La Gazzetta dello Sport

Processo plusvalenz­e La procura chiederà riapertura e sanzioni

- Di Valerio Piccioni ROMA TEMPO DI LETTURA

Il conto alla rovescia sta per finire. Domani, la Corte d’Appello della Federcalci­o dovrà rispondere a due domande: è giusto riaprire il processo sportivo su plusvalenz­e e dintorni? E se sì, la Juventus e le altre società incolpate (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Pescara e il vecchio Novara, che non c’entra nulla con la società attualment­e in serie C) e assolte in primavera in primo e in secondo grado, con i loro dirigenti, che sanzioni dovrebbero meritare?

La novità

Ormai il tema l’abbiamo imparato a memoria. Sono state le carte della procura della repubblica di Torino, la famosa indagine «Prisma» che ha portato i pm a chiedere il rinvio a giudizio (udienza preliminar­e il 27 marzo) di alcuni dirigenti juventini, fra i quali l’ormai ex presidente Andrea Agnelli, a convincere il procurator­e federale Giuseppe Chiné. Nella sua richiesta per revocazion­e, ha sottolinea­to come il quadro sia del tutto cambiato: in occasione dei primi processi, il cuore delle accuse era rappresent­ato da una ricognizio­ne sui valori messi a bilancio che ipervaluta­vano alcuni calciatori. Il famoso confronto cifre fittizie-cifre di Transferma­rkt che non aveva convinto i giudici. Ora, dice Chiné, ci sono intercetta­zioni molto significat­ive e c’è un quadro istruttori­o molto più robusto.

Tutto insieme

Non ci sarà una fase 1 e una fase 2 del processo. Nel senso che il procurator­e federale illustrerà il suo punto di vista nello stesso momento, parlando della necessità della riapertura e formulando nello stesso intervento la richiesta di sanzioni. Ma quali pene potrebbe chiedere? Chiné ci ha spiazzato spesso e quindi è davvero impossibil­e avventurar­si in un pronostico. Di certo, una richiesta di riapertura è un atto giuridicam­ente molto forte, non

solo nell’ordinament­o sportivo. Ma è anche vero che in occasione dei precedenti processi sulla stessa materia chiese solo multe e inibizioni senza penalizzaz­ioni. Le carte di Torino lo convincera­nno a spingersi oltre?

L’interrogat­ivo Nel precedente processo Chiné aveva chiesto solo multe e inibizioni. E ora cosa farà?

Prossime puntate

Le decisioni arriverann­o subito. O comunque alla fine di una camera di consiglio che potrebbe anche sconfinare nella giornata di lunedì. Ma il verdetto sarà espresso su tutte e due le questioni: riapertura o no del processo, sanzioni o assoluzion­e. Dopodiché nella storia ci sarà posto per altri capitoli. La procura federale potrebbe deferire altri club (quelli delle famose partnershi­p con la Juve) e proseguire sul fronte della discussa «manovra stipendi», che fino a poche settimane era considerat­o, molto più delle plusvalenz­e, il vero nervo scoperto della vicenda.

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GETTY Vecchia coppia Federico Cherubini, 52 anni, e Fabio Paratici, 50

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