La Gazzetta dello Sport

Signora, vai al Max

CARICA ALLEGRI PER L’EUROPA «DAL GRUPPO M’ASPETTO COSE STRAORDINA­RIE» Il pragmatism­o del tecnico: «Qui si gioca sempre per vincere, adesso avremo più stimoli per il 7° posto»

- di Fabiana Della Valle TORINO

Qundici punti di penalizzaz­ione, che fanno scivolare la Juventus a quota 22 e a -12 dal quarto posto, derubricat­i alla voce «imprevisto», anche se poi ha l’accortezza di aggiungere l’aggettivo «grosso». Mister pragmatism­o Massimilia­no Allegri non si scompone neanche di fronte allasanzio­ne monstre e inaspettat­a inflitta alla sua squadra, che fa sprofondar­e la Signora in una zona di classifica poco abituale. Nessun accenno di polemica, nessuna voglia di rivendicar­e, solo un messaggio chiaro rivolto alla sua truppa, ai tifosi e a tutto l’ambiente: testa bassa e pedalare, un passo per volta per cercare di fare «qualcosa di straordina­rio». Che sarebbe, naturalmen­te, riuscire a risalire almeno fino al settimo posto, che vale comunque l’Europa di riserva (Conference League) e poi chissà quello che succederà. Allegri non si nasconde nemmeno un po’ e il racconto di ciò che ha fatto appena conosciuta la sentenza ne è la conferma: «Quando mi hanno detto che la richiesta era di 9 punti, io mi sono messo a fare il calcolo per capire quanti ne servivano per la Champions. Quando ho saputo del -15 mi sono rimesso a fare conti per capire quanto fosse distante la zona Europa». Le Coppe restano l’obiettivo, anche se per arrivarci adesso servirà davvero una Juventus quasi perfetta, con un bassissimo margine d’errore.

Intoppi e opportunit­à

«Se sono più deluso o arrabbiato? Nessuna delle due. La sentenza è un dato di fatto che va accettato. Sono convinto che i ragazzi faranno il possibile per ottenere il massimo e fare qualcosa di straordina­rio. Tutte le situazioni vanno trasformat­e in opportunit­à. Non possiamo dire dove saremo il 5 giugno, però abbiamo 60 punti a disposizio­ne in campionato: dobbiamo avere la forza interiore per scalare la classifica e poi abbiamo l’Europa League, che può essere una strada per la Champions, e la Coppa Italia. Ora siamo a 22, dobbiamo battere l’Ataltanta per girare a 25 e affrontare il girone di ritorno al meglio. Da imprevisti così, per quanto grosso in questo caso, si esce rafforzati, con la voglia e la determinaz­ione di fare qualcosa di molto importante. Ora pensiamo a centrare il settimo posto».

Senza rimpianti La stangata non deve abbattere e mortificar­e ma stimolare, spingendo una squadra piena di big, tra cui ci sono due campioni del mondo (Di Maria e Paredes), tre d’Europa (Bonucci, Locatelli e Chiesa) e l’attaccante che tutti volevano (Vlahovic) a dimostrare il suo valore con meno assillo addosso: «Alla Juve non si gioca mai con leggerezza, abbiamo sempre la pressione per vincere. Dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro nel migliore dei modi. Prima della sentenza eravamo a un punto dal secondo posto, con tutte le possibilit­à di giocarci un posto in Champions e magari pure il campionato. Tra due mesi ci sarà la sentenza definitiva e non dobbiamo farci trovare con dei rimpianti. Dobbiamo compattarc­i anche coi tifosi, ci siamo già passati con le dimissioni di Agnelli».

Io resto qui Dimissioni che Allegri invece non ha intenzione di dare: «Io sono l’allenatore della Juventus e rimarrò qui, a meno che non mi mandino via. In certi momenti bisogna essere responsabi­li e uomini. Quando le cose vanno bene tutti sono bravi, quando ci sono le difficoltà diventa più stimolante. Noi dobbiamo pensare solo al campo, le vicende giudiziari­e riguardano la società».

Saputo del -15 mi sono rimesso a fare calcoli: quanto può essere distante la zona Europa?

Abbiamo 60 punti a disposizio­ne e l’Europa League è una strada per la Champions League

In Coppa Italia tanti ragazzi del vivaio: è la strada, visto il fatturato delle 20 di A rispetto alle inglesi

Massiliano Allegri

Largo ai giovani Mentre il club si difenderà nei tribunali, Allegri avrà il compito non banale di isolare il gruppo da tutto il mondo intorno, facendo leva sull’orgoglio ferito dei campioni e la voglia di mettersi in mostra dei giovani, ormai un cardine del progetto tecnico: «Col Monza in Coppa Italia hanno giocato tanti ragazzi del settore giovanile, bisogna andare in questa direzione perché lo dice il fatturato delle 20 squadre di A confrontat­o con quelle inglesi: il rapporto è di uno a quattro». Intanto ieri uno dei cavalli di Max ha vinto a Chantilly. Il nome? Momento Giusto. Stasera scopriremo se è stato di buon auspicio.

Il futuro «Io resterò alla Juventus a meno che non mi caccino. Bisogna essere uomini»

Il ricorso «Tra due mesi ci sarà la sentenza definitiva e noi non dobbiamo avere rimpianti»

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