La Gazzetta dello Sport

Udinese all’ultimo respiro Samp sull’orlo del baratro

Ehizibue rilancia i friulani senza successi da ottobre Stankovic ora si ritrova lontano 8 punti dalla salvezza

- Di Filippo Grimaldi TEMPO DI LETTURA

C’è una frase di Vialli che risuona sui tabelloni del Ferraris nel giorno dedicato al ricordo del bomber storico della Sampd’oro: «Non è il mare calmo che forgia il bravo marinaio, ma la tempesta». Esattament­e quella che sta attraversa­ndo la squadra di Stankovic, battuta nel finale da un’Udinese cinica e solida, ora in piena zona-Europa (il settimo posto che varrebbe un piazzament­o in Conference League) e che a Marassi festeggia il ritorno al successo dopo tre mesi e mezzo grazie a Ehizibue, proprio nel momento in cui il pari pareva scritto, bravo ad approfitta­re di una colossale disattenzi­one doriana. E, adesso, per i blucerchia­ti, a otto punti dalla zona-salvezza, il baratro della retrocessi­one è sempre più vicino.

Buone intenzioni

I numeri sono impietosi, anche se alla squadra di Stankovic, colma di buona volontà, è mancata soprattutt­o un po’ di precisione in più dalle parti di Silvestri. E se il furore blucerchia­to nella prima parte di gara non porta il gol (doppia occasione di Gabbiadini: sulla prima dopo ottanta secondi Silvestri salva l’Udinese, poi un erroraccio di Djuricic su un pasticcio Becao-Bijol), fatale che alla fine la maggiore fisicità dei friulani abbia avuto il sopravvent­o. Perché la scelta di Stankovic, contro un’Udinese che ha proposto Samardzic e Arslan mezzali, con Successs e Beto coppia offensiva, è stata efficace per almeno metà della prima frazione, con Winks regista ispirato davanti alla difesa, Léris ed Augello che spingono come matti sulle corsie esterne e costringon­o Ehizibue a Udogie a non alzarsi troppo, tenendo così schiacciat­a tutta la squadra ospite. Il problema è che una falla in mezzo c’è, con Sabiri inefficace come trequartis­ta – e infatti Stankovic lo lascia negli spogliatoi a metà gara - perché non va in pressione sul portatore di palla avversario, e così il giochino viene a cadere. La Samp ha l’ardore, insomma, ma non la potenza dell’Udinese, che messa all’angolo riesce comunque a riprenders­i. Perché quando poi il motore cala di giri, allora sì che vengono fuori gli ospiti. Decide la sfida del Ferraris il primo gol in A di Ehizibue a due minuti dalla fine, complice una disattenzi­one della difesa blucerchia­ta.

Identità Va dato merito a Sottil di non avere mai derogato dai suoi principi, anche quando i risultati gli stavano dando torto. E, alla fine, ha avuto ragione. L’Udinese ha un’anima e un dna ben definiti (e guarda avanti: ier acquistato Sekou Diawara, attaccante diciottene, dal Genk): ma, soprattutt­o, possiede una fisicità che, se non arginata, può diventare decisiva contro avversarie come la Samp. Che nel finale va in sofferenza quando perde Colley e poi sbaglia il colpo del ko (e quattro) con Verre. Fino al gol decisivo, sul quale c’è protesta per un presunto fallo di Success su Nuytinck.

 ?? PETRUSSI ?? Indecision­e fatale Ehizibue (con la maglia numero 19, al centro della foto) raccoglie il pallone in area blucerchia­ta e batte Audero: l’Udinese fa festa
PETRUSSI Indecision­e fatale Ehizibue (con la maglia numero 19, al centro della foto) raccoglie il pallone in area blucerchia­ta e batte Audero: l’Udinese fa festa

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