La grande occ Asione
E MOLTO PIÙ DI UN OTTAVO TROVEREBBERO DJOKOVIC SOLO IN FINALE
L
e porte del paradiso si schiuderanno al tramonto australiano, quando in Italia saranno le nove del mattino. La rivincita odierna dei quarti di un anno fa, quando Tsitsipas recise di netto le ali di Sinner impedendogli di spiccare il volo e convincendolo così ad accelerare sulla rivoluzione tecnica da Piatti a Vagnozzi, non rappresenta soltanto un test per valutare se la distanza tra Grecia e Italia si è finalmente ridotta, ma offre anche ai due sfidanti l’opportunità di avvicinare davvero l’aria rarefatta di una vittoria Slam. Gli Australian Open, per collocazione in calendario e condizioni ambientali, hanno sempre riservato sorprese, ma questa volta lo spicchio di tabellone in cui fin qui Stefanos e Jannik si sono fatti largo ha voluto aprirsi completamente ai sogni: degli otto eroi rimasti da quella parte, nessuno ha mai disputato una finale a Melbourne e solo l’Apollo di Atene, in carriera, è riuscito a spingersi all’ultimo atto di uno Slam, il Roland Garros 2021, perdendo da Djokovic. Insomma, il sesto confronto diretto fra Tsitsi e la Volpe Rossa, peraltro uno dei match più attesi e tecnicamente più affascinanti di tutto il torneo, può davvero cambiare la vita agonistica del vincitore, che avvertirebbe alle spalle il vento forte della grande occasione, Djokovic permettendo: ma lo troverebbero solo in finale. Per questo, l’aspetto psicologico potrebbe impattare sulle prime schermaglie della contesa, con Tsitsipas, ancora imbattuto in stagione, accompagnato pure dalla pressione della corsa al numero uno: se dovesse alzare il trofeo, infatti, sarebbe il nuovo re della classifica. A parole, un orizzonte che non lo scuote ed anzi lo stimola: «Il 2023 porterà grandi sfide nel tennis, tra i più giovani, noi e i più vecchi. Ma io ci sono. Sono pronto per respingere tutti gli assalti. Per la partita con Sinner, non faccio previsioni, anche se chiaramente esistono i favoriti. Tutto dipende da me, perché se la testa e le gambe non funzionano perdo con tutti. Non mi aspetto regali, sono io che devo crearmi delle opportunità andando oltre i miei limiti. Jannik sarà sicuramente più pronto rispetto a un anno fa, ma anch’io ho più armi».
Volandri Nonostante continui ad aleggiare sul torneo la grande anima del Djoker, non c’è dubbio però che il sovvertimento sia cominciato e faccia rumore: dopo 20 anni di Big Three, sta per arrivare l’era degli Slam in condivisione plurima, con tanti potenziali contendenti. Nei meandri di questa opportunità, Sinner può insinuarsi con validissimi argomenti, secondo i pronostici del capitano azzurro di Davis Filippo Volandri: «Il match con Tsitsipas è importante non solo per il valore della partita in sé, ma perché può dirci dove è arrivato Jannik. Finalmente si è preparato senza
I pareri Secondo tre esperti il giovane azzurro può battere il greco e puntare al vertice negli Slam
Alle 9 la rivincita del 2022 in una parte di tabellone in cui nessuno è mai arrivato al match che assegna questo Slam
intoppi fisici e così ha potuto assorbire completamente il lavoro di Vagnozzi e Cahill. Possiede le qualità tecniche e caratteriali per essere uno dei top player di questa rivoluzione, che ormai è in atto almeno dalla metà della scorsa stagione. È vero, resta Djokovic con la sua grandezza, ma abituiamoci all’idea che nei prossimi anni ogni Slam potrà essere vinto da un giocatore diverso».
Nargiso Un’opinione che Diego Nargiso, vincitore di Wimbledon juniores nel 1987 e oggi coach e opinionista tv, condivide solo in parte: «Al momento. credo che Alcaraz e Rune possano aspirare a vincere più degli altri. Ma non si ripeterà più un dominio in stile Big Three, sicuramente il ventaglio dei possibili protagonisti Slam si allargherà, lo stiamo già vedendo in Australia con l’esplosione di una nidiata di nuovi americani, ad esempio. In questo contesto, Sinner si ritaglierà un ruolo importante, tecnicamente il suo percorso è ancora in divenire e i margini di miglioramento sono notevoli, e poi mentalmente ha la solidità di chi vuole arrivare più in alto possibile. Per questo guarderò con molta attenzione al match con Tsitsipas, è un esame importante per lui, anche in prospettiva».
Lorenzi Paolo Lorenzi, numero uno d’Italia nel 2016 e adesso vicedirettore degli Internazionali, si spinge addirittura oltre: «Per me, quest’anno Jannik giocherà una finale Slam. Se rimarrà in salute, avrà a disposizione un anno in più di lavoro con due eccellenti allenatori e la continuità di risultati gli darà ulteriore consapevolezza. Se la gioca anche con Tsitsipas in Australia, sarà una partita intensa, di grande significato per entrambi, considerato il tabellone. Finalmente potranno cavalcare la rivoluzione, che a dire il vero è arrivata addirittura più tardi di quanto mi aspettassi». Ma sul trono c’erano dei giganti...