La Gazzetta dello Sport

Minoli «È UN’OCCASIONE DI RINASCITA, MAGARI CON CONTE»

Il giornalist­a e conduttore di “Mixer” tifa da sempre Juve: «Nei momenti bui diamo storicamen­te il meglio, ora si volta pagina»

- Di Elisabetta Esposito ROMA IL PERSONAGGI­O

La maxi penalizzaz­ione non sembra averlo scosso. Anzi. Giovanni Minoli riesce persino a vederne i lati positivi. Tifosissim­o della Juve, il giornalist­a - da poco tornato su Rai 3 con Mixer – Vent’anni di television­e - ammette candidamen­te: «Quando ho saputo dei 15 punti non mi sono nemmeno sorpreso troppo, ho pensato a un’occasione di rinascita».

3Ci spieghi meglio.

«La Juve nelle difficoltà dà storicamen­te il meglio. E poi credo che il calcio sia andato troppo oltre, ora si sta riassestan­do su nuove logiche. Se verrà confermato il -15 saremo costretti a ripartire dai giovani, con un allenatore da un milione di euro e non da 7. Ma non è una cosa così negativa: sarà un bel bagno di umiltà e rigenerazi­one».

3 Che idea si è fatto della vicenda giudiziari­a?

«Ho letto cose brutte, brutte, brutte. È una vergogna tale... Del resto era tutto scritto nelle stelle con la partenza di Marotta: se n’è andato perché aveva già capito come sarebbe andata a finire. Sono diventate persone discutibil­i, con risultati zero. A che cosa è servito Ronaldo alla Juve? Il suo arrivo ha segnato la fine della squadra, è stato ucciso persino Dybala che adesso sta facendo il fenomeno nella Roma. Una scelta assurda».

3Perché è stata fatta?

«Per vanità fuori controllo. È stata una decisione che ha avuto effetti collateral­i pesanti, lo vediamo chiarament­e in queste ore. Chi ha voluto Ronaldo ha assassinat­o la Juventus».

3E adesso che succede?

«Vorrei ripartire da Conte. Io sono stato e resto contiano fino alla morte. Ha una determinaz­ione feroce. Avete sentito le dichiarazi­oni da Londra? Gli manca la famiglia a Torino... Poi a lui certe sfide piacciono da morire. D’altronde la Juve che ha vinto era quella di Marotta e Conte, quella che ha perso era di Agnelli, Paratici, Nedved e Allegri. Questa è la verità».

3È un po’ preoccupat­o?

«La Juve nella sua storia ha fatto tutto: ha vinto, è arrivata ottavanona, è andata in B. Non c’è da preoccupar­si, c’è da stare male, è una cosa diversa». 3Parallela­mente alle vicende giudiziari­e c’è una Juve che ogni domenica va in campo. «No, c’è una Juve che non c’è, non ha gioco. Spero che la pesante sconfitta con il Napoli serva di lezione, perché se uno guarda alle vittorie precedenti erano tutti 1-0 all’ultimo minuto... Un tipo di culo che non può durare tutta la vita. Contro i ragazzi

di Spalletti si è vista bene la differenza tra una squadra che ha un gioco e una che non ce l’ha».

3 Colpa di Allegri, dei giocatori?

«È complesso, è un discorso che riguarda tutti. Il caso stipendi/ plusvalenz­e si riflette dappertutt­o e psicologic­amente era una batosta anche prima della penalizzaz­ione. Credo che la metà dei giocatori di oggi vorrebbero non essere alla Juve, cosa mai accaduta prima. In passato, anche quando siamo andati in B, i calciatori avevano il desiderio di vestire questa maglia».

3Un

calciatore che le piace? «Di Maria è un grandissim­o campione, ma l’anno scorso con noi si è allenato per il Mondiale. Si vedeva, giocava cinque minuti... Infatti in Qatar è stato un padreterno. Pogba poi non l’abbiamo ancora visto. Abbiamo comprato uno che era già malato evidenteme­nte. È tutto misterioso».

Lo scudetto lo vince il Napoli?

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«Ma sì, speriamo. È una squadra che mi fa un’enorme simpatia e penso che farebbe bene al calcio: un campionato in cui vincono sempre le stesse squadre è un campionato che non c’è».

3 Dei nuovi vertici societari che cosa pensa?

«Credo che John Elkann voglia vendere. Adesso non è il momento, ma penso che l’obiettivo potrebbe essere quello».

Su Ronaldo Chi lo ha voluto ci ha ucciso. Ora paghiamo il prezzo di un acquisto fatto per vanità

3Negli

anni di Mixer ha intervista­to tanti sportivi, da Rossi a Falcao. Il più interessan­te? «Gianni Agnelli. Era un analista di calcio di alto livello. Mi raccontò di aver chiamato Boniperti per parlargli di un giocatore (e qui Minoli imita alla perfezione l’Avvocato, ndr): “Boniperti, mi hanno segnalato un giovane che sembra eccezional­e, dagli un’occhiata. Si chiama Maradona”. E Boniperti: “Con quel nome che sembra una bestemmia, se fosse qualcuno lo saprei”... Beh, Maradona alla Juve non sarebbe stato male».

Su Allegri Non vedo alcun tipo di gioco, spero che la batosta di Napoli ci serva di lezione

Il calcio si sta riassestan­do su nuove logiche, noi possiamo puntare sui giovani

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AFP Spurs Antonio Conte, 53 anni, ha allenato la Juve dal 2011 al 2014

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