DE ROON «La Juventus ci può dire se questa è un’Atalanta da Champions»
Più bella cosa non c’è. Con il massimo rispetto per Eros Ramazzotti, noto tifoso juventino, oggi Marten De Roon lo ricorderà ai compagni: «Non nella chat whatsapp di squadra: lo dico direttamente nello spogliatoio. “Parlando di calcio, in Italia la cosa più bella che c’è è vincere con la Juventus”». Ma facciamo un passo indietro, prima di parlare di questa sfida.
3A inizio stagione, l’Atalanta volava e lei diceva: «Il nostro segreto è non avere aspettative: riparliamo di obiettivi prima della sosta». Le abbiamo dato due mesi in più...
«Siamo partiti con diversi giocatori nuovi, concentrati più sul risultato che sul gioco. Ma giocando bene sai che i risultati arrivano; se giochi male, con avversarie più forti o concrete perdi: infatti è successo. Oggi abbiamo un traguardo, abbastanza chiaro credo per tutti: arrivare in Europa».
3Che vuol dire tre traguardi possibili?
«Siamo fra le prime sette e dietro di noi c’è un bel buco: è già importante. Oggi l’obiettivo non può essere la Champions, ma davvero lontano è solo il Napoli: se battiamo qualcuna delle altre cinque possono aumentare le chance, però finora abbiamo vinto solo con la Roma, con le altre abbiamo pareggiato o perso. Dobbiamo avere l’umiltà di dire: c’è chi è più forte di noi. Ma anche la prontezza di fare lo scatto giusto, se si potrà».
3La rimonta di Bologna, la reazione all’1-1 della Salernitana: avete ritrovato anzitutto forza morale?
«Anche sul 2-0 a La Spezia: prima quest’anno eravamo quasi sempre andati in vantaggio, è stato bello vedere che questa forza c’è ancora. Anche in casa, e ci era mancata tanto».
3Però prendete ancora troppi gol “facili”
«Sa quante volte prima di iniziare a giocare ci diciamo “Dai, per una volta non facciamo il solito regalo”? In questo dobbiamo tornare a quello che facevamo nelle prime dieci partite».
3Tredici gol segnati in due partite: cosa c’è di vero, al di là del dato esagerato?
«Che abbiamo attaccato sempre con forza e tanti uomini, anche difensori e centrocampisti: movimento continuo e veloce per punire difese piuttosto alte».
Hojlund punisce duro...
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«Dopo il Mondiale ho ritrovato un altro giocatore: fisico diverso, accelerazioni imprendibili, non va più solo sul sinistro e gioca semplice, non sbaglia più la prima scelta. E ascolta i consigli: infatti contro Fazio ha cercato sempre la profondità».
3 Momento difficile per Zapata e Muriel?
«Credo siano contenti per l’Atalanta ma sì, certo: non dev’essere facile. Però la competizione è anche una spinta e credo ci sia bisogno di tutti e tre: Hojlund non ha la fisicità di Duvan e la giocata di Luis. Ne abbiamo sempre avuti tanti, là davanti: e se non cambia le cose uno, riesci con gli altri».
Boga, è la volta buona?
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«Vedo che ha più fiducia. Se può giocare così largo è perfetto: la sua velocità in dribbling è difficile
Dopo il Mondiale ho ritrovato un altro giocatore: fisico diverso e non sbaglia più scelte
da fermare. Noi dobbiamo essere bravi a trovarlo nella sua posizione migliore, lui dopo il secondo dribbling, non il quarto, deve capire che può cercare l’uno-due o tirare».
3A settembre ci disse: la candidata numero uno allo scudetto è la Juve. Cosa è successo?
«Che il Napoli è troppo forte, anche in Champions ha massacrato Liverpool e Ajax. Gioca a un ritmo diverso dagli altri e quando la Juve ha provato ad alzare la testa, lo ha aumentato ancora. Se non vince lo scudetto, vuol dire che ha fallito».
3Più bugiarde le otto vittorie di fila o il 5-1 che la Juve ha beccato dal Napoli?
«Il 5-1. La Juve resta una delle squadre più forti del campionato: se vinci otto volte senza subire gol, non è un caso. E’ più un caso prenderne cinque dal Napoli».
3Si aspetta più un’avversaria arrabbiata o scossa psicologicamente per quando accade in campo e fuori dal campo?
«La Juve reagirà, subito: contro di noi saranno incazzati neri e vorranno rifarsi. Anche per la sconfitta dell’anno scorso».
Cosa insegna quell’1-0?
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«Vittoria pesante, ma gli anni prima, quando abbiamo pareggiato, avevamo giocato molto meglio. Vuol dire che con la Juve devi concentrarti anzitutto sul risultato: se giochi bene ti senti bene in campo, ma con squadre così non è sempre solo il bel gioco che ti fa vincere».
3 In Olanda la chiamavano “wavebreaker”, frangiflutti: l’onda più pericolosa della Juve?
«La qualità di Di Maria, la velocità di Chiesa».
3Più dura senza Koopmeiners, squalificato?
«Per noi Teun è fondamentale, ovunque gioca. E con la Juve è sempre meglio avere i più forti».
3 Come vede Maehle mediano? «Mai visto correre così, ha sempre la forza di accelerare e attaccare: gamba straordinaria, per giocare in quel ruolo».
Io sono il frangiflutti? Le onde più pericolose della Juve: la qualità di Di Maria e la velocità di Chiesa
Saranno furiosi In Italia la cosa più bella che c’è è battere i bianconeri. Ma restano tra le squadre più forti del campionato e vorranno reagire subito
3Dunque come arrivate a Torino? Pericolo euforia o testa più libera?
«Con la testa libera mai. Hanno la furbizia di saperti aspettare, si abbassano e ti lasciano giocare. Non a caso spesso vincono, come si dice?, di corto muso: se non li attacchi bene, in contropiede ti ammazzano. Ma ora l’Atalanta è più concreta, equilibrata: dobbiamo saperli rispettare, ma senza aver paura di continuare a cercare il nostro gioco, per vincere. Si può giocare per vincere senza essere presuntuosi, no?».