CURTONI Un podio tira l’altro «Tutto merito della serenità»
Elena 3a in discesa. Goggia fuori: nulla di grave. Oggi superG
Altro che quarta colonna, Elena Curtoni è sempre più una garanzia. Nella seconda discesa di Cortina firma il terzo podio stagionale e conferma una curiosa predisposizione a fare risultato quando Sofia Goggia fa prendere un coccolone a tutti. Ma se la vittoria dell’anno scorso in superG a Cortina e quella di quest’anno in discesa a St. Moritz erano quasi finite nell’ombra per via degli infortuni della bergamasca, questa volta Elena si prende tutto il palcoscenico - Sofia scivola dopo 50”, ma senza danni - e centra un terzo posto di grande peso specifico, su un’Olympia spazzata dal vento e ridotta a poco più di un minuto.
Reduci Ilka Stuhec e Kajsa Lie, reduci da lunghissimi stop, festeggiano davanti a Elena: lei, che per via di due infortuni nel 2017 astragalo e malleolo della gamba sinistra in primavera, crociato e menisco del ginocchio destro in autunno - ha perso due anni nel momento in cui la carriera stava decollando; lei che è un’artista nell’anima - adora disegnare - e che dalle nozze del maggio 2021 col velista Nicolò Robello sembra aver trovato una nuova serenità, ora si coccola il centesimo che la tiene sul podio e guarda al superG di oggi, dove ripartirà la battaglia per la leadership di specialità con Gut-Behrami e Brignone (ieri a riposo). Sullo sfondo i Mondiali: mai come quest’anno la 31enne valtellinese sembra pronta a prendersi le soddisfazioni che i grandi eventi finora non le hanno dato. «I Mondiali sono un obiettivo concreto ma non voglio pensarci troppo - dice -. Per me ogni gara è un’opportunità per dimostrare a me stessa quanto valgo. Sono contenta perché sono riuscita a fare un passo in avanti in discesa, l’anno scorso avevo sciato bene nella pre-stagione ma poi non ero riuscita a concretizzare. La discesa olimpica (5a, ndr) mi ha sbloccato. La mia carriera è stata alla ricerca di questa costanza, sono contenta di averla trovata. Tecnicamente la progressione è continua ma la differenza la fa la serenità, la gestione della parte fisica. Mi conosco meglio e metto in pista ciò che è meglio per me».
Il gruppo élite - Bassino, Goggia, Brignone - è una specie di marchio. Le tre punte azzurre godono di qualche vantaggio in più (un tecnico di riferimento a testa, possibilità di personalizzare gli allenamenti) che Elena non ha. «Sì, sono la comparsa… - scherza -. Del resto ho la sfortuna di essere capitata nel periodo delle tre italiane più forti di sempre. Loro sono nella squadra élite e io no, qualcosa di diverso ci sarà. Ma va bene così, vado avanti per la mia strada».