BERNAL SUBITO APPLAUSI DA GANNA E VIVIANI «È BELLO TIRATO E NON HA DOLORI»
Domenica il re del Giro 2021 apre la stagione in Argentina. Un anno fa il terribile incidente
Iprimi allenamenti in Argentina con la squadra — 2 ore e mezza martedì, 4 ore ieri a 35 gradi — sono già alle spalle. E anche dalle parole dei compagni di Ineos-Grenadiers filtra una impressione chiara: Egan Bernal è a posto, «pronto a ritornare quello che ero prima». E pronto anche a cominciare da domenica la Vuelta San Juan, quasi un anno dopo (24 gennaio 2022) il terribile incidente in Colombia in cui rischiò la vita. «È bello tirato — riferisce Elia Viviani —, è ok. Ha passato un bell’inverno, senza interruzioni né dolori». «È tranquillo, ha voglia di fare — aggiunge Filippo Ganna —. Parlando con l’allenatore Artetxe, i numeri e i tempi sono buoni. Sta tornando l’Egan di prima. Sono felice di cominciare con lui, vediamo cosa può fare. Certo, i suoi obiettivi sono più avanti. Abbiamo scherzato sul fatto che non ci incontreremo spesso quest’anno in gara ma chissà: se lui dovesse essere alla Vuelta e io uscire bene dal Mondiale di agosto... Quasi quasi magari la potrei fare pure io (il piemontese fu al suo fianco nel vittorioso Giro d’Italia 2021, ndr)».
Ho dovuto riprendere da zero: azioni come mangiare o lavarsi i denti sono state dolorose
Sì, ho pensato al ritiro. Dopo l’incidente mi sono avvicinato a Dio e alla famiglia
Ripartenza Bernal aveva già messo insieme dei giorni di competizione — 12 — nella seconda parte nel 2022: niente di memorabile, un 28° posto (alla Coppa Sabatini di Peccioli) come miglior risultato. Ma è evidente che per il 26enne colombiano — unico non europeo della storia ad avere nel palmares sia il Giro sia il Tour (suo nel 2019) — la vera ripartenza faccia rima con 2023 e non è un caso che abbia deciso di mettere il dorsale sulla schiena già a gennaio: «Ho dovuto ricominciare da zero, anche azioni come mangiare o lavarsi i denti all’inizio sono state dolorose, come una nuova scoperta. Naturale che abbia pensato al ritiro agonistico. Ora però è tutto alle spalle e qui comincia il percorso verso il Tour de France. Non è ancora passato un anno completo dall’incidente e sto già pensando al Tour, e non solamente all’andarci per partecipare. Ma a competere per la classifica generale, e cercare di fare il meglio possibile». Già definito a grandi linee il programma agonistico dopo la Vuelta San Juan fino a metà aprile: campionati nazionali, Vuelta Andalucia o Algarve, Parigi-Nizza, Giro dei Paesi Baschi. Al momento non sono previste gare in Italia.
Filosofia Bernal mentre si allenava in Colombia in posizione da cronometro si era schiantato contro un bus a circa sessanta all’ora, rompendosi una ventina di ossa. «È stato molto duro, ma forse si può considerare, in un certo senso, la cosa migliore che mi sia capitata. O una delle migliori. Se potessi tornare indietro, sarebbe stato meglio che non fosse accaduto. Se però devo fare un bilancio adesso... Mi sono avvicinato a Dio e alla mia famiglia. Ho conosciuto persone molto buone. Ciò che ho guadagnato con l’incidente non avrei potuto guadagnarlo in nessun altro modo. Quando avrò figli e nipoti, racconterò loro che il padre, il nonno, quasi si ammazza a 25 anni contro un autobus. In modo che capiscano questo: pure le cose così brutte possono finire bene».
Egan Bernal 26 anni