MA PER L’ESTATE TUTTI SOTT’ESAME E CACCIA AI TALENTI Juve 2.0
Scanavino inizia da Allegri e Cherubini, che hanno 5 mesi per meritarsi la conferma In caso di cambio: occhio a Conte o Zidane
La Juventus della coppia FerreroScanavino riparte dagli ultimi due uomini di calcio scelti da Andrea Agnelli: Massimiliano Allegri in panchina e Federico Cherubini come direttore sportivo. Il “Conte Max” è stato investito del ruolo di leader dell’area sportiva direttamente da John Elkann subito dopo il terremoto societario dello scorso 28 novembre. Mentre il dirigente di Foligno in questi primi mesi sta accompagnando Scanavino, fidato manager della proprietà, all’interno del mondo del pallone. Non a caso ieri, nel primo discorso ufficiale, il d.g. e a.d. Scanavino ha nominato sia Allegri sia Cherubini (oltre a Montemurro e Braghin delle Women). Il presente è questo: snello e chiaro. Nessun ribaltone in corsa. Quello che succederà da giugno in poi dipenderà dai prossimi cinque mesi e dai risultati, che restano sovrani in “casa Juve”. A parte Scanavino e Ferrero, per il futuro sono tutti in discussione alla Continassa. I primi a esserne consapevoli sono gli stessi Allegri e Cherubini, i quali conoscono sia le logiche del club sia le dinamiche del calcio. Allenatore e d.s., però, hanno almeno due alleati: il contratto (fino al 2024 Cherubini e 2025 Allegri, con stipendio da 7,5 milioni più bonus) e la possibilità di chiudere la stagione in maniera positiva con la qualificazione in Champions e il trionfo in Coppa Italia e Europa League. Ai vertici del club si augurano di concludere al meglio l’annata e di proseguire anche nel 2023-24 con Allegri. Un nuovo cambio non sarebbe indolore dal punto di vista economico. Salutare il “Conte Max” con due anni d’anticipo e ingaggiare un nuovo allenatore da Juve costerebbe complessivamente tra i 60 e i 90 milioni. Tanti soldi in generale e a maggior ragione in un momento in cui tra le priorità della gestione Ferrero-Scanavino c’è quella di migliorare i conti del club attraverso una gestione più oculata. Non ci saranno più investimenti da 100 milioni (Cristiano Ronaldo) o quasi (Higuain) per campioni sopra i 25 anni. L’idea è quella di una squadra più giovane in campo e sostenibile a livello di monte ingaggi, anche grazie a un maggior impiego dei talenti della seconda squadra. Ma proprio per questo a gestirla ci saranno figure di esperienza e di primo livello. Del tipo: meglio due giocatori in meno, ma un top allenatore. Quindi Allegri o, in caso di finale di stagione deludente, un altro big. Da Antonio Conte a Zinedine Zidane. Il primo è stato l’architetto dei primi tre scudetti del ciclo Agnelli ed è in scadenza con il Tottenham. Mentre Zizou, attualmente libero, non ha mai nascosto il desiderio di allenare prima o poi la Francia e la Juve.
Il mercato Quelli del tecnico sono discorsi futuri e verranno affrontati tra maggio e giugno. Prima, tra marzo e aprile, Scanavino deciderà come riorganizzare e rinforzare la dirigenza dal punto di vista calcistico dal momento che, con la fine dell’era Agnelli, ha salutato anche il vice presidente-Pallone d’Oro Pavel Nedved. Nelle ultime settimane è stato avvicinato maggiormente alla prima squadra Marco Storari, ma per il futuro si valuta sempre una figura simile a quella di Paolo
Maldini al Milan. Il nome più affascinante resta quello di Alessandro Del Piero. Una cosa è certa: chi guiderà il mercato dovrà prima vendere (almeno due giocatori entro giugno: McKennie e l’addio definitivo di Zakaria le priorità) per poi comprare. E soprattutto dovrà essere un dirigente abile a scovare i talenti in giro per il mondo. Anche per questo la Juve è intrigata da Cristiano Giuntoli (Napoli) e da Frederic Massara (Milan). Senza dimenticare Giovanni Manna, d.s. di quella seconda squadra juventina citata come eccellenza dallo stesso Scanavino. In tutti i casi, Cherubini potrebbe congedarsi o restare con un ruolo diverso.
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Uomini mercato Per il ruolo di d.s. intriga Giuntoli del Napoli. In corsa anche Massara e Manna dell’U23