Lobotka è ovunque, Di Maria classe nel buio
Una clamorosa prova di forza, basata sulla convinzione del gioco. La candidatura allo scudetto adesso è proprio ufficiale. Una lezione memorabile, che spazza via i progressi - almeno nei risultati - degli ultimi tre mesi. Poco o niente da salvare.
7 Meret
Una parata, ma decisiva: guizzo determinante sul tentativo di autogol di Rrahmani nel recupero del primo tempo. Sarebbe stato il 2-2, e chissà che ripresa avremmo visto.
6 Zielinski
Galleggia tra le linee e trova poca opposizione in McKennie, così avvia l’azione del primo gol. Le invenzioni tuttavia non sono a ciclo continuo (Ndombele s.v.)
7,5 Kvaratskhelia
E meno male che non era più quello pre-sosta. Forse meno adrenalinico, ma sempre tremendamente efficace: c’è su tutti i gol, uno è proprio suo.
E il cross del 4-1 è poesia (Lozano s.v.)
6 Olivera
Mette il fisico quando la partita ormai è di proprietà indiscutibile del Napoli. Comunque contribuisce all’azione del 5-1.
7 Di Lorenzo
L’uomo garanzia. Partecipa al primo gol, poi quando la difesa scricchiola
- e succede lui tiene alto il rendimento. Semplicemente impeccabile, in copertura e in spinta.
6,5 Politano
Piedi sulla fascia destra e sguardo verso il centro, ispira i due gol: il cross sull’1-0 e il lancio del 2-0 non sono registrati come assist ma valgono. Colpito duro, esce dopo 45’.
7 Elmas
Gioca più dentro il campo rispetto a Politano, di cui prende il posto a inizio ripresa. Ha però la stessa pericolosità, anzi anche di più: affonda i denti nelle debolezze della Juve e segna il quinto.
s.v. Raspadori
Il suo ingresso permette al Maradona di alzarsi in piedi per applaudire Osimhen. Cerca qualche combinazione, la fame della squadra ormai è placata.
7 Rrahmani
Regala a Di Maria l’occasione che sveglia la Juve (traversa) e tentenna in altre circostanze. Ma il colpo al volo che stappa la ripresa è troppo importante: da lì è tutta discesa.
6,5 Mario Rui
Non si spaventa quando agli schieramenti iniziali si trova davanti Chiesa, poi dirottato altrove. La miglior giocata è il pressing che porta all’errore Bremer e al 4-1 di Osimhen.
6 Anguissa
Il confronto di fisico con Rabiot è presto vinto, però è stranamente impreciso negli appoggi. Il momento migliore della Juve è proprio quando sbaglia di più.
7 Lobotka
È l’R2-D2 del Napoli. Come il robottino di Star Wars, riesce a infiltrarsi ovunque. La Juve non riesce mai a capire come andare a prenderlo e lui è libero di manovrare.
5,5 Szczesny
L’imbattibilità cade dopo 680’ e in modo fragoroso e lui prova almeno a rimandare la prima sentenza. Senza protezione, come un no-vax qualsiasi.
4,5 Danilo
Lasciato solo a difendere sul lato di Kvara, nell’uno contro uno ancora ancora riesce a tenere, ma si ritrova spesso circondato e si arrende senza sparare.
4,5 Bremer
Non stava bene e si vede: il buco da cui arriva il 2-0, il rinvio sbagliato e il rientro pigro sul quarto gol, e Osimhen che gli scappa da tutte le parti. Serata da incubo.
5 Chiesa
Da “quinto” a destra, si dimentica di difendere - e Kvara ringrazia e non risale. Migliora quando va alto a sinistra, ma non crea pericoli. Disinnescato (Iling s.v.)
4,5 McKennie
La sua presenza in campo è totalmente impalpabile: non contrasta, non costruisce, niente di niente. Eppure resta in campo per tutta la partita...
5,5
Rabiot
Si mette sulle tracce di Anguissa che non incide, almeno lui, in modo sostanziale sulla partita. Ma il francese non riesce mai a scatenare la corsa (Soule s.v.)
5 Milik
Non ha il veleno con cui Higuain si presentò alla prima da ex: il colpo di testa in solitudine, su cross al bacio di Di Maria, è troppo timido. La sponda per il gol del Fideo non gli dà l’assoluzione.
5 Kean
Se Milik propone almeno qualche sponda, lui mette giù la testa. Ma anche perché la Juve ha già smesso di giocare. Prova tre dribbling, neanche uno riuscito.
5,5 Locatelli
Cerca di dare un po’ di ordine, con poco successo e ancora meno supporto. Prende una manata da Osimhen, il suo disorientamento non aiuta il castello difensivo e arriva il 3-1.
4,5 Kostic
Sbatte sulla consistenza di Di Lorenzo. Non riesce mai ad arrivare sul fondo, e se c’è da difendere, ciao. Diagonale su Osimhen che segna il 4-1? Manco a parlarne.
5 Paredes
Entra per Locatelli subito dopo il 3-1 ed è come se non lasciasse la panchina: partita da calcio camminato. E nemmeno un po’ di muscoli o cattiveria.
s.v. Miretti
Sembra incredibile ma il primo contrasto forte, quando il Napoli ha preso il largo, lo porta lui. Poco, si capisce. Ma risalta.