HAMILTON NON MOLLA PRONTO IL RINNOVO FINO A 40 ANNI A CONDIZIONE CHE...
Il sodalizio alla Mercedes con Wolff è solido Servono una vettura veloce e il giusto status
il pilota più vincente della F.1 e uno degli sportivi più ricchi del pianeta. Ma Lewis Hamilton è rimasto il ragazzo di un sobborgo di Londra che ha realizzato i suoi sogni. Ancora oggi, quando torna a Stevenage, va in giro con una vecchia Mini Cooper, «l’auto di Mr. Bean» come dice lui, a fare un tour dei ricordi nei luoghi dell’infanzia, passando accanto alla prima scuola, alla strada e alla casa dove viveva con i genitori. La radice della sua passione è lì, in quella stanzetta dove aveva appeso il poster dell’idolo Ayrton Senna, con il proposito un giorno di imitarlo. Adesso, a 38 anni appena compiuti, con sette Mondiali e 103 GP vinti già in bacheca, c’è poco che il fuoriclasse inglese della Mercedes debba ancora inseguire. Eppure non molla. Si allena sulla neve come se dovesse prepararsi a scalare l’Everest. Pronto a ripartire nel 2023 con l’obiettivo dell’ottavo titolo, che gli consentirebbe di superare il mito Michael Schumacher.
Garanzie I dubbi non mancano. La Mercedes deve risorgere dalle ceneri di una stagione che ha visto interrompere il suo dominio, durato dal 2014 per tutta l’era dei motori ibridi. E Lewis ha parecchie delusioni da riscattare, dopo essere rimasto a secco l’anno scorso (non gli era capitato neppure al debutto) e avere patito a tratti l’esuberanza del giovane compagno George Russell, vincitore in Brasile. In mezzo c’è la questione del contratto, in scadenza alla fine di questo campionato, dal quale dipenderà il futuro di Hamilton. «Non abbiamo ancora cominciato a discuterne — ha detto il team principal Toto Wolff — ma lo faremo presto. È uno degli argomenti da affrontare nell’inverno». Sul piatto c’è un rinnovo biennale, che porterebbe Sir Lewis, nominato Cavaliere da re Carlo d’Inghilterra, a correre fino a 40 anni. La firma sembrerebbe scontata, a giudicare dalla voglia di Hamilton di andare avanti e dall’intesa speciale con Wolff, ma servono anche adeguate condizioni tecniche ed economiche. Sarà fondamentale che la Mercedes torni competitiva, dopo avere sofferto il cambio di regolamento nel 2022, e che i vertici della Casa tedesca garantiscano a Lewis lo “status” avuto finora. Fra il 2019 e il 2020 ha guadagnato circa 100 milioni di dollari. Poco meno con il contratto in corso. Fra le ipotesi ci sarebbe anche quella di farne un testimonial del marchio quando avrà smesso di gareggiare.
Progetti Ma a Hamilton sta a cuore anche altro. La sua battaglia contro la discriminazione razziale e le disuguaglianze sociali, di cui il progetto Mission 44, finanziato dalla Mercedes, è espressione. Fa parte anche questo delle trattative. «Abbiamo una delle organizzazioni no profit con maggiore “diversità” del Regno Unito - ha spiegato Lewis -. Ne sono orgoglioso e comincio a vedere l’impatto tangibile di questo progetto sulle opportunità per i ragazzi di ogni provenienza». Persino il suo coinvolgimento nel cinema, con l’ingresso nella produzione del prossimo film sulla F.1 di Brad Pitt e del regista Joseph Kosinski, è pensato a questo scopo. Hamilton è pronto a riprendersi quello che fu tolto nella notte buia di Abu Dhabi 2021, quando Max Verstappen trionfò fra mille polemiche. «Lo scorso anno è stato durissimo. Ma sono cresciuto di più, a livello di forza interiore, che in molte altre stagioni. Non vedo l’ora di affrontare il 2023 perché sarà un’altra occasione di lottare per il titolo».