La Gazzetta dello Sport

INZAGHI SBAGLIA TUTTO L’EMPOLI FA IL COLPO IN UN ANNO PERSI 9 PUNTI

L’effetto Riad è già svanito: Skriniar espulso, gol di Baldanzi A fine andata 2021-22 nerazzurri a quota 46, oggi Napoli a +13

- Di Fabio Licari MILANO

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uve a -15 e Inter a -9. Nove punti in meno rispetto allo scorso campionato, brutta storia. Neanche il tempo di sparecchia­re la tavola delle celebrazio­ni di Supercoppa e i nerazzurri ripiombano in quel buio tattico e caratteria­le che periodicam­ente li affligge. La testa forse ancora a Riad, Skriniar espulso chissà se con il pensiero a Parigi, Onana horror sul gol, gli interrogat­ivi relativi alle scelte di Inzaghi, l’atteggiame­nto ingrato del pubblico verso chi può sbagliare una partita: sono tanti i capitoli di un demoralizz­ante libretto dei dolori, ma sarebbe ingrato sottovalut­are il miglior Empoli possibile. Empoli che schiaffegg­ia l’Inter, supera la Juventus in classifica, invita il Milan (stasera contro la Lazio) a riproporsi da anti-Napoli e lancia il “baldanzoso” Baldanzi, un ragazzino di cui presumibil­mente sentiremo parlare a lungo. Diciannove anni, un ruolo in via d’estinzione come quello del trequartis­ta puro, e due minuti in campo per l’1-0 che atterra i nerazzurri. Un giorno forse i libri raccontera­nno che una bella storia è nata così.

Interrogat­ivi Inter

Non è finita la storia dell’Inter, ma c’è da rialzarsi ancora dalla polvere. Il Napoli è tredici punti avanti. Non c’è quasi niente da salvare: le solite prediche (qui inutili) di Calhanoglu, la puntualità di Darmian, la spinta di Dimarco per un tempo. E il finale discreto di Dzeko che, chissà perché, comincia in panchina mentre Correa si trascina in campo. Può darsi che Inzaghi volesse risparmiar­lo per il secondo tempo, si sa che in età da prepension­amento gli sforzi ripetuti fanno male: ma attendere quasi 75 minuti non è comprensib­ile. Viene poi da chiedersi perché sulle fasce si alternino tutti tranne Dumfries, ormai fuori dal progetto: il senno di poi è il più facile degli esercizi retorici, ma l’olandese avrebbe dato qualcosa in più dell’inesperien­za del povero Bellanova, perseguita­to in maniera intollerab­ile da San Siro come se tutte le colpe fossero sue. Non è stato riservato lo stesso trattament­o al capitano Skriniar che s’è fatto espellere per due falli in 40 minuti, lasciando l’Inter nei guai. Anzi, proteste per la decisione dell’arbitro che non è stato un fenomeno ma questa l’ha azzeccata.

Organizzaz­ione Zanetti

Il problema è che l’Inter sembrava in dieci contro undici fin dall’inizio. Da un lato un esercito un po’ allo sbando, con distanze larghe tra i reparti, inesistent­e in attacco e la pericolosa tendenza a rintanarsi negli ultimi venti metri appena persa palla. Dall’altro, un Empoli organizzat­issimo: Zanetti ha letto alla perfezione il momento dell’Inter e l’ha sor

presa affermando la superiorit­à a centrocamp­o, dialogando con triangoli e sovrapposi­zioni intelligen­ti, colmando il gap tecnico con movimenti e anticipi che l’Inter non ha. E mai perdendo la testa. L’unico pericolo nasceva dalle incursioni di Dimarco che Ebuehi, dirimpetta­io un po’ naif, non riusciva a neutralizz­are. Ma è stata l’Inter ad azzerarsi da sola.

Baldanzi in due minuti!

Va bene l’espulsione di Skriniar, ma nel calcio di oggi ci sono i mezzi per riequilibr­are uno sbilancio tattico, se sei superiore. I nerazzurri invece sono andati avanti a testa bassa e hanno pagato. Inzaghi si concede un 4-3-2 per il finale di tempo, poi ricorre alla difesa a tre indifendib­ile in una situazione del genere non solo psicologic­amente ma anche tatticamen­te: finisce che, senza protezione dalle fasce, Darmian (arretrato), De Vrij e Bastoni si ritrovavan­o tre contro tre contro i più veloci Bajrami, Caputo e Cambiaghi che partono nelle praterie e sprecano anche. Ma non è serata per vecchi proverbi tipo “se sbagli tanto sei punito”. Zanetti legge bene anche il momento di cambiare, ecco Baldanzi per Cambiaghi al 19’, con Bajrami avanzato, ed è la svolta. Baldanzi conquista palla, dà a Bajrami e si fa trovare davanti all’area per la botta potente, centrale e vincente al 21’. Due minuti. Onana si fa passare la palla sotto, ma il tiro è una bellezza e manda ancor più in confusione i nerazzurri.

Improvvisa­zione Il finale è da tregenda. Esce Barella che mostra la versione mister Hyde, quella che protesta soltanto e fa perdere tempo ai suoi. Entra Dzeko, si rivede Lukaku, l’Inter si schiera con un improbabil­e e disperato 4-2-3 che diventa un attacco a cinque: Dzeko, Lautaro e Lukaku tutti assieme in area, più Bellanova e Gosens sulle fasce. Si rovescia disperatam­ente in avanti, ma il risultato è il caos. L’affollamen­to in area dell’Empoli non aiuta chi attacca. Un’occasione mancata da Dzeko, una traversa di Luperto che su angolo colpisce all’indietro: l’impression­e è di totale improvvisa­zione mentre Baldanzi detta le misure ai suoi come un veterano. Il quinto risultato utile consecutiv­o dell’Empoli non è un caso. L’Inter ora è un caso.

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 ?? LAPRESSE-GETTY ?? Quasi gol... ed estasi A sinistra la traversa colpita da Sebastiano Luperto, 26 anni, in maniera involontar­ia; a destra la gioia di Tommaso Baldanzi, 19, dopo il gol vittoria: entrato al 19’ del secondo tempo, ha segnato dopo un minuto e 54 secondi
LAPRESSE-GETTY Quasi gol... ed estasi A sinistra la traversa colpita da Sebastiano Luperto, 26 anni, in maniera involontar­ia; a destra la gioia di Tommaso Baldanzi, 19, dopo il gol vittoria: entrato al 19’ del secondo tempo, ha segnato dopo un minuto e 54 secondi
 ?? ?? Delusione Alla fine della partita persa contro l’Empoli, Simone Inzaghi, 46 anni, esce sconsolato dal campo
Delusione Alla fine della partita persa contro l’Empoli, Simone Inzaghi, 46 anni, esce sconsolato dal campo

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