Napoli una fuga da record
ANCHE LA SALERNITANA COSÌ GIRA A 50 PUNTI E VA A +12 SUL MILAN
Di Lorenzo e Osimhen abbattono il muro della Salernitana Solo Juve e Inter nella storia hanno chiuso meglio l’andata
Quando sull’Arechi comincia una sorta di diluvio e pensi che possa apparire persino un’arca, per il Napoli si rivedono i fantasmi della Cremonese e di quell’inusitato pareggio di Felix nel finale, che martedì è costata l’eliminazione in Coppa Italia ai rigori. Sì perché la situazione meteorologica era molto simile e a volte i cattivi pensieri diventano avversari in più da battere. Ma il Napoli di campionato è un’altra squadra, sa aspettare con pazienza il momento per far saltare il bunker della Salernitana che difende in 11, poi raddoppia con il suo grande centravanti e controlla in apparente facilità una gara che semplice non era. Arriva così la vittoria numero 16 in campionato e la capolista gira alla fine dell’andata con 50 punti, terza squadra a riuscirci dopo Juve e Inter che vinsero quei rispettivi campionati. Ma ciò che conta è che la fuga della Banda
Spalletti assume proporzioni sempre più importanti e mette ulteriore pressione alle milanesi che domani e martedì saranno costrette a vincere per non perdere ulteriore terreno.
Cinquanta come… I punti di questa cavalcata sinora quasi perfetta degli azzurri. Cinquanta come anche i gol di Victor Osimhen fra Ligue 1 e Serie A che mettono ulteriormente in mostra questo centravanti portentoso che sta segnando con una continuità spaventosa. In pratica da quando, in ottobre, è rientrato dall’infortunio ha segnato più di un gol a partita. Significa che scendere in campo con lui è come partire 1-0. Non è poco per una squadra che già gioca un calcio bello e sostenibile e sta meritatamente lassù, attualmente irraggiungibile. E comunque chi sperava che l’infortunio di Coppa Italia potesse costituire un problema, almeno sotto il profilo mentale, per gli spallettiani è rimasto deluso: impeccabile la maniera in cui la squadra ha gestito il derby. Perché è vero che la Salernitana ha pensato solo a difendersi, passando al 4-5-1 con le due linee strette, davanti alla propria area, hanno retto bene l’urto sino alla fine del tempo. E spesso anche Piatek si abbassava sotto la linea della palla, rendendo il possesso
– o meglio strapossesso, quasi il 75 per cento – sterile perché a volte lento e prevedibile nelle traiettorie.
Calma e gesso Il Napoli nel primo tempo ha tirato meno del solito verso la porta di un Ochoa comunque brillante su una girata di Osimhen, ma ha saputo mantenere la calma dei forti, anche quando non trovava spazi per verticalizzare. Decisivi sono risultati i movimenti del capitano Di Lorenzo e di Anguissa, quelli che fisicamente stavano meglio e hanno saputo andarsi a trovare spazi lontano dai loro luoghi abituali. Già perché la Var annulla correttamente un bel gol di Osimhen. Ma proprio in quell’azione, poco dopo la mezz’ora, il Napoli capisce come deve far male a questa Salernitana che dopo Bergamo non può permettersi disattenzioni. Zielinski nella trequarti, vede Di Lorenzo, che da mezzala sinistra lancia di prima Osimhen, che ha un piede davanti a Lovato e conclude con un sinistro che fulmina Ochoa. Corretto l’annullamento ma ora i ragazzi di Spalletti capiscono che è con questi “dai e vai” di cestistica concezione che devono far breccia. E proprio al tramonto del primo tempo ecco Anguissa che da mezzala destra ritroviamo ala sinistra, chiedere il triangolo a Mario Rui, delizioso nella sua verticale di destro, che non è il suo piede. Il camerunese dalla linea di fondo crossa teso e forte e dall’altro lato arriva l’attaccante, pardon il terzino Di Lorenzo a chiudere in gol.
Uno-due micidiale Dopo la pioggia, il gol napoletano spegne l’entusiasmo dell’Arechi e nella ripresa la capolista sente l’odore della preda e piazza il micidiale 2-0, in pratica il soli 4’ con l’intervallo di mezzo. Stavolta il guizzo è di Elmas che parte da sinistra e si accentra per sferrare un gran destro che si stampa sul palo: palla in campo e Osimhen puntuale come un orologio segna il suo gol n. 13 in campionato. Partita chiusa e Napoli che nasconde la palla agli avversari. Nicola prova qualche cambio e passa anche al 4-2-3-1. Ma i numeri di un sistema non fanno atteggiamento. Nel senso che i granata rimangono bassi e l’unica occasione vera parte da un disimpegno errato della terza linea azzurra, con Piatek prontissimo al tiro che trova un febbricitante e reattivo Meret che devia giusto sul palo ed evita ai suoi un finale complicato. Ora tocca a Mourinho riprovarci: il resto d’Italia fuori Napoli tifa per lui.
La chiave tattica Decisivi i movimenti di Anguissa da mezzala destra ad ala sinistra
Granata timidi Nicola di nuovo in panchina. La Salernitana ha avuto un’occasione sola con Piatek