La Gazzetta dello Sport

INZAGHI E L’ONDA RIAD PIOLI È INDIANA JONES RINCORSA MILANESE

- DEL GIORNO di

Milano torna in campo dopo la Supercoppa di Riad: oggi la prima metà, l’Inter a San Siro contro l’Empoli; domani la seconda, il Milan a Roma contro la Lazio. Le milanesi si riaffaccia­no in campionato e trovano un Napoli già approdato a quota 50. Primo obbligo comune: chiudere il girone d’andata con il 4 davanti alla cifra di classifica. Cioè vincere. Non c’è altra alternativ­a se si vuole tenere accesa la fiamma della speranza scudetto. Inzaghi e Pioli sono chiamati a una piccola apnea: due partite con la testa sott’acqua per poi riemergere e giocarsi il derby del 5 febbraio, altro crocevia determinan­te per la stagione. Lasciare punti per strada in questi due match potrebbe voler dire staccarsi definitiva­mente da un Napoli che viaggia al ritmo di 100 punti a campionato. Un’apnea meno complicata per l’Inter, sia per le avversarie da affrontare (Empoli, Cremonese), sia per l’onda buona cavalcata con la vittoria di Riad. Ma anche prima: i nerazzurri hanno messo in fila 7 risultati utili (6 vittorie). La sfida in corso è dare seguito a questa continuità, anche a costo di smentire la propria fascinosa follia che proprio l’Empoli ha evocato nella stagione scorsa. In vantaggio negli ottavi di Coppa Italia fino al 91’, i toscani furono raggiunti da una rovesciata di Ranocchia e poi sconfitti da Sensi. In campionato l’Empoli andò addirittur­a avanti di due gol a San Siro, grazie a Pinamonti e Asllani, interisti di ieri di oggi, per poi subire una delle caratteris­tiche rimonte isteriche e passionali della Beneamata: autogol, Lautaro, Lautaro, Sanchez. L’Inter sa che l’Empoli, costruito per giocare bene, può fare di questi scherzi e avrà una ragione in più per non distrarsi. Non meno della continuità di risultati, sarà importante per l’Inter confermare la solidità di gioco mostrata in Arabia Saudita. Il gioco resta la miglior garanzia di lunga durata. Con i soli risultati si sopravvive, con un’idea collettiva condivisa si può vivere a lungo. Inzaghi ha dato all’Inter un’identità precisa, prescinden­do anche da giocatori che dovevano essere colonne portanti (Dumfries, Brozovic, Lukaku) e responsabi­lizzandone altri che sono diventati altrettant­o importanti: Darmian, Calhanoglu, Dzeko. Il Napoli è forte e lontano, ma l’Inter è tornata dall’Oriente con il primo trofeo stagionale e con tanta speranza in più.

Se Inzaghi cerca continuità, Stefano Pioli cerca esattament­e il contrario: discontinu­ità dal momento gramo, uscire alla palude in cui si è arenato da tempo. Per il Milan 2 sconfitte e 2 pareggi nelle ultime 4 gare; 10 gol subiti nelle ultime 5; eliminati dalla Coppa Italia e sconfitti in Supercoppa. In questo mini-tour sentimenta­le contro squadre che ha allenato in passato (Lazio, Sassuolo, Inter), Pioli deve dare un nuovo senso alla stagione. Il suo è un viaggio nel passato, alla Indiana Jones, anche in un altro senso: ritrovare il Milan perduto, quello che ha vinto meritatame­nte l’ultimo scudetto. L’Olimpico laziale è il contesto giusto per il rito d’evocazione. Il Milan che il 24 aprile scorso, in quello stadio, strappò con i denti una vittoria fondamenta­le per il titolo, non assomiglia lontanamen­te a quello di Lecce (primo tempo) e Riad. Immobile segnò dopo soli 4’, Giroud imbucò un assist di Leao al 50’ e al 92’ un Tonali di fuoco andò a prendersi i 3 punti su sponda di Ibra. È questo Milan, orgoglioso e reattivo, che va ricercando l’archeologo Pioli. Non può recuperare, per ora, la

L’Inter ospita l’Empoli con la carica della Supercoppa. Il Milan cerca il suo passato e lo spirito con cui un anno fa sconfisse la Lazio

presenza carismatic­a di Ibra, ma può (deve) ritrovare le giocate decisive di Leao, il furore di Tonali e, più in generale, la voglia affamata di vincere che alimentava quel Milan. Non è banale il recupero di Rade Krunic che aiutò l’assalto finale in quel Lazio-Milan. Il croato, che ha tackle e polmoni, può rimpolpare la mediana anemica vista di recente, sia da trequartis­ta muscolare (4-2-3-1) sia da mezz’ala (4-3-3). Pioli cerca il tesoro del suo Milan tra le rovina di Roma. Milano gioca per impedire che Napoli canti di gioia.

O, per lo meno, che lo faccia troppo presto.

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 ?? ?? Supercoppa Nicolò Barella in mezzo tra Tonali e Bennacer durante la Supercoppa italiana giocata mercoledì scorso a Riad e finita 3-0 per i nerazzurri.
Supercoppa Nicolò Barella in mezzo tra Tonali e Bennacer durante la Supercoppa italiana giocata mercoledì scorso a Riad e finita 3-0 per i nerazzurri.

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