Theo e Leao senza sprint Lavoro e colloqui per accelerare
Theo Hernandez è appena stato inserito nella squadra dell’anno di Fifa 2023, un dream team in cui il terzino del Milan si ritrova insieme a Mbappé, Modric e De Bruyne. Usciti dalla realtà virtuale, per entrare in un campo di calcio vero, le cose cambiano: Theo non associa più velocità e tecnica come fosse in un videogioco, al contrario da quando è rientrato dal Mondiale si è fatto decisamente più umano. Per Leao vale più o meno lo stesso: è stato l’unico attaccante rossonero ad aver segnato nel nuovo anno, una prodezza che aveva illuso i milanisti a Salerno e il gol che a Lecce aveva dimezzato lo svantaggio, quando ormai l’incantesimo rossonero si era spezzato. Rafa aveva abituato a esultare improvvisandosi surfista: le onde altissime dopo gli ultimi due pareggi e altrettante sconfitte di coppa hanno travolto anche lui. Theo e Leao uniti nel destino: il «Theao» nato quando la catena sinistra del Milan faceva invidia anche alle grandi d’Europa ora si è inceppata. La foga che animava Hernandez si è spenta: la fiamma era rimasta accesa fino al penultimo atto del Mondiale in Qatar e al gol in semifinale contro il Marocco: poi la finalissima sottotono e una ripresa rossonera con il freno a mano tirato. Theo segnò alla diciannovesima giornata del campionato scorso il suo secondo gol nel torneo
in corso: quota che quest’anno ha già toccato. Si è però più che dimezzato il conto degli assist: 5 a questo punto della stagione scorsa, due in questa Serie A. Solo ieri, con quattro giorni di ritardo rispetto al k.o. di Supercoppa, ha twittato: «A volte si vince, a volte si perde. Non arrendetevi mai e andate sempre avanti. Dai ragazzi! Grazie per il vostro sostegno».
Disinnescato
Leao sembra limitarsi al minimo sindacale: i gol di Lecce e Salerno e stop. La forza esplosiva è stata disinnescata dall’Inter in Supercoppa e dal Torino in Coppa Italia quando Rafa era subentrato per portare scatti e rapidità: è finita con i rimproveri del solito Tomori per una battuta di un calcio d’angolo
ritardata quando ormai il tempo stava per scadere. Non è un caso che con Theo e Leao a velocità ridotta tutto il Milan abbia rallentato. Anche sul rinnovo di Rafa non si segnalano accelerazioni: i contatti telefonici proseguono, ma senza l’attesa svolta. Il piano di rilancio di Pioli non prevede particolari terapie d’urto: sono i due giocatori più forti della rosa, metterli fuori strada non avrebbe senso. Piuttosto gli si chiede di tornare a sorpassare a sinistra. L’allenatore li ha responsabilizzati così, con il lavoro e parlando privatamente con loro: è questo il momento di essere leader. Non solo tecnici.