Quel buco lasciato da Milan Non basta l’addio a Dumfries: ora tremano pure altri big
Lo slovacco poteva portare 50 milioni Brozo e Bastoni sono sacrificabili Scalvini è il sogno
Nella più probabile ipotesi di un doloroso addio a parametro zero a giugno, ma pure se il Psg dovesse accontentare le richieste interiste in questo gennaio, il parigino Milan Skriniar lascerà dietro di sé un bel buco da riempire. La voragine è tecnica, vista la difficoltà nel reperire un difensore all’altezza dello slovacco, per di più in questo periodo di rubinetti chiusi. Ma la voragine è anche nei conti, visto che era comunque di 50 milioni l’offerta recapitata dai francesi il 22 agosto. Quella cifra persa andrà recuperata, se non tutta almeno in parte, nelle prossime sessioni. La cessione di un primo big è stata già posticipata la scorsa estate e dovrà comunque completarsi entro il 30 giugno per ragioni di bilancio: l’indiziato per questo iniziale addio è Denzel Dumfries, in odore di Premier. Il caso dell’olandese, però, è solo un’eredità del passato e prescinde dai movimenti attorno a Skriniar. Anzi, le conseguenze della fuga dello slovacco potrebbero essere ben più profonde e portare sull’uscio un altro peso massimo la prossima estate. È uno scenario che può pur sempre cambiare nelle altalene del mercato, ma è una eventualità ben presente nella testa dei dirigenti, costretti a un bagno di realismo. Soprattutto perché servirà racimolare denaro per la ricostruzione della difesa.
Sacrifici e obiettivi
Tutto sarà deciso dalle eventuali offerte che pioveranno sul tavolo dei ne
razzurri, ma l’Inter intende scavare per precauzione una trincea attorno a Nicolò Barella: il centrocampista azzurro è l’ultimo dei big a cui si vorrebbe rinunciare. Rispetto al cagliaritano, Lautaro Martinez è sicuramente più “sacrificabile”, ma anche nel caso dell’argentino prevale un atteggiamento protettivo. In un attacco formato da un arzillo quasi 37enne come Dzeko, a cui si aggiungono i dubbi su Correa e un prestito come Lukaku, il Toro è l’unica vera certezza per il futuro. Per questo, vista anche l’esplosione di Calhanoglu da regista, l’Inter ascolterà volentieri eventuali club interessati a Brozovic. Senza scordare Alessandro Bastoni, in scadenza 2024 e con un rinnovo ancora da impostare. Solo dopo, con nuovo ossigeno, l’Inter potrà guardare oltre e inseguire i suoi obiettivi, dal più ambizioso al più pratico. Il gioiellino Giorgio Scalvini è il preferito per il dopo-Skriniar, ma i 40 milioni richiesti dalla Dea sono una
montagna da scalare: si cercherà una chiave per una complessa trattativa, aggiungendo almeno un giocatore gradito a Gasp. I dirigenti nerazzurri sono, comunque, convinti di poter tenere l’asticella ancora alta grazie alla creatività mostrata fino ad ora, magari con prestiti delle big del Continente o con occasioni sparse tra i giocatori in scadenza. Ad esempio, Chris Smalling non ha ancora deciso se restare nella Capitale, ma l’Inter con lui vorrebbe ripetere il blitz che già fece con Mikhitaryan. Per Rodrigo Becao dell’Udinese, scadenza 2024 e pallino interista di lunga data, bisognerebbe spendere circa una decina di milioni. Qualcosa di più per un altro obiettivo tornato nel mirino: Tiago Djalò del Lille, portoghese classe 2000 ed ex Primavera del Milan, era già trattato d’estate.