La Gazzetta dello Sport

PIOLI HA PERSO IL SUO MILAN

«È una delusione forte Non siamo stati all’altezza»

- Di Luca Bianchin INVIATO A RIAD (ARABIA SAUDITA)

Maresca fischia a mezzanotte in punto e, come nelle favole, l’immagine del Milan si trasforma. La squadra campione d’Italia, che aveva retto alla sua fama fino a novembre, diventa la grande più in crisi. In una settimana, fuori dalla Coppa Italia e addio Supercoppa. La stagione, a meno di imprese che oggi sembrano miracoli, porterà zero trofei e tanti dubbi sul futuro. Stefano Pioli in conferenza ha la faccia peggiore della stagione: sconsolato. Chiarament­e aveva chiesto una reazione, fisica, tecnica e soprattutt­o emotiva, ma non l’ha vista. «Una prestazion­e non all’altezza, una sconfitta pesante da cui dobbiamo trovare la forza di reagire — è la sua analisi —. I nostri demeriti ci sono». E ancora, più nel dettaglio: «La manovra deve essere più veloce e precisa, con chi ci aggredisce dobbiamo muoverci meglio. A volte l’avversario ti obbliga a lanciare ma noi dobbiamo far meglio nello sviluppo iniziale. Questa è una delusione forte: è un trofeo e qui c’erano tanti tifosi milanisti».

Come si riparte

Incredibil­e come da quel gol di Abraham sia crollato il castello. Il Milan non corre più. Non aggredisce più, non contrasta, non riparte verticale, Theo sta male di suo e Leao così finisce per giocare da solo. Poi certo, la testa. Pioli prima dell’inizio ha riunito la squadra in cerchio, tutti abbracciat­i all’americana. Ha parlato lui, ha parlato Theo Hernandez, sembrava ci fosse energia. Invece niente e guardare avanti ora è molto più complesso. Ancora Pioli: «Chance scudetto? Ora più che pensare alla classifica dobbiamo tornare a essere squadra con fiducia, forza, energia. Si riparte col lavoro, dobbiamo ritrovare la leggerezza mentale. Il campionato è lungo ma dobbiamo tornare ad alzare la qualità di gioco. Qualcosa andrà cambiato se vogliamo ottenere risultati diversi, soprattutt­o l’approccio. Non abbiamo vinto tanti duelli e seconde palle». In fondo a quello sguardo triste, resta un po’ di ottimismo: «Sono sicuro che troveremo le risorse, abbiamo le qualità per fare meglio e ci impegnerem­o ancora di più. Possiamo ribaltare la stagione».

La frase di Inzaghi

A questa squadra, però, oggi manca tutto. Corsa, grinta, due leader vocali come Maignan e Ibra, dei ricambi all’altezza: Pioli all’intervallo non ha cambiato nessuno... ed è facile pensare che con un’altra panchina avrebbe fatto diversamen­te. Gennaio, che doveva riavviare la stagione, le ha dato tre colpi fortissimi. «Gli ultimi risultati hanno pesato», ha detto Pioli, e sì, è incredibil­e come dieci minuti con la Roma abbiamo cambiato il cielo sul Milan. Ora tocca a tutti reagire. Paolo Maldini ieri sedeva vicino a Gordon Singer – non a Cardinale, anche questo è strano – e sul volo per Milano avrà parlato con Pioli, perché questo Milan non fa più paura. Simone Inzaghi, entrato in conferenza, ha sorriso a chi gli chiedeva se avesse perso la voce: «Oggi non c’è stato bisogno». Questa fa male.

«Bisogna trovare la forza per reagire. Abbiamo perso tutti i duelli, qualcosa va cambiato...»

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GETTY Il peggiore in campo Tutta la delusione di Theo Hernandez, 25 anni, francese, peggiore in campo a Riad. La prova deludente di ieri si aggiunge a quella di Lecce, quando Pioli lo cambiò all’intervallo

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