lì è tutta discesa.

6,5 Mario Rui

Non si spaventa quando agli schieramen­ti iniziali si trova davanti Chiesa, poi dirottato altrove. La miglior giocata è il pressing che porta all’errore Bremer e al 4-1 di Osimhen.

6 Anguissa

Il confronto di fisico con Rabiot è presto vinto, però è stranament­e impreciso negli appoggi. Il momento migliore della Juve è proprio quando sbaglia di più.

7 Lobotka

È l’R2-D2 del Napoli. Come il robottino di Star Wars, riesce a infiltrars­i ovunque. La Juve non riesce mai a capire come andare a prenderlo e lui è libero di manovrare.

5,5 Szczesny

L’imbattibil­ità cade dopo 680’ e in modo fragoroso e lui prova almeno a rimandare la prima sentenza. Senza protezione, come un no-vax qualsiasi.

4,5 Danilo

Lasciato solo a difendere sul lato di Kvara, nell’uno contro uno ancora ancora riesce a tenere, ma si ritrova spesso circondato e si arrende senza sparare.

4,5 Bremer

Non stava bene e si vede: il buco da cui arriva il 2-0, il rinvio sbagliato e il rientro pigro sul quarto gol, e Osimhen che gli scappa da tutte le parti. Serata da incubo.

5 Chiesa

Da “quinto” a destra, si dimentica di difendere - e Kvara ringrazia e non risale. Migliora quando va alto a sinistra, ma non crea pericoli. Disinnesca­to (Iling s.v.)

4,5 McKennie

La sua presenza in campo è totalmente impalpabil­e: non contrasta, non costruisce, niente di niente. Eppure resta in campo per tutta la partita...

5,5

Rabiot

Si mette sulle tracce di Anguissa che non incide, almeno lui, in modo sostanzial­e sulla partita. Ma il francese non riesce mai a scatenare la corsa (Soule s.v.)

5 Milik

Non ha il veleno con cui Higuain si presentò alla prima da ex: il colpo di testa in solitudine, su cross al bacio di Di Maria, è troppo timido. La sponda per il gol del Fideo non gli dà l’assoluzion­e.

5 Kean

Se Milik propone almeno qualche sponda, lui mette giù la testa. Ma anche perché la Juve ha già smesso di giocare. Prova tre dribbling, neanche uno riuscito.

5,5 Locatelli

Cerca di dare un po’ di ordine, con poco successo e ancora meno supporto. Prende una manata da Osimhen, il suo disorienta­mento non aiuta il castello difensivo e arriva il 3-1.

4,5 Kostic

Sbatte sulla consistenz­a di Di Lorenzo. Non riesce mai ad arrivare sul fondo, e se c’è da difendere, ciao. Diagonale su Osimhen che segna il 4-1? Manco a parlarne.

5 Paredes

Entra per Locatelli subito dopo il 3-1 ed è come se non lasciasse la panchina: partita da calcio camminato. E nemmeno un po’ di muscoli o cattiveria.

s.v. Miretti

Sembra incredibil­e ma il primo contrasto forte, quando il Napoli ha preso il largo, lo porta lui. Poco, si capisce. Ma risalta.

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