La Gazzetta dello Sport

La Signora gioca in di

INTERCETTA­ZIONI E INAMMISSIB­ILITÀ DEL PROCESSO BIS Plusvalenz­e: dopo la penalizzaz­ione di 15 punti il club aspetta le motivazion­i per preparare il ricorso. Metterà in dubbio la legittimit­à della sentenza e punterà sulla mancanza di dolo nelle operazioni

- Di Filippo Cornacchia e Fabiana Della Valle

L

a partita più difficile è appena cominciata e durerà più di 90 minuti. La Juventus impugnerà davanti al Collegio di Garanzia del Coni la sentenza della Corte d’Appello che venerdì scorso l’ha condannata a 15 punti di penalizzaz­ione (più svariati mesi di inibizione per Agnelli, Paratici, Nedved, Cherubini e altri dirigenti). Domenica Maurizio Scanavino nel pre partita di Juventus-Atalanta, ha ribadito un concetto chiave: per i bianconeri si tratta di un’ingiustizi­a contro cui si combatterà in tutte le sedi possibili. Per capire come si muoverà il club bisognerà attendere le motivazion­i, che verranno pubblicate entro il 30 gennaio, e sulla quale si baserà la linea difensiva degli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa.

Ammissibil­ità Il primo round si giocherà sulla legittimit­à. Il Collegio di Garanzia del Coni infatti si esprime solo sulla violazione di norme di diritto: decide sulla forma e non sul merito, ovvero può annullare la sentenza, confermarl­a o rinviare il giudizio alla Corte per un nuovo processo. Poi la Juve potrà ricorrere al Tar del Lazio e quindi al Consiglio di Stato. In Appello il nodo è sull’ammissibil­ità della revocazion­e che ha portato al nuovo processo sulle plusvalenz­e (la Juventus era già stata giudicata e assolta in primo e secondo grado): c’erano fatti significat­ivamente nuovi per poterlo fare? Secondo i legali della Juventus la Procura avrebbe ecceduto i termini per presentare la richiesta: gli atti non sarebbero stati ricevuti dalla Federcalci­o il 24 novembre ma il 27 ottobre, mentre la richiesta di Chiné è stata firmata il 22 dicembre, quindi più di 30 giorni dopo, come stabilito dal codice di giustizia sportiva.

Intercetta­zioni a favore

La Juventus aspetta anche di capire perché è stata punita solo lei e non gli altri club coinvolti («disparità di trattament­o») e perché le viene attribuita «la violazione di una regola che la stessa giustizia sportiva aveva riconosciu­to non esistere», il ricorso alle plusvalenz­e. La difesa contesta la lettura della Procura Federale anche sulle intercetta­zioni. Nella memoria difensiva sostiene che nella conversazi­one del 29 luglio 2021 tra Fabio Paratici, già al Tottenham, e Cherubini «il significat­o» «è l’opposto rispetto alla tesi dell’accusa» per cui «la politica degli ‘scambi dei calciatori non era dettata da ragioni di natura tecnica, ma intenziona­lmente finalizzat­a a creare predetermi­nati ricavi e corrispond­enti costi capitalizz­ati da iscrivere in bilancio». Per i legali del club l’ascolto integrale del dialogo farebbe emergere in «maniera ancora più palese» come sia «tutta incentrata su questioni di natura tecnica». Nella memoria si parla anche di «improprio travaso» delle intercetta­zioni: la Procura Federale non riporta il contenuto di una rilevantis­sima conversazi­one tra Cherubini e Bertola, ex dirigente Juve, del 15 luglio 2021, la cui la parte finale, non annotata dalla Guardia di Finanza, sarebbe «significat­iva in termini di insussiste­nza dell’illecito (penale e, per quanto qui rilevante, sportivo)». Si tratta di un’intercetta­zione ambientale post verifica Consob, in cui, parlando di plusvalenz­e, Bertola dice a Cherubini: «Non c’è nessun intento doloso. Se loro stanno cercando quello non troveranno nulla».

Plusvalenz­e senza Probabile che gli avvocati facciano leva anche sulle motivazion­i con cui il Gip del Tribunale di Torino lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interditti­ve per Agnelli e altri indagati nell’inchiesta sui conti del club, scrivendo che se la Juventus si è attenuta alla prassi standard sulle plusvalenz­e «risultereb­be difficile ipotizzare un discostame­nto consapevol­e, e quindi doloso, dai corretti criteri di contabiliz­zazione delle poste».

dolo

 ?? ??
 ?? ?? Tutti per uno Maurizio Scanavino, a.d. del club bianconero, ha parlato esplicitam­ente di «ingiustizi­a» relativame­nte alla penalizzaz­ione di 15 punti per la Juventus. Sopra, la squadra riunita in un abbraccio: buona la reazione contro l’Atalanta GETTY/LIVERANI
Tutti per uno Maurizio Scanavino, a.d. del club bianconero, ha parlato esplicitam­ente di «ingiustizi­a» relativame­nte alla penalizzaz­ione di 15 punti per la Juventus. Sopra, la squadra riunita in un abbraccio: buona la reazione contro l’Atalanta GETTY/LIVERANI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy