La Gazzetta dello Sport

BALDANZI «Sono arrogante soltanto in campo L’Empoli è casa mia»

- Di Fabio Bianchi

I suoi modelli «Studio i più forti nel mio ruolo, cerco di apprendere. Tra chi mi piace di più c’è Dybala»

Il baby toscano aspetta l’Inter «A San Siro senza pressione Con Zanetti cresco felice, ma sogno Klopp»

Nel ristretto panorama degli Under 23 del nostro campionato, Tommasi Baldanzi occupa di sicuro un posto in prima fila. Tre gol in 9 presenze, posto quasi fisso grazie al “pollice” verde di Zanetti.

3Baldanzi, già tre gol e tanti elogi. Se l’aspettava di partire così forte?

«Sicurament­e no, al mio primo anno di A. Sono contento perché è stato davvero un bell’inizio, ma ora c’è una seconda parte dove dobbiamo continuare a far bene, sia io che l’Empoli».

3La chiamata in Nazionale è stata la ciliegina. Ci racconti come l’ha vissuta...

«Gran bella esperienza. Uno stage di due giorni, con tanti giovani. Abbiamo respirato l’aria di Coverciano. Ma senza tensione, perché c’era il pathos della maglia azzurra dei grandi, ma nello stesso tempo è sembrato di essere nella succursale dell’Under».

3 Essere nato dalle parti di Empoli, uno dei migliori club per crescere baby talenti, l’ha aiutata?

«Sì, perché ho sempre giocato qui da quando son piccolo. Vero, l’Empoli dà sempre la possibilit­à a noi giovani di crescere e mostrare le qualità in campo senza troppa anticamera. Felicissim­o di giocare in A con la squadra con cui son cresciuto».

3E forse non le poteva capitare un tecnico migliore di Zanetti per i primi passi nel grande calcio.

«Mi sto trovando molto bene con lui, ha un occhio particolar­e con i giovani ma anche con i più esperti. È molto bravo a tenere il gruppo unito e a preparare le partite. I risultati lo dimostrano, speriamo di continuare così».

3Ma ora c’è l’Inter. Come vede questa sfida? «Dura. Penso che l’Inter sia una grande squadra e esprima un gran calcio. Se mi avesse chiesto una settimana fa chi mi ha impression­ato, avrei detto solo Napoli, per quanto è forte e per come gioca bene. E Kvara è un giocatore incredibil­e. Ma dopo il derby di Supercoppa dico anche l’Inter, che è tornata a livelli altissimi e con un gran gioco. Per noi è una partita importante per vedere anche a livello siamo arrivati. È una specie di esame di maturità. Vedremo di provare a fare una grande partita».

3 San Siro, palcosceni­co difficile. A proposito, da baby come sta gestendo la pressione?

«Sincero? Molto bene, perché quando vado in campo sono molto sereno, dimentico ogni cosa, e penso solo a giocare e centrare gli obiettivi». 3Il

suo allenatore della Primavera, Buscé, con cui ha vinto il campionato, dice che lei è dottor Jekyll e mister Hyde: timidissim­o fuori e un leone in campo. Vero?

Ride. «Non sono timido, ma è vero che preferisco tirar fuori il carattere in campo. Diciamo che l’arroganza me la tengo per quando gioco». 3Buscé

ha detto anche che è sempre stato un ragazzo prodigio, ma aveva bisogno di credere nei suoi mezzi. Adesso ci crede?

«Si certo, credo molto nei miei mezzi, ma credo anche che Buscè mi abbia dato una gran mano a crescere, sull’aspetto tecnico ma soprattutt­o caratteria­le».

3Coi

piedi nessun problema: li ha più buoni del 70% almeno dei giocatori di A. Ma il fisico... Cosa fa per irrobustir­si?

«Sto lavorando molto in palestra, sia prima che dopo l’allenament­o perché devo mettere su qualche chilo e muscoli».

3 Insomma, quella botta di Ceccherini che le ha fatto perdere un po’ di gare qualcosa le ha insegnato?

Ride. «Sì, li ho capito che dovevo lavorarci su per irrobustir­mi e farmi rispettare in A».

3 Centrocamp­ista offensivo, trequartis­ta, seconda punta... Lei che ruolo sceglie? «Preferisco trequartis­ta, perché trovo un po’ più di spazio tra le linee. Ma posso ricoprire gli altri ruoli. Cerco comunque di fare il meglio dove mi vuole il mister».

3Si

«Non ho un modello principale, studio i giocatori più forti nel mio ruolo e cerco di apprendere. Dybala è uno di quelli che mi piace di più».

ispira a Dybala, vero? 3Sogno nel cassetto?

Si guarda intorno, dove c’è l’a.s. Luca Casamonti, come se chiedesse il permesso. «Mi piacerebbe un giorno essere allenato da Klopp, per me uno dei più grandi tecnici in assoluto. Resterà un sogno perché siamo a un livello troppo alto. È già bello giocare e crescere a casa mia».

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