La Gazzetta dello Sport

PIOLI consigli antic

- Di Marco Fallisi

Va gestita la precarietà della vittoria, il pericolo più grande per un gruppo inesperto

l primo consiglio di Arrigo Sacchi per Stefano Pioli contiene una parola che oggi sembra tanto, troppo lontana dagli orizzonti del Milan: trovatela voi, non è difficile. «Pioli creda in sé stesso. Solo così riuscirà a essere convincent­e e a tornare uno stratega da scudetto».

Sacchi, il Napoli dista 12 punti, il ko nel derby di Supercoppa brucia e la Lazio che domani ospiterà i rossoneri, battendoli, può avvicinars­i a -1. Si può ancora parlare di scudetto?

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I

«Il campionato non è chiuso. E il Milan ha dimostrato che con le motivazion­i, lo spirito di squadra e il gioco si può lasciare tutti a bocca aperta».

3 Oggi, però, a stupire è l’involuzion­e

della squadra. Che cosa sta succedendo?

«I ragazzi che avevano sbalordito oggi sono “caduti” nella normalità. Qualche infortunio di troppo, qualche risultato negativo maturato in maniera inaspettat­a e poi la mancanza di esperienza in un gruppo in cui quasi nessuno aveva mai vinto prima dell’anno scorso... E la squadra ha iniziato a sottovalut­arsi, a perdere certezze. Oggi in campo il Milan non è più un collettivo: squadra lunga, movimenti senza armonia. Avete visto il primo gol dell’Inter nel derby? Calabria va a raddoppiar­e su Lautaro, dove c’è già Kjaer, e si perde Dimarco che segna. Errori come questo sono errori di testa, che la dicono lunga sul momento del Milan».

3 Lei ha appena descritto l’errore di un singolo...

«Ma il singolo sbaglia quando in campo si sente solo. In un collettivo che funziona si difende attivament­e insieme e si attacca insieme, uniti da quel filo invisibile che è il gioco. Ma se il filo è a cinquanta metri da te...».

3 È questo l’aspetto primario da recuperare?

Stefano torni a pensare a come avere il dominio del gioco: lo scudetto lo ha vinto così

Ritrovi fiducia in sé e nel Milan senza tatticismi E se c’è da tenere fuori qualcuno... L’ex tecnico: «Il momento è difficile, punti su chi è in grado di gestire il peso»

«Senz’altro. Il gioco costa idee e lavoro, non denaro. Il Milan l’ha dimostrato facendo quello che nessuno in Italia fa: ha vinto con i conti in ordine perché Pioli ha costruito un gruppo mosso dalle idee, dalla generosità, dalla modestia e dalla volontà. Nel suo Milan c’era sinergia, comunicazi­one».

3 E adesso?

«Pioli deve gestire la precarietà della vittoria, che è il pericolo più grande, specialmen­te per un gruppo giovane come il suo. Temevo che questo momento sarebbe arrivato...».

3Lo scudetto è stato il primo trofeo anche per Pioli. La precarietà del successo sta giocando un brutto scherzo anche a lui? «Deve ritrovare fiducia nelle proprie idee, senza lasciarsi andare ai tatticismi. Prendete il 2-2 con la Roma: a un certo punto ho avuto l’impression­e che si sia fatto prendere dalla paura. Ha inserito Gabbia, e poi altri giocatori

difensivi, e si è portato la Roma in area. Se vuoi che i giocatori ti seguano, devi essere molto convincent­e. Pioli lo ha toccato con mano, torni a pensare a come avere il dominio del gioco: lo scudetto lo ha vinto così».

Il Milan soffre anche per il calo di alcuni big, come Hernandez.

«Io dico sempre: devi usare la persuasion­e, e se non riesci la percussion­e. A volte lasciare fuori chi non rende come dovrebbe può far bene anche al diretto interessat­o. Chi è intelligen­te capisce, e Pioli sa con chi può funzionare una scossa... Ricordiamo­ci che il calcio è nato come uno sport di squadra offensivo: pensare che basti difendersi e che il singolo risolva tutto è un errore. Squadra che vince si cambia, eccome: è quando una cosa funziona che va corretta».

3Passiamo al fronte opposto: una terapia d’urto con il panchinaro De Ketelaere può funzionare?

«Il momento è difficile, io punterei su quei giocatori che sono in grado di gestire il peso particolar­e di questa fase».

3Quanto conta la presenza di Maldini a Milanello in momenti così?

«Molto, moltissimo. Paolo incarna il club con il suo stile, le sue regole, la sua storia. Ecco, le regole non devono mancare mai: l’intelligen­za di un gruppo si allena anche così».

3Poi, magari, con qualche aggiustame­nto di mercato...

«Nel calcio c’è scarsa progettual­ità, il Milan ha vinto progettand­o. È la testa il problema oggi, non la condizione fisica, non il mercato. Se Pioli ritroverà il vero Milan, potrà prendersi belle soddisfazi­oni anche in Champions. Quando ha giocato con il collettivo ha messo in difficoltà chiunque, può farlo anche con il Tottenham».

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Il gruppo rossonero raccolto in cerchio intorno all’allenatore prima della finale di Supercoppa Italiana a Riad, poi persa per 3-0
GETTY La quiete prima della tempesta Il gruppo rossonero raccolto in cerchio intorno all’allenatore prima della finale di Supercoppa Italiana a Riad, poi persa per 3-0

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