SUPEREROE OSIMHEN Victor urla: «Andiamo avanti, Napoli!»
Il bomber è protagonista anche sui social: «Una brillante prestazione di tutti»
Carnevale si avvicina e a Napoli c’è soltanto una maschera che andrà per la maggiore: semplice, nera, utile per coprire gli occhi ma anche a proteggere le zone più delicate del cranio. Quelle che Victor Osimhen si è rotto in diversi punti nello scorso campionato in uno scontro con Skriniar, dal quale molti temevano non tornasse più come prima. E invece eccolo qui Victor il terribile, dominatore delle aree di rigore e della classifica marcatori della Serie A: 13 gol in 15 presenze, 11 nelle ultime 10 giocate. Devastante, immarcabile, letale. Ecco perché la maschera di Osimhen sarà la più venduta: nessun supereroe fa sognare così Napoli e i suoi figli in questo momento storico. Un Napoli che ieri ha riscritto la storia, chiudendo a 50 punti il girone di andata e cancellando il primato del 201718, quando con Sarri si virò a 48. «Ma ora c’è da farne altri 50 – ha ribattuto il tecnico Spalletti –: 50 punti sono tantissimi, è giunta l’ora di fare i complimenti a questi ragazzi. È sintomo di qualità, di forza mentale, di tantissime cose che la nostra città merita, siamo in sintonia». Poi, quando gli si chiede dello scudetto, Spalletti prova a sgonfiare l’entusiasmo: «Voi (riferito ai giornalisti, ndr) è giusto che ne parliate. È un’occasione irripetibile e bisogna comportarsi di conseguenza. Non dobbiamo disperdere le possibilità che abbiamo, restando umili e tranquilli. Se devo fare il nome di un singolo? Dico Meret: la sua parata è stata eccezionale dopo una partita a guardare. E in settimana ha avuto la febbre…».
Da leader Giusto così, ma poi diventa complicato non esaltare questa squadra e i suoi eroi. Come, appunto, Osimhen, quel centravantone che a detta di Spalletti ha ancora margini di miglioramento e un futuro da top assoluto. Intanto a Napoli è il nuovo re, finalmente costante nelle prestazioni e mentalmente sempre dentro la gara, non più nervoso e sbracciante, ma convinto e arrembante quando c’è da inseguire un pallone in profondità o salire in cielo per schiacciare in rete un traversone dalle fasce. Anche ieri Victor ha messo a nudo i limiti degli avversari, nonostante l’acquazzone e il campo pesante, non proprio il meglio per le sue caratteristiche da duecentometrista. Il gol è arrivato in apertura di ripresa, da nove vero: rapace nel catapultarsi sulla palla vagante respinta dal palo e a infilare Ochoa. Prima, nel primo tempo, Victor era anche riuscito a sbloccare il match, ma un tallone in fuorigioco gli ha negato la gioia del gol che avrebbe stappato in anticipo la gara. Ma Osi ormai sa aspettare il suo momento, non gesticola, non dà segnali di insofferenza: predica calma, sorride, alza il pollice anche quando una palla arriva sbagliata. Ha messo i panni del leader dopo quelli da supereroe e adesso non intende fermarsi. «Brillante prestazione di tutti. Dio è il più grande!Andiamo avanti Napoli!» il suo commento ieri sui social.
Senza limiti Il nigeriano è stato devastante nonostante l’acquazzone e il campo pesante
Maturazione È all’11° gol nelle ultime 10 partite: non più nervoso e agitato, ora è sempre decisivo
Pensare in grande
Victor è un uomo in missione, ha scelto Napoli per crescere e imporsi anche a livello internazionale, ha dovuto aspettare tre stagioni per essere appieno il volto dei sogni dei napoletani. Ma in barca a qualunque rito scaramantico, Victor non si nasconde e punta in alto, come annunciato ai microfoni della radio ufficiale qualche giorno fa: «Puntiamo allo scudetto, ne parliamo da inizio anno anche con Spalletti. Faremo di tutto per tenere alto il nostro livello in Italia e in Champions, vogliamo alzare un trofeo e festeggiare con la nostra gente». Victor non ha paura di niente e sogna di accostare il suo nome a quello del mito Maradona.