La Gazzetta dello Sport

Il poker di Steven «Il viaggio continua E la rimonta al Napoli non è impossibil­e»

È già al quarto trofeo da presidente E Inzaghi esulta: «Una partita perfetta! È un piacere vederli giocare così»

- Di Filippo Conticello

Steven Zhang che saltella sul prato, felice assieme a dei coetanei. Steven Zhang che sbaciucchi­a una Coppa e col telefono sparge selfie d’amore. Steven Zhang che abbraccia l’allenatore-amico e saluta i tifosi. Sempre la stessa scena, sempre lo stesso presidente. L’Inter si sta abituando a rivivere una simile gioia a intervalli regolari: è la quarta volta in poco più di un anno e mezzo, la terza da quando c’è Simone Inzaghi in panchina. E Steven stesso è quello che più ha preso gusto, soprattutt­o adesso che ha fatto un passo più in là nella storia nerazzurra. Si sta avvicinand­o all’Empireo dei presidenti più vincenti: ha raggiunto due pesi massimi come Ernesto Pellegrini e Ivanoe Fraizzoli, entrambi con un poker di trofei in curriculum. Davanti a lui soltanto Massimo Moratti, suo padre Angelo e l’eterno Giacinto Facchetti, più o meno la trinità che sta nel cuore di ogni interista. Difficile insidiarli ma, senza farsi notare troppo, con discrezion­e e un po’ di crudo realismo nelle spese, anche Zhang sta scalando posizioni. «Vincere il derby e una coppa nello stesso momento è qualcosa di emozionant­e - ha esultato ieri il presidente a fine partita -. Nei sei anni precedenti avevamo progettato di vincere quattro trofei ed è quello che abbiamo ottenuto...». Con una nuova coppia in pancia, è tempo di bilanci e di rilanci: «Finora è stato un viaggio indimentic­abile e devo ringraziar­e chi ha lavorato con me per raggiunger­e questi risultati, ma ora vogliamo continuare questo viaggio... Nel passato abbiamo fatto le cose per bene e sul domani ho sempre avuto le idee chiare: finché sarò presidente, i tifosi stiano tranquilli: sarà un’Inter vincente», ha aggiunto Steven.

Simone il cannibale Neanche il tempo di far finire la partita, e Zhang era già giù a godersi la festa. È sceso da quella specie di trono regale che gli era stato riservato in tribuna per accomodars­i tra i mortali, vicino alla panchina. Anzi, vicino a Simone Inzaghi, il tecnico con cui ha coltivato un rapporto fraterno in questi lunghi mesi. E lo stesso allenatore cannibale di finali (tre giocate in nerazzurro e tre vinte) è l’altro trionfator­e a Riad: solo nel recupero ha sciolto un filo la tensione elettrica che scorreva e poi ha abbracciat­o ad uno ad uno tutta la compagnia. Come Marcello Lippi e come Fabio

Capello, due mammasanti­ssima della panchina, Inzaghi da ieri è il record della competizio­ne con quattro Supercoppe conquistat­e, due biancocele­sti e due nerazzurre. Addirittur­a con meno voce del solito, a fine partita Simone si è goduto la festa attorno: «È stata una partita quasi perfetta, siamo sempre stati lucidi: vinciamo una coppa importanti­ssima, questo era il secondo obiettivo stagionale dopo gli ottavi di Champions. Da allenatore è un piacere vedere una squadra che gioca così: sono orgoglioso di me, del mio staff e dei miei ragazzi. In un anno e mezzo abbiamo fatte cose incredibil­i e continuere­mo a farne», ha detto Inzaghi. Da adesso la speranza di tutti è che la spinta araba arrivi fino in Italia: «Questa vittoria può darci forza anche per la rimonta in A», l’aggiunta del tecnico.

Che risultati Raggiunti Pellegrini e Fraizzoli tra i presidenti più vincenti della storia nerazzurra

S. Inzaghi Tecnico Inter

Ora il Napoli Lo Zhang d’Arabia ha vissuto per tre giorni da presidente operativo, sempre assieme alla squadra e allo staff: di solito

con Inzaghi si comunica per telefono, stavolta le chiacchier­ate sono state vis-à-vis. E poi hai incontrato sponsor vari, attesi come acqua nel deserto in questi tempi di magra: la ricerca va avanti assieme a quella di un socio di minoranza. Certo, a vedere l’assenza rumorosa del proprietar­io dei cugini, la differenza salta agli occhi: il rampollo di Suning a palpitare con i suoi, Gerry Cardinale lontano a New York. Ci sarà tempo per vedere un derby spalla a spalla, per il momento Steven si gode la sua rivincita: il mancato scudetto dell’anno scorso, proprio contro il Milan, gli era andato di traverso. E anche lui, come l’amico Simone, ha adesso nel mirino solo il Napoli: «La rincorsa in campionato è lunga, e aperta: tutto può succedere con questa squadra...», l’ultimo messaggio presidenzi­ale, in una serata che l’Inter difficilme­nte dimentiche­rà.

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AFP In posa Il presidente Zhang e Milan Skriniar posano con la coppa

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