«Ora giochiamo molto bene Hojlund è un top e crescerà»
La Dea ha segnato 20 reti nel 2023 «A Torino devi venire per vincere: un gol prima o poi lo prendi...»
Se per l’Atalanta era un test Champions, il verdetto è rinviato. Ma a Gian Piero Gasperini va benissimo così, non ha fretta di capire dove potrà arrivare la sua squadra a fine stagione. Non ha fretta di dirlo, soprattutto: «A inizio stagione non sapevamo qual era il nostro traguardo. Oggi la classifica è buona ed è ancora tutto da giocare: è chiaro che ci terremmo a giocare la Champions, ma questo è un campionato strano e non lo dico per nascondermi. Strano anche perché quando vengono tolti punti in classifica strada facendo, non è mai un bel segnale per il calcio. Comunque ora giochiamo bene: per capire per quale obiettivo potremo correre, aspettiamo ancora qualche partita».
Che numeri Magari qualche altro scontro diretto con quelle che corrono ai piani più alti: contro le prime cinque in classifica più la Juve la Dea ha fatto cinque punti (tre con la Roma, più i pareggi contro il Milan e quello di ieri), ma non considerare più una big la Juve, a prescindere da quanto la penalizzazione falcerà le sue ambizioni, sarebbe “antistorico”. E la storia racconta che contro i bianconeri l’Atalanta non perde da sei partite (due vittorie e quattro pareggi), evento che non si verificava da sessant’anni, tra il 1963 e il 1966. E dice anche che la squadra di Allegri aveva vinto senza prendere gol tutte le ultime cinque partite allo Stadium in campionato. Ieri ha rischiato anche di perdere, beccandone tre. E potevano essere di più. Un attacco da far paura, non solo per modo di dire: nel 2023 la Dea ha segnato 20 gol considerando tutte le competizioni. Gasp allena il vice capocannoniere del campionato, Ademola Lookman, 11 gol in 19 partite in A, ieri 5° e 6° in questo gennaio d’oro (compresa la Coppa). Allena Rasmus Hojlund, «che ha solo 19 anni ed è destinato a crescere ancora tanto, ha un potenziale incredibile». Allena Jeremie Boga, «e anche lui è abbastanza veloce... Diciamo che è un tridente più che discreto».
Crescita Diciamo anche che in passato avere numeri offensivi così consentiva di pagare un po’ meno certe concessioni difensive. Oggi pesano ancora abbastanza, «infatti abbiamo preso due gol nel primo tempo dopo aver perso due palle semplici. Ma stasera c’è stata una testimonianza di una grande crescita rispetto all’inizio del campionato, dovuta a gente che era già qui con noi, con l’aggiunta della freschezza dei nuovi. Se vieni a Torino a difenderti prima o poi il gol lo prendi, quindi devi venire qui cercando di segnare». Appunto.