Testacoda Olimpia ko contro Reggio ultima della classe «Male in attacco»
Cinciarini e Senglin stendono Milano Messina: «Mediocri a inizio ripresa»
Colpo a sorpresa di Reggio Emilia. L’ultima della classe supera i campioni d’Italia e si regala una vittoria che contro l’Olimpia mancava dal 26 dicembre 2016. Un’impresa che porta la firma dell’ex capitano milanese, Andrea Cinciarini, autore dell’ennesima “doppia doppia” di questa sua seconda giovinezza (11 punti più 10 assist, la sua specialità), ma soprattutto dell’uomo che non ti aspetti: Jeremy Senglin. Il playguardia americano, arrivato in settimana dal Fuenlabrada per sostituire la meteora Nembhard, è decisivo all’esordio, mostrando grande personalità e piazzando i canestri più importanti nei momenti dell’incontro. A Milano, quinta sconfitta nelle ultime sei partite tra campionato ed Eurolega, non bastano le prove di sostanza di Davies (che però si macchia di un paio di palle perse nel finale) e del capitano Melli, il grande ex reggiano, tra i più continui sul campo del PalaBigi che lo ha visto sbocciare e poi diventare campione.
Fatica a segnare
«Faccio i complimenti a coach Sakota perché la sua squadra ha giocato una bella partita - il commento di coach Ettore Messina a fine gara -. Noi siamo arrivati a contatto dopo un inizio di secondo tempo mediocre, in cui abbiamo concesso un vantaggio importante a Reggio. Nell’ultimo quarto abbiamo avuto una bella reazione difensiva, appoggiandoci molto sui nostri lunghi, ma come vedete facciamo troppa fatica in attacco e tiriamo male». Soprattutto dall’arco, visto che Milano si ferma a un disarmante 2 su 13 da tre punti. «Cosa salvo? - prosegue il tecnico dell’Olimpia -. Il gioco dei lunghi che si sono cercati molto tra loro e lo sforzo difensivo nel finale. Reggio in settimana ha rinforzato l’organico con un esterno molto valido (Senglin, ndr) e ha avuto tanta qualità anche da Cinciarini». I due esterni di Reggio hanno effettivamente fatto la differenza, ma parlare solo dei singoli della squadra di coach Sakota sarebbe ingeneroso. La chiave di
questa vittoria è la difesa di squadra che si sta cementando dopo il terribile girone d’andata.
Buone sensazioni
«Ringrazio i miei giocatori e i nostri tifosi che ci hanno trascinato dentro a un’atmosfera fantastica - argomenta Dragan Sakota, il tecnico più anziano della A coi suoi 70 anni (ma non li dimostra) - Nella situazione in cui ci troviamo, sapevamo che partivamo sfavoriti, ma avevo buone sensazioni, dovute soprattutto agli ottimi allenamenti settimanali. Il nostro obiettivo era quello di non mettere in partita Baron, perché con le sue triple può scavare dei parziali che spezzano le gambe: direi che ci siamo riusciti». Peraltro Sakota ha preso le giuste contromisure conoscendo bene il tiratore statunitense dell’Olimpia perché è stato un suo ex giocatore ai tempi della Stella Rossa Belgrado. Quando l’esperienza conta si vede in queste circostanze. Intanto Reggio dà nuova linfa alle proprie speranze di salvezza anche se i risultati delle dirette avversarie non l’hanno aiutata a lasciare l’ultimo posto. Ma la scintilla per crederci si è accesa.
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●Figlio di Petr, campione degli Australian Open 1998 ed ex n.2 del mondo, e dell’altra tennista Regina Rajchrtova, è stato numero 1 juniores nel 2018, ha vinto un torneo in carriera, a Parma nel 2021, e ha perso quattro finali. Prima volta ai quarti in Australia