La Gazzetta dello Sport

Un jolly per il Toro

AL POSTO DI SCHUURS IN DIFESA RODRIGUEZ È L’UOMO IN PIÙ

- Di Nicola Cecere

Lo svizzero copre due-tre ruoli: è indispensa­bile per Juric L’olandese a rischio per Firenze

uando Ivan Juric ha dovuto nominare, in agosto, il nuovo capitano del Toro dopo l’autoesclus­ione di Lukic, ha impiegato due minuti a sceglierlo: Ricardo Rodriguez. E il motivo è presto spiegato: lo svizzero sotto la guida del tecnico croato, nella stagione precedente era rinato. Ergo può essere tranquilla­mente indicato come uno degli uomini di fiducia del croato, uno di quei veterani di cui ogni allenatore necessita per sentirsi «in campo». Alle doti morali di serietà e abnegazion­e, lo svizzero unisce poi anche qualità squisitame­nte tecnico-tattiche che risultano utilissime per qualsiasi timoniere. Non è facile trovare un elemento in grado di fare più ruoli con un rendimento eguale e positivo. E Rodriguez nella sua carriera ha giocato terzino, marcatore laterale, marcatore centrale e adesso, vedi il finale di Salerno, esterno di centrocamp­o.

I compiti Finora in granata è stato impiegato quasi sempre in marcatura a sinistra. In alcune situazioni di emergenze ha fatto il centrale ma Juric lo ha “battezzato” stopper mancino: così lo ha rilanciato in grande stile anche nel panorama internazio­nale (non è un caso che il Besiktas, subito respinto, vorrebbe portarselo a Istanbul). Come marcatore mancino giocherebb­e sabato al Franchi se Schuurs riuscisse a recuperare dalla forte contusione al petto accusata contro lo Spezia. L’olandese anche ieri è rimasto fermo alla fase delle cure. Non ci sono costole incrinate, però il dolore al momento rimane intenso, insopporta­bile. E’ chiaro che se entro domani la situazione non dovesse risolversi, il centrale non sarebbe convocato per la partita di campionato. Juric non può rischiare niente nel rispetto della seconda sfida alla Fiorentina, quella che vale la semifinale di Coppa Italia. E quindi sabato al Franchi la linea arretrata sarebbe composta da Djidji a destra (o Zima: è in corsa), Buongiorno regista centrale e Rodriguez appunto a sinistra.

Soluzione B Nel caso in cui Schuurs riuscisse a ristabilir­si, invece, ecco che Rodriguez diventa per Juric una pedina di movimento sull’esterno mancino. Dove Mergim Vojvoda in questi ultimi tempi non sta convincend­o per qualità e intensità delle sue prestazion­i. Con Rodriguez in fascia, quarto di centrocamp­o, e Buongiorno dietro di lui, il Toro sarebbe più coperto nella fase di non possesso palla mentre le geometrie di centrocamp­o si avvarrebbe­ro della maggiore abilità dello svizzero nella conduzione e nei passaggi. Insomma c’è una componente tecnica migliore rispetto al livello che esprime Vojvoda, più potente e continuo nella spinta laddove il capitano gli è superiore sul piano tattico.

Obiettivi Juric, dopo aver visto la sua squadra prendere sempre gol nelle precedenti nove trasferte di A, ci tiene molto a fare una bella prestazion­e in campionato, per chiudere la serie delle reti al passivo e, obiettivo ancora più importante, “impression­are” la Viola in vista della sfida di Coppa. Un trofeo che lo stesso tecnico ha inserito tra i traguardi possibili di questa stagione. Le statistich­e ricordano al Toro che l’ultimo successo granata al Franchi risale al 1976. Ma le statistich­e, si sa, sono fatte per essere modificate.

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