Marini, Diggia &co anche i team clienti vanno all’attacco
Pramac, Gresini e VR46 rafforzano la presenza Ducati con altre 6 moto: un aiuto per tutti nei weekend di GP
Su ventidue moto sulla griglia, ben sedici sono europee, dodici, ovvero più della metà, italiane, otto della Ducati. Giusto, non giusto, è un team caldissimo, questo, che lo scorso anno ha spesso infiammato i discorsi di addetti ai lavori e appassionati, ma in un mercato libero, fino a che gli organizzatori della Dorna non metteranno dei paletti, la logica della miglior offerta sarà destinata a prevalere. E quella Ducati che un tempo era una moto che non voleva guidare nessuno, da qualche anno è diventata l’oggetto del desiderio di tantissimi piloti. Perché, e questo rappresenta un fiore all’occhiello della gestione Dall’Igna, non c’è solo il team ufficiale che lotta per vittorie, podi e pole position ma, al contrario di quello che è accaduto (accade) per Honda e Yamaha, anche grazie alla possibilità di condividere tra loro i dati della telemetria di ciascuno, tutti i piloti in sella alla rossa sanno che in ogni fine settimana di gara può esserci per loro una possibilità di gloria. Nel 2022, degli otto piloti schierati nelle quattro squadre, solo uno, Luca Marini, non è riuscito a salire sul podio (pur andandoci vicinissimo due volte) o a partire dalla pole position, gli altri sette, invece, hanno tutti vissuto il loro momento di gloria. Persino Fabio Di Giannantonio, che è passato attraverso una stagione del debutto complicatissima, ha festeggiato la pole al Mugello. Poi, oltre a quelle interne di Francesco Bagnaia e Jack Miller, ci sono state le vittorie (4) di Enea Bastianini, portacolori del team Gresini e i podi di Jorge Martin e Johann Zarco per
Supporto totale Segno di una competitività globale delle Desmosedici messe loro a disposizione, non solo le GP22 ufficiali ma anche le GP21 della stagione precedente. Vecchie ma solo fino a un certo punto, perché fedele a una politica che lo porta ad aiutare il pilota capace di mettersi in luce, e al contrario di quanto fatto da Honda e Yamaha, per i quali la dotazione tecnica è fissata rigidamente dai rapporti contrattuali (il caso Franco Morbidelli vice iridato 2020 parla chiaro), Gigi Dall’Igna non ha mai negato un supporto tecnico aggiuntivo, con piccoli aiuti capaci di aumentare la competitività. Questo, unito alla caccia di alcuni tra i migliori giovani talenti – Bastianini e Bezzecchi gli ultimi esempi –, ha portato la Ducati a un 2022 straordinario, la base perfetta dalla quale partire per andare a caccia anche del Mondiale 2023.