La Gazzetta dello Sport

«Ha esaltato Osimhen e Lobotka è pazzesco Il merito è di Luciano: vanno tutti al doppio»

- Di Salvatore Malfitano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sei mesi dal debutto, un anno dalla firma, oltre settemila chilometri di distanza. Non basta niente di tutto questo, è più forte di lui: quando Lorenzo Insigne parla del Napoli, dice ancora «i miei compagni». Perché, in fin dei conti, i mille colori della città li ha vissuti tutti. Dalle tinte più vivaci dei successi, della bellezza, di una fascia da capitano indossata con orgoglio, fino a quelle più cupe della pressione, di una responsabi­lità a volte opprimente, di un rapporto vissuto in balia delle emozioni. Un abbraccio così serrato che può far mancare il fiato. Sarà per questo che non c’è malinconia nelle sue parole, per certi aspetti è come se non se ne fosse mai andato.

3Insigne,

il Napoli sta dominando il campionato. Lo scudetto non sembra così lontano.

«Non sarò io a sbilanciar­mi, ne abbiamo passate troppe e preferisco rifugiarmi nella scaramanzi­a. Ma sono il primo tifoso, li seguo da lontano e dopo ogni partita mando i compliment­i a tutti».

3 Da sostenitor­e come ha vissuto le ultime settimane?

«Il 5-1 alla Juventus è un risultato incredibil­e, ho esultato tantissimo. Per noi napoletani ha sempre un sapore speciale batterli, figuriamoc­i così. L’eliminazio­ne dalla Coppa Italia è stata soltanto un incidente di percorso, non bisogna fare drammi. Spalletti poi sa perfettame­nte quali corde toccare con i calciatori».

3Anche sul piano del gioco, la squadra si sta esprimendo bene.

«Cura ogni minimo particolar­e, un lavoro così maniacale porta sempre a qualcosa. Devo fare i compliment­i al tecnico e a tutto lo staff, perché la condizione fisica è impression­ante: gli azzurri vanno al doppio. Con Sarri eravamo entusiasma­nti ma ci mancava qualcosina».

3 Osimhen può diventare il miglior centravant­i d’Europa?

«Certo, migliora a vista d’occhio e il suo potenziale sta venendo fuori. Spalletti ne sta esaltando le caratteris­tiche uniche come l’atletismo nel gioco aereo e nella progressio­ne, la coordinazi­one. Sono davvero felice per Victor, è una bravissima persona».

3La sorpresa di questo Napoli?

«Lobotka, assolutame­nte. Sta facendo cose pazzesche. Devo essere onesto, quando c’ero io non era il giocatore che è adesso. È un altro motivo per essere grati all’allenatore».

3Come

«Benissimo, più di quanto mi aspettassi. Il calcio qui è diverso, non c’è la ricerca ossessiva della vittoria: usciamo sempre tra gli applausi, in ogni caso, e i tifosi ci fanno sentire apprezzati. Sono molto più sereno».

si trova a Toronto? 3Aveva offerte in Europa, perché trasferirs­i in Canada?

«Non la ritengo una scelta drastica, sto continuand­o a fare il lavoro che amo come quando ero bambino. In Mls sono il calciatore più rappresent­ativo e questo mi riempie d’orgoglio, sia il club che la Lega hanno progetti molto importanti per me».

3Le piace questa nuova immagine di sé?

«È gratifican­te essere sotto i riflettori e non mi pesa l’idea di dover dimostrare qualcosa. Dopo tanti anni a Napoli, per giunta da

napoletano, so che vuol dire. Se ripenso da dove sono partito, mi sento davvero soddisfatt­o».

3Com’è cambiata la sua vita?

«Le trasferte sono più lunghe, quindi sento un bisogno maggiore di vivere la dimensione domestica, in famiglia. Ma per il resto non ci sono particolar­i novità, Toronto è bellissima».

3L’obiettivo sono i playoff o si può ambire al titolo?

«Ci sono società più attrezzate di noi, ma dobbiamo vincere e fare meglio dell’anno scorso. Il Toronto ha fatto un grande investimen­to con me e Bernardesc­hi, l’anno scorso non abbiamo avuto il tempo di dare il massimo perché abbiamo fatto poche partite. L’impegno della dirigenza merita il miglior risultato possibile».

3 Non teme la lontananza possa incidere sulla consideraz­ione che Mancini ha di lei?

«Abbiamo un ottimo rapporto, sa che da parte mia c’è la totale disponibil­ità e che per me la Nazionale è un onore. Poi non credo che la distanza sia determinan­te, per i migliori calciatori sudamerica­ni funziona così da sempre. Mi dispiacere­bbe non essere convocato, ma accetterei la scelta e andrei per la mia strada».

3 La morte di Vialli ha sconvolto in particolar­e tutto il gruppo dei campioni d’Europa.

I meriti sono tutti di Spalletti, perché gli azzurri vanno al doppio degli altri

Con Sarri eravamo entusiasma­nti ma mancava qualcosa Lorenzo Insigne Capitano Napoli sino a maggio 2022

«Notizia terribile. Il sorriso più luminoso era il suo, era il primo ad arrivare, a darci un consiglio quando le prestazion­i non erano positive. Pensava sempre agli altri. Grande persona».

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LAPRESSE Canadese Lorenzo Insigne, 31 anni, col Toronto fc 11 gare e 6 reti

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